SCUOLA DI COACHING ONLINE Approfondisci
Coaching News
✔ Coaching nelle Organizzazioni: come, quando e perchè inserirlo
✔ Come Migliorare la Propria Leadership
✔ Come Gestire il Cambiamento Organizzativo in Azienda
✔ Che cos'è la Leadership Coach-Oriented: quando è utile
✔ Che cos'è la Leadership Etica perchè è Importante
✔ Che cos'è la Leadership Situazionale: migliorarla con il Coaching
E’ una metodologia processuale-relazionale, una partnership (tra un Coach ed il suo Cliente) centrata sullo sviluppo e l’allenamento delle potenzialità personali... ► Vai alle F.A.Q.
La cosa più importante da specificare è che il Coaching non "lavora sul problema" o sulle patologie psicologiche delle persone... ► Vai alle F.A.Q.
Fare Coaching, in linea di principio, potrebbe essere utile a tutti. E’ bene chiarire che non ci sono controindicazioni... ► Vai alle F.A.Q.
Amiamo definire il nostro Coaching "Coaching con la "C" maiuscola". Non siamo una Scuola di PNL, non insegnamo Psicologia o Counseling, non ci interessano la persuasione... ► Vai alle F.A.Q.
Il percorso mira ad insegnare come si conduce la relazione e il dialogo di Coaching. La Scuola si propone di formare Coach Professionisti... ► Vai alle F.A.Q.
“Cos’è il Coaching?” è una domanda comune, ma per comprenderne appieno la definizione, è essenziale scomporre questa metodologia in elementi chiave. Il Coaching è una competenza relazionale che si basa sulla valorizzazione del potenziale personale.
Come metodologia, fin dalle sue origini (che risalgono ai primi anni ’70), prende le distanze dalla formazione (intesa come istruzione), dalla consulenza e dall’ambito più squisitamente psicologico. Il Coaching, a livello globale, è considerato il miglior modo per conseguire obiettivi sfidanti attraverso un processo di apprendimento autonomo.
Il Coaching è una relazione di processo orientata all’azione che si concentra sullo sviluppo della persona.
Ecco alcuni elementi chiave che aiutano a comprendere meglio la definizione del Coaching:
Come accennato, il Coaching è un metodo di sviluppo basato sulla valorizzazione e l’allenamento delle potenzialità personali. Oltre a questo, il Coaching è una partnership, una alleanza operativa, che attraverso un processo creativo, stimola la riflessione ispirando la persona a massimizzare il potenziale.
Per questo motivo è utile chiarire che il metodo del Coaching è caratterizzato da una relazione paritetica tra il Coach e il suo Cliente. La relazione, che incoraggia la piena autonomia progettuale e decisionale, permette alla persona di mettersi in gioco, di compiere scelte consapevoli e di sviluppare l’auto-apprendimento. Il Coaching è una competenza relazionale facilitante fondata su un dialogo maieutico caratterizzato da:
In particolare, la finalità del Coaching è “accompagnare” la persona verso il massimo rendimento attraverso l’auto-determinazione di obiettivi collocati nel futuro. La pratica del metodo permette al Coach Professionista di fornire un supporto processuale, orientato all’acquisizione di un più alto grado di consapevolezza, scelta, responsabilità, fiducia e autonomia.
Come accennato, il Coaching è una competenza pragmatica che non si avvale del tipico approccio istruttivo, direttivo o consulenziale. Favorisce l’apprendimento autonomo e consente, in tempi rapidi, di ottenere un più alto grado di consapevolezza circa il proprio potenziale. Il Coaching si basa su una logica processuale e contrattuale (utile, tra le altre cose, a scongiurare la sovrapposizione con altri metodi d’aiuto -in primis la psicologia) che si articola su tre livelli:
Il Coaching è un metodo puntualmente replicabile e si basa essenzialmente sul fare, sul raggiungere mete specifiche collocate nel futuro. Movimento, spostamento, costruzione, produzione, sono le attività che maggiormente ispirano e caratterizzano l’agire del Coach Professionista. E’ facile riconoscere nello svolgimento dell’attività professionale un approccio etico e standardizzato che permette di stabilire e comprovare un’azione professionale di qualità (le maggiori Associazioni di Categoria Nazionale dettano standard etici ed operativi capaci di chiarire “come” svolgere l’attività di Coaching rispettando standard esecutivi).
