Con la morte di John Whitmore se ne va un pezzo fondamentale della storia del Coaching moderno.
Ho avuto il privilegio di incontrarlo diverse volte per la mia formazione e infatti le sue ricerche i suoi libri e i suoi insegnamenti sono le fondamenta su cui poggiano molti contenuti della Scuola di Coaching.
Chi era John Whitmore
John Whitmore (16 Ottobre 1937 – 28 aprile 2017). Fu il fondatore di Performance Consultants International, nonchè autore di cinque libri fondamentali sul Coaching. Il più conosciuto di questi titoli è sicuramente “Coaching for Performance”, caratterizzato dalla presentazione e lo sviluppo del modello G.R.O.W. (Goal – Reality – Options/Obstacles – Will) che ha venduto più di 800.000 copie (tradotto in 23 lingue diverse).
Come accennato, John Whitmore è considerato uno dei padri fondatori del Coaching moderno. Dopo una carriera sportiva come pilota automobilistico, ha dedicato la propria vita professionale al Business Coaching, contribuendo nel 1979, unitamente a Tim Gallwey (del quale fu allievo), alla valorizzazione dell’Inner Game nel processo di sviluppo delle organizzazioni aziendali, con particolare attenzione al ruolo ricoperto da manager e leader.
Cos’è il Coaching: metodo, rendimento e prestazione
John Whitmore ideò un metodo idoneo a sviluppare il massimo rendimento nelle performance, unendo magistralmente i concetti di processo autonomo di apprendimento, motivazione e scopo nella prestazione. Inizialmente destinata ad atleti e organizzazioni aziendali, questa metodologia si è ben presto estesa a tutti gli individui, concretizzandosi nel Life Coaching e stimolando l’uso del potenziale umano per il raggiungimento di obiettivi sfidanti.
Teoria e filosofia di Coaching secondo John Whitmore
Una delle frasi più significative di John Whitmore è: “Se lo devo fare è per te; se lo voglio fare è per me!”.
In base a questo principio, la persona è motivata a fare qualcosa sulla scorta di un bisogno da soddisfare, che costituisce il nucleo da cui deriva la cosiddetta motivazione intrinseca. Da questa premessa scaturiscono la volontà, l’impegno e la perseveranza, fattori essenziali nel processo di autodeterminazione dell’individuo.
Nella teoria elaborata da John Whitmore questi elementi, che nell’ultima fase della sua carriera e della sua attività di ricerca e sviluppo hanno trovato ulteriore approfondimento con gli studi inerenti la psicologia transpersonale, convergono verso una concezione di Coaching fortemente incentrata sull’essere umano.
Modello di Coaching innovativo e rivoluzionario
In base a questo approccio umanistico, Whitmore sin dagli anni Settanta ha posto le basi per un modello di Coaching innovativo, fondato sulla volontà di consentire all’individuo di esercitare pienamente le proprie potenzialità, di rielaborare le risorse a propria disposizione e di trarne il massimo rendimento. Questo modello è stato sin da subito impiegato per sviluppare consapevolezza e responsabilità (l’essenza del Coaching), conseguire obiettivi sfidanti, migliorare le performance e realizzare il futuro desiderato, con il fine ultimo della felicità, dell’autorealizzazione e del benessere della persona.
Fare Coaching con il modello GROW di John Whitmore
Uno dei mezzi ideati da John Whitmore, per avviare il processo di Coaching e arricchirlo della componente performativa, è il modello G.R.O.W. per la definizione degli obiettivi. A lui si deve la prima espressione pratica delle modalità di costruzione degli obiettivi (goals) con funzione di orientamento della motivazione e della condotta umana, che successivamente ha trovato implementazione e migliore definizione nel Goal Setting. Il G.R.O.W. si sostanzia in un processo che, dopo aver permesso l’individuazione dell’obiettivo di risultato, canalizza l’attenzione verso l’analisi della realtà attuale, la verifica della coerenza tra mezzi e fini, la valutazione di opzioni alternative, interferenze e ostacoli, la pianificazione di azioni concrete per il raggiungimento degli obiettivi programmati.
Il 28 Aprile 2017, il giorno della sua morte, sarà ricordato come il giorno più triste della storia del Coaching moderno per la perdita di Sir John Whitmore, il padre di tutti i Coach.
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