Coaching e Decision Making: perché il cosiddetto Processo Decisionale è tanto importante nel Coaching? Quanto è determinante il Decision Making per il raggiungimento degli obiettivi?
Decision Making e Coaching: Cos’è il Processo Decisionale
Il Decision Making, in italiano il processo decisionale, è il percorso che va da un problema a una scelta, passando attraverso l’individuazione delle possibili soluzioni e l’eliminazione, per una ragione o un’altra, di tutte tranne una.
Se il Problem Solving è la capacità di determinare una serie di risposte a uno specifico problema, il Decision Making, che con il Problem Solving condivide questa fase, arriva oltre e si conclude con la scelta di quella che sembra la soluzione più valida.
Il Decision Making è in stretto rapporto con il Coaching e con la relazione tra Coach e Cliente. Anzi, a tal proposito, sarebbe bene introdurre e usare quella che è la parola più giusta per indicare il cosiddetto Coachee o Cliente: Decisore!
Infatti, il Cliente è colui che decide. Chi conosce il metodo del Coaching nella sua forma più autentica e funzionale, sa perfettamente che il Coach non prende decisioni per il Cliente, non dà consigli, neppure ventila suggerimenti: il bravo professionista sa che, tramite l’Ascolto attivo e le necessarie domande aperte ed efficaci, il Decisore arriverà a capire non solo cosa desidera, ma anche come ottenere quanto desidera, come raggiungere gli obiettivi: in poche parole, una volta individuati gli obiettivi, sarà in grado di portare a compimento il processo decisionale, ipotizzando soluzioni, scenari, pro, contro e arrivando a scegliere cosa fare e pianificare come fare.
In ambito lavorativo, ma anche nel privato, per avere a disposizione un più ampio ventaglio di risposte, è possibile ricorrere al cosiddetto brain storming. Inoltre, per una visualizzazione più immediata e concreta, esistono schematizzazioni, indagini statistiche, strumenti che permettono di evidenziare i pro e i contro e di fare previsioni sugli esiti delle possibili scelte.
Esistono studi interessanti che vengono condotti sul modo in cui le persone prendono una decisione, in particolare sul modo in cui prendono una specifica decisione e su quali elementi, in maggior misura, influiscono in qualche modo sul processo decisionale.
Senza andare troppo nello specifico, sappiamo che c’è chi sceglie tra due o più opzioni effettuando una valutazione dei singoli pro e contro e mettendo a confronto possibilità e specificità desunti e c’è chi preferisce procedere per eliminazioni, scartando ogni singola opzione nel momento in cui ne viene individuato un limite o difetto, senza fare confronti e senza mettere in primo piano gli eventuali vantaggi. C’è anche chi sceglie in modo istintivo, di stomaco, si direbbe, anziché di testa o in modo analitico.
Coaching e Decision Making: Relazione tra Metodo e Abilità
A proposito di Coaching e Decision Making, affinché dal processo decisionale si arrivi alla scelta migliore, è molto importante, da una parte, vale a dire quella del Coach, la conoscenza di tutti quegli strumenti che rendono più o meno efficace il Decision Making e, dall’altra, quella del Decisore, è utile conoscere il processo decisionale, le fasi in cui può essere suddiviso, quali elementi entrano in ballo e quanto può fare la differenza saper gestire tutti quegli elementi che rendono una scelta consapevole e lucida.
Il Decision Making è la situazione in cui l’individuo si trova a fare una scelta. Le scelte possono essere istintive, immediate, più o meno poco ponderate, ad esempio quando si sceglie tra una strada e un’altra da percorrere per tornare a casa. In genere, si tratta di scelte quotidiane, che diventano routine, abitudine, vengono fuori meccanicamente in relazione al modo in cui siamo abituati a pensare e ad agire.
E poi ci sono le scelte che richiedono o per le quali desideriamo realizzare un processo decisionale. In questo caso, come dicevo, ci si può prendere un po’ di tempo, si può ricorrere a valutazioni statistiche, a strumenti che vengono impiegati, normalmente, in ambito aziendale, come l’analisi SWOT, si può decidere di impegnarsi per andare oltre i soliti schemi decisionali.
Ciononostante, pur con tutte le buone intenzioni e gli strumenti a disposizione, nessuna scelta, prima di essere attuata almeno una volta, può essere garanzia di riuscita al cento per cento. Ci sono una serie di elementi, peraltro, che condizionano la scelta: responsabilità, tempo e stress, emozioni, pregiudizi, esperienze pregresse e non solo.
Alla luce di quanto detto, si può capire come la relazione di Coaching possa essere utile al Decisore in almeno due direzioni: imparare a gestire gli elementi che influiscono sulla scelta e ad ampliare il raggio di opzioni, organizzare il processo decisionale in modo da semplificarlo, dirigerlo e avere consapevolezza in fase di scelta.
Coaching e Decision Maker: il Cliente come Decisore
A proposito di Coaching e Decision Making, ho voluto fare una precisazione importante: la parola più giusta per indicare il Cliente è Decisore. Si tratta di un vocabolo che racchiude uno degli obiettivi più importanti del Coaching: fare in modo che le persone che si rivolgono a un Coach diventino autonome e tendano all’autorealizzazione, in particolare riuscendo a individuare gli obiettivi che possono renderle felici e delineando il piano d’azione che sembra loro più giusto ed efficace per realizzare i loro desideri. Questo vuol dire che il Cliente deve essere in grado di scegliere, di decidere, e di farlo in modo consapevole e responsabile.
In che modo il Coaching può aiutare quello che diventa il Decisore nel cosiddetto processo decisionale? Attraverso l’ascolto attivo e le domande che il Coach pone al Decisore, questi rimette in gioco la conoscenza che ha di sé, abbandonando certe abitudini di pensiero e di comportamento e, se utili, recuperandole, ma attraverso una riflessione critica. Questo significa imparare a scegliere in modo non meccanico, non abitudinario, ma ragionato e consapevole.
Quando il Decisore si trova di fronte un ventaglio di possibili scelte, deve essere in grado di valutare fattibilità, obiettivi, pro e contro e di farlo gestendo le emozioni in un modo funzionale e lo stress così che non diventi un ostacolo.
Inoltre, è importante che il Decisore sia disposto a prendersi le responsabilità della sua scelta, senza lasciarsi irretire da eventuali errori del passato e, cosa non meno importante, deve conoscere e tenere a mente i suoi valori, perché una scelta è tanto più giusta quanto più consente all’individuo di mantenersi coerente.
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