Prima di richiedere i servizi di un Coach Professionista o iscriversi a una Scuola di Coaching per diventare un Coach è necessario porsi una semplice domanda: cos’è il Coaching?
Dopo venti anni di formazione, duemila ore di Coaching ogni anno e migliaia di post su questo blog, mi trovo spesso a dover spiegare cos’è il Coaching, di cosa si tratta compiutamente e come opera un Coach Professionista per evitare di confondere la pratica professionale del Coaching con attività strampalate, prive di fondamento, tradizione ed efficacia.
Insomma, chiedersi cos’è il Coaching può sembrare una domanda banale e poco rilevante, ma a ben guardare l’offerta dei tanti formatori italiani (dei Corsi e delle Scuole di Coaching), non si può che diventare curiosi (e in alcuni casi sospettosi) di fronte ad una tale difformità di definizioni e approcci metodologici.
Il mercato del Coaching Italiano è in forte crescita e basta digitare su Google la parola Coaching per trovare parecchi siti che offrono servizi di Coaching; il web brulica di una infinità di modelli fai-da-te, filosofie strampalate e falsi “guru” che spesso rasentano il ridicolo; c’è chi parla male degli altri nel vano tentativo di avvantaggiare se stesso, chi sovrappone metodi, modelli e filosofie per miscelare e contaminare un metodo semplice, replicabile, utilizzabile su se stessi e nel lavoro con gli altri.
La crisi sociale, l’aumento della competizione in ogni settore della vita, la mancanza di vere occasioni di lavoro non agevola, anzi incoraggia questo stato di cose. Molti professionisti in cerca di nuove occasioni di business, cercano di trarre profitto dal mondo del Coaching proponendo delle offerte commerciali aggressive basate sulle svendite e sugli “affari” dell’ultima ora.
In molti casi i contenuti sono oggettivamente scadenti, solitamente confusi con altre discipline (in primis la PNL, il counseling e la crescita personale); ci sono contenuti mal curati, poco chiari, disordinati e, a mio parere, non offrono una buona rappresentazione del Coaching Italiano (a tutto svantaggio dell’intero settore). Infine ci sono quelli che confondono il Coaching con l’approccio olistico, quello somatico e trasformativo tipico di chi non ha mai capito fino in fondo che cos’è il vero Coaching.
In effetti chiedersi Cos’è il Coaching è una domanda molto intelligente perché permette alle persone di riflettere sul vero significato del Coaching e di evitare acquisti affrettati, poco saggi (e qualche volta anche vere e proprie fregature); chiedersi una volta in più Cos’è il Coaching non può che aumentare le possibilità di incontrare Aziende serie e Professionisti preparati.
Dall’impostazione di questo semplice ragionamento si può agevolmente argomentare:
Le domande conducono alla stessa definizione di Coaching e non è affatto necessario distinguere i due ambiti perché sono sovrapponibili.
Il termine “Coaching” è entrato nel gergo comune e dare una definizione di cos’è il Coaching è abbastanza semplice. “Coach” significa “Allenatore” e indica un percorso da compiersi da un punto di partenza ad uno di arrivo. Il Coaching è un metodo di allenamento delle potenzialità creativo, generativo ed evolutivo. E’ caratterizzato dallo spostamento, la produzione, il movimento verso ciò che si desidera nel futuro. E’ basato su un modello conversazionale che vede nel dialogo maieutico l’asse portante.
