La Virtù della Trascendenza rappresenta la facoltà di sentirsi in sintonia con l’universo infinito della specie umana.
E’ la sesta Virtù inserita da Martin Seligman e Christopher Peterson nell’elenco delle Sei Virtù.
Virtù Trascendenza: quali Potenzialità?
Della Virtù Trascendenza fanno parte sette delle 24 Potenzialità, ovvero:
- Capacità di apprezzare bellezza ed eccellenza
- Gratitudine
- Speranza e Ottimismo
- Spiritualità e Religiosità
- Capacità di perdonare
- Allegria e Umorismo
- Vitalità ed Entusiasmo
Significato di Trascendenza
A livello etimologico, la parola Trascendenza deriva dal verbo latino Transcendo, composto di Trans e Scando, vale a dire salire al di là, ascendere. La Trascendenza, infatti, è la Virtù che porta a salire oltre le cose, ovvero a elevarsi verso ciò che non è immediatamente percettibile.
In questo senso, la Trascendenza, quando riferita a un qualcosa, ne indica la natura soprasensibile, in contrapposizione all’immanenza, vale a dire ciò che risiede nelle cose, che ne fa parte e in esse ha inizio e fine.
Il valore della Trascendenza
In contrapposizione al Nichilismo, posizione filosofica secondo la quale niente ha un significato – lo dice la parola stessa, che contiene il pronome latino Nihil, ovvero niente -, la Trascendenza è la volontà di cercare significati che si spingono al di là della conoscenza umana delle cose concrete e della loro immediata percezione. Dunque, è la Virtù che connette l’individuo con significati e scopi che vanno oltre i limiti umani.
Per quanto, parlando di qualcosa che è superiore all’esperienza sensibile e alla percezione fisica, venga da pensare alla ricerca di entità e verità sovrumane, bisogna riuscire a immaginare che quanto, per un individuo, può dare un senso alla sua esistenza, al di là dei limiti della natura umana, può essere anche qualcosa di non troppo lontano dall’esperienza umana.
Viktor Frankl, nell’opera Man’s Search for Meaning, parla di Autotrascendenza come l’inclinazione dell’essere umano a dirigersi verso un significato da soddisfare o verso un individuo da incontrare. Quanto più ci si dimentica di se stessi, in vista di una persona o di uno scopo a cui dedicarsi, tanto più un individuo di dimostra umano e si sente realizzato.
Fatta una distinzione tra ciò che è ritenuto sacro e ciò che è concepito come divino, la Trascendenza, per la sacralità di quanto viene scelto come significato della propria esistenza o di parte di essa, genera timore reverenziale, rispetto, gratitudine.
La Trascendenza e il bisogno di dare un significato alla vita
Seligman e Peterson, parlando di Trascendenza, intendono la Virtù che spinge a connettersi con qualcosa di più grande del singolo individuo, qualcosa che dia un significato alla sua vita e meriti di essere perseguito. In sostanza, è quanto, pur facendo sentire piccoli, solleva dalla sensazione di non significare niente grazie al significato di cui viene rivestito.
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