Quali differenze e affinità caratterizzano Coaching, Formazione e Consulenza come attività basate sulla crescita e il miglioramento dell’essere umano?
Coaching Formazione e Consulenza: un po’ di chiarezza
Partiamo dal fare chiarezza sulle tre attività. Esse si distinguono per finalità, metodo e strumenti. Tra Coaching, Formazione e Consulenza, infatti, esiste una notevole differenza su base “filosofica” rispetto alla concezione dell’essere umano. Esistono, inoltre, differenze operative, metodologiche e relazionali.
Consulenza: cos’è e di cosa si tratta
La Consulenza si basa su un modello relazionale di tipo semi-direttivo. Al centro della consulenza troviamo il “consiglio”. Questo permette al committente di svolgere attività ricevendo informazioni, pareri e soluzioni. Partendo dal proprio bagaglio esperienziale e dalla conoscenza del problema, il Consulente offre servizi appoggiandosi a un’accertata qualifica di tipo teorico/esperienziale, rilevabile in primis su base curriculare. Conseguire, raggiungere, conquistare e risolvere sono i presupposti dell’attività consulenziale.
Formazione: cos’è e di cosa si tratta
Il principale obiettivo della Formazione è “dare una forma” e si basa su un modello relazionale estemporaneo. Di conseguenza, può essere intesa come un contributo, uno stimolo, un incoraggiamento alla crescita della persona. Può collocarsi in area personale e professionale e può essere rivolta a singole persone, gruppi o team di grandi dimensioni. La formazione (anche se si tratta di formazione online) persegue lo sviluppo delle competenze, secondo modelli di apprendimento efficaci ed efficienti. Da un punto di vista squisitamente pedagogico, la Formazione è un processo nel quale vengono trasferiti contenuti e metodi utili a sviluppare livelli intellettuali, culturali, emotivi, spirituali di maggior valore. Crescere, migliorare, qualificarsi sono i presupposti dell’attività formativa.
Coaching: cos’è e di cosa si tratta
Il Coaching è una relazione di processo basata sull’allenamento del potenziale della persona. Il Coaching è un accompagnamento verso una meta desiderata che passa attraverso la determinazione di obiettivi di qualità e di piani d’azione atti a conseguirli. Si basa sull’unicità degli individui che vengono “allenati” esclusivamente su base processuale e metodologica. Si differenzia dalla Consulenza, perché manca l’inossidabile consiglio, e dalla formazione, venendo meno il trasferimento di competenze. Scoprire, generare, cambiare, allenare, produrre sono i presupposti dell’attività di Coaching.
Coaching, Formazione e Consulenza: quali sono le differenza?
Dopo aver definito in maniera schematica le tre attività, occorre chiarire i diversi approcci relazionali che caratterizzano il modus operandi dei tre professionisti:
- Il Consulente è un Professionista che sa, conosce la materia: è uno specialista. Offre consigli sul “cosa, come, quando e perché fare”. Nella relazione è pronto a valutare, offrire feedback e interviene a consuntivo sui risultati. Il suo approccio è decisionista, spesso assume la leadership con uno stile da “battistrada”. Il lavoro di un Consulente, in genere, ha a che fare con consulenze riguardanti la professione del Cliente, pertanto il suo supporto consiste nel trasferire a questi le conoscenze che gli mancano, che ha bisogno di integrare o per le quali ha necessità di soluzioni alternative a quelle che riesce a elaborare autonomamente.
- Il Formatore è un Professionista che trasferisce saperi, spiegando intellettualmente cos’è la performance e come si migliora. Non partecipa ai risultati e osserva la performance sotto un profilo causa-effetto. Il Formatore può fornire al Cliente conoscenze e formazione di cui era sprovvisto o integrare e aggiornare conoscenze già acquisite. Può trattarsi di un Professionista a cui la persone si rivolge per un suo personale desiderio o bisogno o essere una figura già inserita in un’azienda o reclutata secondo necessità per avvalersene ai fini della crescita professionale dei propri dipendenti.
- Il Coach è un Professionista che “sa di non sapere”. Egli non fa, non spiega e non consiglia. Sfrutta l’asimmetria relazionale (del non sapere) gestendo le interferenze e facendo emergere il potenziale della persona. Chi si rivolge a un Coach lo fa per un’ampia gamma di ragioni. Se Coach specializzati negli ambiti Sport e Business (o nelle aree più recenti, come il Parent Coach e il Teen Coach), sono figure a cui si rivolgono quanti rientrano nei loro ambiti di competenza -atleti e allenatori, manager e altri professionisti, genitori e ragazzi-, al Life Coach si può fare riferimento per una molteplicità di obiettivi che abbracciano ogni ambito del quotidiano: dal lavoro alla forma fisica, dallo studio alla qualità delle relazioni professionali e/o interpersonali.
Coaching, Formazione e Consulenza: interazione con distinzione
Coaching, Formazione e Consulenza possono essere integrate a fronte di una chiarezza di intenti.
Cosa può accomunare questi tre distinti modi di lavorare per o con un Cliente? In qualche modo, ciascuno secondo il metodo e i principi del suo ambito lavorativo, questi tre professionisti favoriscono e alimentano un tipo di “crescita” nella persona con cui si relazionano.
Ciascuno lo fa a proprio modo, ma il punto di arrivo di un rapporto con un Consulente, con un Formatore o con un Coach per il Cliente è una maggiore consapevolezza di sé, sotto il profilo lavorativo e/o personale. Si potrebbe dire che il Consulente riversando il suo sapere sul Cliente, il Formatore trasferendo al Cliente la sua stessa formazione e il Coach affiancando il Cliente nella scoperta di se stesso, tutti e tre questi professionisti trasmettono le loro conoscenze alla persona che si è rivolta loro, dandole modo di proseguire il suo percorso, lavorativo o personale che sia, con un bagaglio di riferimento più ampio e, soprattutto nel caso del Coaching, con una maggiore consapevolezza e responsabilità circa le proprie scelte.
Coaching, Formazione e Consulenza: come scegliere
In merito alla scelta del Professionista a cui fare riferimento, c’è chi sa come muoversi, chi viene indirizzato da altri professionisti, ad esempio un datore di lavoro, e chi non ha chiaro a chi rivolgersi.
Sicuramente articoli come questo e quanto reperibile online (da fonti di qualità e attendibili) possono essere di aiuto, così come sapere, innanzitutto, a quale necessità/desiderio/obiettivo si vuole fare fronte. Inoltre, cosa da non sottovalutare, quello che può fare la differenza a livello di professionista di riferimento, sono l’approccio e il metodo che si preferiscono. Come abbiamo visto, Consulente, Formatore e Coach, nonostante i punti di convergenza, lavorano in modi e con finalità differenti.
Una persona che ha bisogno di essere gestita e di essere guidata, difficilmente si troverà bene con un Coach, che è una figura professionale che si confà maggiormente a quanti vogliano imparare a muoversi in modo autonomo e consapevole.
Conoscere il proprio modo di essere, oltre ai propri obiettivi, sicuramente aiuterà il Cliente a scegliere il professionista più indicato, così come sarà compito del professionista, nel rispetto della sua deontologia, accettare o consigliare un altro ambito ai Clienti, a seconda di quanto le necessità di questi siano congrue e pertinenti con la sua professione.
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