C’è da chiarire che oltre le comuni distorsioni del termine, la legge 14 gennaio 2013 n.4, ha consentito l’istituzione di Associazioni di Categoria che pur mantenendo un’impostazione privatistica possono essere assimilate per organizzazione e finalità agli “Albi professionali” di altre più conosciute categorie di Professionisti (psicologi, avvocati, commercialisti, ecc.). Insomma, da un po’ di tempo si tenta di “normare”, codificare e definire correttamente un settore che da sempre patisce un approccio confusionario, sleale, basato sulle cattive definizioni, sugli opportunismi e le incomprensibili conflittualità degli operatori del settore.
Il concetto di cosa non è Coaching è molto semplice ed è possibile schematizzare:
La nascita del Coaching moderno risale al 1974 quando Timothy Gallwey pubblica Inner Game of Tennis (Il Gioco Interiore nel Tennis), un libro ancora attualissimo e apprezzato a livello globale.
Arrivando a vendere due milioni di copie, il libro contiene la famosa formula dell’Inner Game
Performance = potenziale – interferenze
L’Inner Game dipende in larga parte dal dialogo interiore. In esso, c’è un Sé1, il Sé critico, pensante, abituato all’iper-controllo, che, con il suo incessante parlottio giudicante, interferisce con le azioni del Sé2 (vera espressione del potenziale personale). Insomma, imparare a giocare la partita con l’avversario interiore permette di esprimere il potenziale più profondo nella vita, a lavoro, nello sport.
Si tratta senza dubbio della prima scintilla verso un nuovo modo di apprendere e di migliorare le performance.
Nel 1979 John Whitmore (dopo aver frequentato i Corsi di Gallwey) ideò un metodo capace di sviluppare il massimo rendimento nelle performance. Riuscì a unire abilmente i concetti di processo autonomo di apprendimento, motivazione e scopo, all’interno di una prestazione. Inizialmente destinato ad Atleti e Organizzazioni aziendali, la metodologia si estese favorendo la diffusione del concetto di “potenziale” per il raggiungimento di obiettivi sfidanti collocati nel futuro.
Il mezzo ideato da John Whitmore è basato su un modello conversazionale chiamato modello GROW.Questo, ancora oggi, viene usato da migliaia di Coach in tutto il mondo. E’ proprio al modello G.R.O.W. che dobbiamo l’unica espressione pratica, concreta e razionale orientata al miglior utilizzo del potenziale umano. Il modello G.R.O.W. è l’unico modello stimato, riconosciuto e apprezzato universalmente.
Negli ultimi anni le Associazioni di Categoria (che in Italia sono rappresentare da centinaia di Coach Professionisti), vengono chiamate a stabilire la vera essenza del Coaching. Queste organizzazioni nazionali (democratiche, indipendenti e fondate sul sistema no-profit per volontà della legge 4/2013), attraverso una serie di strumenti di controllo, specifiche commissioni e regolamenti interni, “dettano” ai propri soci-Coach e aziende di formazione che intendono farsi riconoscere un Corso di Coaching, di erogare servizi verificati, controllati e di qualità.
La legge, è bene specificarlo, è stata fatta con lo scopo di avvantaggiare il cittadino/utente agevolandolo nella ricerca di professionalità e servizi di qualità. I Coach, invece, iscrivendosi ad una Associazione di Categoria (inserita negli elenchi pubblici del Ministero dello Sviluppo Economico) assumono oneri e responsabilità; in pratica per iscriversi è obbligatorio dimostrare di possedere conoscenze e abilità, accettare un “codice di condotta”, recepire la Norma Tecnica 11601:2024 sul servizio di Coaching, condividere metodi, operatività e valori. A fronte di queste scelte i professionisti possono ottenere un Attestato di Qualità e Qualificazione Professionale in base alla legge 4/2013 (il massimo grado di riconoscimento professionale).
Tornado alla domanda cos’è il Coaching mi sento di affermare che il Coaching è innanzitutto un metodo e non una tecnica (è un “metodo” perché ha una struttura puntualmente ripetibile) finalizzato al miglioramento delle performance e al raggiungimento di obiettivi sfidanti. Il Coaching è una relazione processuale, una partnership relazionale fondata sulla scoperta e lo sviluppo delle potenzialità personali.
