Cosa fa un Coach? In cosa consiste il suo lavoro, in che modo si fa Coaching?
Chiedersi “cosa fa un Coach” è una domanda interessante, viene sollevata sopratutto da coloro che si avvicinano al mondo del Coaching per la prima volta. E’ una domanda che mi ha sempre appassionato e stimolato.
Per capire meglio che cosa fa un Coach è importante che tu legga quest’articolo
► Che cos’è il Coaching (ti aiuterà a inquadrare meglio sia la definizione di Coaching, sia l’argomento specifico di questo post)
Cosa fa un Coach è una domanda che trova anche una lunga trattazione particolareggiata all’interno dei miei Corsi di Coaching che si svolgono Online e nelle principali città italiane.
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Cosa fa un Coach?
Un Coach promuove il miglioramento attraverso l’auto-apprendimento. Il rapporto si basa sul rispetto del progetto e dell’unicità di ogni persona. Un Coach è esperto di processo, esplorazione, ricerca, riflessione, pianificazione, sperimentazione creativa. Usa le sue conoscenze, competenze e abilità metodologiche a prescindere dall’argomento specifico e dal contesto cui si orienta l’interesse e la storia del Cliente.
Un Coach è un allenatore di potenzialità!
Ti sembrerà strano ma “allenare” il potenziale è possibile. In effetti, si tratta di risorse già disponibili e presenti in ogni individuo, anche se allo stato latente. Per questo, se individuate, riconosciute e sviluppate, possono essere utilizzate nella vita di tutti i giorni.
Cosa fa un Coach partendo dal principio
Tutto parte da una rivoluzione culturale: superare la logica del deficit, andando oltre l’impostazione generalista riguardo a ciò che siamo e a quello che vogliamo o sappiamo fare. Quest’approccio culturale, tecnico e metodologico rende il Coaching una relazione d’aiuto atipica, molto distante dalla psicologia, dalle ricette miracolose del guru di turno e dalle logiche trasformiste. Il Coaching si basa sul cambiamento e questo è possibile solo se si inquadra la professione in una logica seria e rigorosa.
Chiedersi cosa fa un Coach è utile se partiamo da cosa non è Coaching.
Un Coach non è uno psicologo, non è consulente e non è nemmeno un formatore, un motivatore o un guru. E’ iscritto ad una Associazione di Categoria nazionale, rispetta la Norma Tecnica UNI 11601:2015, è in grado di offrire una documentazione specifica che attesti la sua formazione.
Attenzione, però… non basta possedere un pezzo di carta attestante la propria formazione, aprire un sito e spiattellare sui social qualche pillola di saggezza per professarsi degli abili professionisti. Bisogna intraprendere percorsi seri, approfondire, entrare in una logica di formazione continua e acquisire nel tempo la giusta maestria.
Il Coaching non si basa sul Problem Solving. Infatti, definire il problema, generare alternative, valutare e selezionare le alternative e implementare le soluzioni, non è una sequenza rispettosa dei principi e dei fini del Coaching. Chiarimaolo definitivamente: il fine ultimo di un rapporto di Coaching è favorire l’apprendimento! Questo avviene attravreso un’esperienza. L’esperienza deve produrre movimento, spostamento, cambiamento e, per dirlo con le parole di Tim Gallwey (il padre fondatore del Coaching), deve produrre mobilità. Definito un punto di partenza ed uno desiderato, il percorso deve favorire scoperte, prove ed errori e, di conseguenza, anche tentativi irrisolti di trovare una soluzione che prodcono nuova consapevolezza circa se stessi, il proprio potenziale e le proprie interferenze.
Cosa fa un Coach partendo dal lavoro concreto.
Un Coach professionista svolge il suo lavoro organizzando una relazione creativa e generativa. L’obiettivo intermedio è costruire una relazione soddisfacente in cui l’ascolto e l’accoglienza diventano gli ingredienti fondamentali.
Attraverso il rapporto con un Coach Professionista si possono:
- Allenare le potenzialità inespresse;
- Raggiungere obiettivi sfidanti;
- Incrementare la motivazione intrinseca;
- Allenare l’autoefficacia personale;
- Migliorare i rapporti interpersonali (amicali, affettivi, professionali, ecc)
- Sviluppare il reddito e la posizione professionale
- Conseguire un maggior equilibrio tra la vita personale e professionale.
Il lavoro di un Coach Professionista è basato sull’accompagnare la persona ad esprimere il potenziale necessario per raggiungere i traguardi prefissati attraverso un processo di consapevolezza, di precise scelte, di responsabilità, di grande fiducia e piena autonomia.
Come si fa Coaching
L’azione di Coaching deve permettere di acquisire un più alto grado di consapevolezza, responsabilità, scelta, fiducia e autonomia. Fare Coaching in modo professionale deve mettere in condizione la persona di fare una serie di scelte responsabili e di elaborare un piano d’azione autonomo utile a conseguire gli obiettivi desiderati nel futuro.
Come si fa Coaching Online
Il Coaching Online non differisce dal Coaching svolto in presenza. Può riguardare la vita privata, quella professionale o l’impegno sportivo. Il Coaching Online, come quello in presenza, permette di:
- Raggiungere obiettivi sfidanti;
- Definire piani d’azione concreti;
- Individuare, allenare e sfruttare le potenzialità personali;
- Migliorare l’autoefficacia personale
Cosa fa un Coach sotto il profilo Etico
Stabilire cosa fa un Coach sotto il profilo etico e deontologico è molto importante. Un Coach considera suo dovere promuovere l’auto-apprendimento della persona fuori da una logica patologica e/o deficitaria. Per questo motivo non utilizza strumenti diagnostici volti ad individuare problematiche di tipo psicologico. Il Coach Professionista opera all’interno di una relazione processuale generativa ed evolutiva priva di consigli, prescrizioni, rielaborazioni e interpretazioni. Lo stile del Coach non è direttivo, consulenziale, terapeutico e/o riabilitativo; al contrario è basato sull’autonomia di scelta, di orientamento e di operatività della persona.
Cosa vuol dire essere un Coach
Cosa significa essere un Coach? “Essere un Coach” è certamente la cosa più difficile perchè il verbo “essere” implica una serie di conseguenze. “Essere un Coach” è assai diverso da “conosecere” il Coaching o da “saper fare” Coaching. Tuttavia è utile ragionare su delle regole non scritte che possono caratterizzare un bravo Coach e farlo apparire coerente con la sua attività professionale:
- Un Coach deve essere consapevole che la pratica professionale deve essere rivolta innanzitutto verso se stessi
- Un Coach deve essere consapevole di quanto sia importante raggiungere i propri obiettivi, sia in area personale che professionale
- Un Coach deve essere consapevole di quanto sia importante apparire coerenti agli occhi del mondo
Tanto premesso, è assolutamente indispensabile essere se stessi, evitando la schiavitù di essere quello che si aspetta il mondo.
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