Per rispondere ancora più compiutamente alla domanda Cos’è il Coaching aggiungo che è un processo che si concentra essenzialmente:
Nel Coaching l’allenamento e la valorizzazione delle potenzialità personali permettono di inquadrare l’essenza stessa del Coaching:
…accompagnare le persone verso il massimo rendimento attraverso un processo autonomo di apprendimento (cit. Sir John Whitmore)
Il fine ultimo del rapporto di Coaching, quindi, non è suggerire consigli o impartire ricette miracolose, bensì permettere al Cliente di elaborare e realizzare, attraverso le sue risorse e le sue personali potenzialità, i programmi e gli obiettivi che desidera conseguire. E’ questo, contro ogni dubbio, a dividere il Coaching da altre discipline e un bravo Coach da uno meno bravo.
La definizione degli obiettivi e la determinazione del progetto, permettono al Coach e al Cliente di delineare un percorso nuovo, (spesso alternativo) dove il conseguimento dell’autosviluppo e dell’autorealizzazione sono sostenuti dall’efficacia della relazione (e quindi, in buona parte, anche dalle conoscenze, dalla formazione e dall’esperienza del Coach).
Il Coaching propone metaforicamente la visione degli “esseri umani simili a una ghianda; essi racchiudono tutte le potenzialità per trasformarsi in uno stupendo albero di quercia”.
Ogni relazione di Coaching, quindi, si basa sulla ricerca di un “nuovo modo di essere” e un “nuovo modo di fare” e – nel rispetto della vera essenza del Coaching – sull’acquisizione di un più alto grado di consapevolezza, responsabilità, scelta, fiducia e autonomia.
Se ti stai chiedendo ancora cos’è il Coaching per scegliere un Corso di Coaching professionalizzante, devi sapere che un bravo professionista e/o una buona Scuola di Coaching devono permettere di imparare a:
Dopo aver spiegato cos’è il Coaching è certamente interessante approfondire come opera un Coach Professionista. Per approfondire questo tema in modo particolareggiato, ti invito a leggere uno specifico contenuto: cosa fa un Coach? Per agevolare il lettore in questa sede mi limiterò ad elencare le principali attività:
Nello svolgimento della sua attività, rispettando un approccio collaborativo (e mai direttivo), aiuta il Cliente a:
Nel fare queste attività il Cliente vive un’esperienza relazionale che permette di:
Che si tratti di erogare sessioni di Coaching, di Formare Coach Professionisti o di scegliere una Scuola di Coaching, bisogna essere consapevoli che fare Coaching con la “C” maiuscola significa mettere in condizione le persone di fare una serie di scelte responsabili e di elaborare un piano d’azione autonomo utile a conseguire gli obiettivi desiderati nel futuro.
Per concludere c’è da specificare che l’attività professionale di Coaching non rientra tra quelle relative alla professione di psicologo (ai sensi dell’art. 1 della legge 18 febbraio 1989, n. 56) e che i migliori professionisti, iscrivendosi volontariamente ad una Associazione di Categoria Nazionale, si impegnano a non svolgere tali attività, salvo essere in possesso del titolo di psicologo.
Cos’è il Coaching è un punto di partenza fondamentale, oltre ad essere una base informativa fondamentale è anche un traguardo significativo per chiunque cerchi un Coach, una Scuola di Coaching o un percorso di Crescita e Miglioramento.
Buongiorno. Lei affronta egregiamente il tema cos’è il coaching, ma non fa riferimento ai vari modelli di coaching praticabili. Partendo da quanto scrive, sembrerebbe che conoscendo genericamente i presupposti del coaching (natura e scopi) si potrebbero svolgere delle sessioni di coaching efficaci. E’ corretto? Mi occupo di consulenza aziendale e ho una formazione scientifica, mi farebbe piacere ricevere delle delucidazioni sull’argomento. Grazie
Valentina
Buongiorno Valentina e grazie per la domanda.
Trovo la questione particolarmente interessante perché mi permette di approfondire cos’è il Coaching partendo da presupposti diversi.
Da sempre il Coaching professionale è in cerca di una struttura portante e di una specifica identità. Il metodo è ancora in cerca di fondamenti teorici e scientifici. Questo ha permesso innumerevoli interpretazioni (spesso opportunistiche).
L’unico modello di Coaching riconosciuto universalmente è il Modello GROW di John Whitmore. Esso permette di valorizzare il potenziale personale seguendo un percorso strutturato, lineare e di facile applicazione. Il modello G.R.O.W. (e tutti gli sviluppi successivi operati dai padri fondatori), caratterizzano la “pratica del buon Coaching” ed è senza dubbio il modello di Coaching più efficace.
Buongiorno e grazie per i preziosi chiarimenti.
Sto svolgendo una ricerca per la mia tesi universitaria e le sarei grato se potesse rispondere alle seguenti domande:
qual è il significato della parola coaching?
quali sono le origini storiche del coaching?
come opera un coach?
Grazie
QUAL E’ IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA COACHING?
La parola “Coaching” deriva dal termine “Coach” che significa “cocchio, carrozza” (l’antico strumento di trasporto con il quale era possibile spostarsi da un punto di partenza sino ad arrivare ad una meta). Nei paesi anglosassoni il termine “Coaching” significa “allenamento” e il Coach è ovviamente l’allenatore.
Negli ultimi anni il termine “Coaching” è entrato prepotentemente nel gergo comune. Esso viene usato abitualmente (spesso erroneamente) per rappresentare una generica relazione d’aiuto tra due o più persone. Questa impostazione generalista favorisce la cosiddetta “Coaching Confusione”.
Ho trattato questo argomento in uno specifico post:
▶ Coaching Confusione (o formatori di Coaching Confusi?)
Se ci sforzassimo di osservare la relazione di Coaching da un punto di vista professionale, invece, scopriremmo che il Coaching è un metodo processuale sostenuto da una cultura sopraffina, da un modus operandi replicabile e utilizzabile per favorire il cambiamento. Il Coaching è un’alleanza di lavoro, una partnership operativa che, attraverso un processo creativo, generativo ed evolutivo, stimola la persona a utilizzare il potenziale inespresso (sia in area personale che professionale). Attraverso questa impostazione è facile comprendere la natura positiva del Coaching che in nessun caso è ispirata alla logica del deficit, ma a quella del potenziale.
QUALI SONO LE ORIGINI STORICHE DEL METODO?
Le origini del Coaching possono essere rintracciate fin dai tempi dell’antica Grecia; spesso si associa a Socrate il ruolo di primo Coach della storia. Recentemente il Coaching professionale viene definito come una metodologia che si basa su una partnership che mira a riconoscere, sviluppare e valorizzare le strategie, le procedure e le azioni, utili al raggiungimento di obiettivi autodeterminati e orientati all’autorealizzazione personale.
Da più parti John Whitmore e Tim Gallwey vengono ritenuti i padri fondatori del Coaching moderno. Secondo Whitmore, infatti, il Coaching è un metodo processuale che permette di “…accompagnare le persone verso il massimo rendimento attraverso un processo autonomo di apprendimento”. Questa impostazione poggia sul modello GROW volto a far sì che la persona (il cliente) acceda autonomamente, grazie al supporto del Coach, alle sue risorse personali e impari ad utilizzarle in modo efficace in modo da definire e raggiungere obiettivi sfidanti, passando attraverso un percorso di cambiamento personale.
Timothy Gallwey, invece, definisce il Coaching come “…il metodo per allenare il potenziale, al fine di migliorare le performance”. La formula di Gallwey prevede che la performance sia data dal potenziale della persona al netto delle interferenze. Tra queste, troviamo un cattivo “Inner Game” ovvero il gioco interiore tra i due Sé di ogni individuo (Sé1 o Sé pensante e Sé2 o Sé agente), che incide sulla qualità della prestazione e sulla possibilità di raggiungere obiettivi sfidanti.
Recentemente la Norma Tecnica UNI 11601:2015 definisce il Coaching come un servizio professionale consistente in un processo relazionale finalizzato al raggiungimento di obiettivi definiti con il Coachee. La relazione di Coaching si basa sulla reciproca fiducia (tra Coach e Cliente) e prevede l’allenamento delle potenzialità di quest’ultimo.
COME OPERA UN COACH?
Un Coach Professionista opera nel rispetto di un metodo professionale corrispondente a quanto stabilito dalle norme sopra menzionate. In particolare, un Coach allena le potenzialità del suo cliente, accompagnandolo verso il raggiungimento di mete sfidanti, attraverso un metodo evolutivo e generativo. L’applicazione del Coaching passa attraverso un metodo concreto che prevede la co-definizione e la co-costruzione di piani d’azione orientati all’efficacia e all’efficienza.
Buongiorno. Sto facendo una ricerca universitaria. Mi aiutate a rintracciare le origini del metodo? Qual è il significato della parola Coaching? Come opera un Coach? Da dove si parte e cosa si deve fare per intraprendere un percorso formativo?
Prima di intraprendere un percorso di formazione è importante chiedersi: qual è il significato della parola Coaching?
Un primo significato del termine “Coaching” comprensibile per tutti.
Il Coaching è una competenza relazionale basata sull’allenamento del potenziale. Un Coach “accompagna” il proprio Coachee nel futuro desiderato attraverso la definizione di obiettivi definiti dal Cliente stesso. Il Coaching è un metodo eclettico ed è importante inquadrarlo, per una migliore comprensione, in una logica creativa e generativa orientata al cambiamento e al miglioramento delle performance. Il Coaching come metodo si allontana volontariamente dalla logica del deficit (attività tipica di altre attività basate sull’approccio terapeutico) poiché postula la presenza di risorse inespresse e inutilizzate.
Coaching e affermazione sociale
Negli ultimi anni il Coaching si è affermato nel gergo sociale. Spesso viene utilizzato per indicare una generica relazione d’aiuto basata sul miglioramento. E’ appena il caso di specificare che il Coaching non va confuso con la generica formazione, con i corsi sull’autostima, la leadership e con quelli basati sulla motivazione da palcoscenico.
Le origini della parola Coaching
Per una migliore comprensione occorre rintracciare le origini della parola “Coaching” nel significato più antico. La parola “Coach” in inglese significa “allenatore” e una sua digressione a “cocchio” intesa come vettura di trasporto. Le origini della parola sono fortemente rappresentative dell’approccio corretto: un coach è un “allenatore” di potenzialità e “accompagna” il proprio Cliente verso il futuro desiderato.
Le origini del Coaching partendo da Socrate
Molti sostengono che Socrate fu il primo Coach della storia. Il Coaching, infatti, è caratterizzato da un modello di dialogo che prende spunto dall’arte maieutica. Socrate poneva domande stimolando gli interlocutori, senza mai fornire risposte preconfezionate. Partendo da non sapere, sosteneva che le persone dovevano scoprire da sole la verità. Le origini non vengono rinnegate. L’atteggiamento del Coach, infatti, è simile a quello di Socrate. Egli si accosta alle persone senza partire con un giudizio personale, si fida del suo interlocutore.
Il Coaching è sicuramente uno strumento molto interessante per coloro che vogliono raggiungere obiettivi, ma non solo. Il coaching può migliorare il proprio rapporto con gli altri e modificare il rapporto che si ha con il giudizio degli altri.
Grazie per l’articolo. Molto esauriente.
Servizi Professionali Certificati - Prometeo Coaching eroga Progetti e Servizi di Coaching Certificati conformi alla Norma Tecnica UNI 11601:2024
(Certificato di Conformità n° 53733 rilasciato da CSQA Certificazioni).