Che cos’è lo stress? Come agisce?
Lo stress è una risposta psicofisica. E’ una reazione di natura emotiva, cognitiva o sociale a degli stimoli percepiti come eccessivi.
La parola Stress nasce in Inghilterra, con il significato di Sforzo. Passando attraverso il francese antico, la sua origine la si può individuare nel vocabolo latino Districtia. Anche se genericamente usata con riferimento a condizioni personali, a situazioni quotidiane, la parola Stress passa attraverso una serie di significati molto diversi da quello attuale, aventi tra loro una comune matrice semantica.
Diversi secoli fa era usata per indicare l’accento tonico di una parola o l’enfasi con cui veniva pronunciata, e solo nella prima metà del Novecento, grazie agli studi del medico viennese Hans Selye, inizierà a essere usata nell’accezione moderna.
Walter Cannon, Hans Selye e l’introduzione della parola Stress in ambito medico
Un altro studioso, da cui Hans Selye prese ispirazione, il fisiologo statunitense Walter Cannon, aveva usato la parola stress in ambito medico. Questi, negli studi condotti presso l’Università di Harvard, aveva lavorato sull’omeostasi e sulla risposta d’allarme.
In sintesi, Cannon aveva dedotto che il sistema nervoso, di fronte a una situazione percepita come pericolosa, si attiva, reagisce, e la reazione si esterna in uno stato di sovreccitazione. Si tratta di una risposta comune agli uomini e agli animali, utile alla sopravvivenza dell’individuo in quanto gli consente di ricorrere a risorse che possono risultare vitali.
Selye riprese gli studi di Cannon, ma, ritenendo che la fase di allarme non bastasse a spiegare un processo più complesso, cercò di approfondirli. Nelle sue osservazioni descrisse quella che chiamò “sindrome generale di adattamento”. C’è un evento esterno, chiamato da lui Stressor, che causa una condizione di stress, ed è questa prima risposta a poter essere considerata la reazione di allarme.
Se lo Stressor non è talmente incompatibile con l’organismo da comprometterne la sopravvivenza, ed è, al tempo stesso, prolungato, si passa a una fase definita Resistenza durante la quale si attivano una serie di risposte, alcune delle quali opposte alla reazione di allarme. Se lo Stressor perdura in modo intenso, si passa alla fase dell’Esaurimento, nel senso che l’organismo esaurisce le sue risorse.
C’è una differenza fondamentale tra uomini e animali. Se tra gli animali la reazione di allarme è innescata da qualche minaccia reale, come un predatore o una situazione che può mettere a repentaglio la condizione dell’individuo nel gruppo, tra gli uomini la reazione di allarme si attiva anche in mancanza di un pericolo reale. Inoltre, quando non innescata da un rischio reale, la reazione non si esaurisce con la stessa naturalezza con cui avverrebbe in una situazione di concreto pericolo.
Tipi di stress: lo Stress Positivo e lo Stress Negativo
Lo stress, dunque, è una risposta fisiologica ed emotiva di adattamento allo stressor. Anche se la parola stress viene generalmente usata in un’accezione negativa, lo stress può essere positivo o negativo a seconda di fattori quali il tipo di evento, le conseguenze che comporta, le risorse che vengono attivate per affrontare il fattore stressor.
Stress Positivo e Stress Negativo: Eustress e Distress
Lo stress Positivo, noto come Eustress, è una condizione in cui la pressione a cui l’organismo si sente sottoposto torna utile ad aumentare la volontà dell’individuo, a motivarlo, e crea una particolare condizione di concentrazione, che consente di massimizzare i risultati delle proprie azioni;
Lo stress Negativo, noto come Distress, è, invece, una condizione che crea senso di difficoltà, di disagio, le risposte dell’organismo perdono efficacia, la concentrazione perde di consistenza, e si vivono una serie di sensazioni come ansia, nervosismo, al punto che, se la situazione non si risolve, ci si trova a dover fronteggiare uno stato di stress cronico.
Stress Positivo, Stato di Flow e gli studi di Mihaly Csikszentmihalyi
Esiste, dunque, una forma di stress positivo. Ed è parlando di questa che si può passare a parlare dello stato di Flow. Con la parola Flow si intende un particolare momento in cui la concentrazione a livello mentale ed emotivo è massimizzata. E’, ad esempio, la condizione in cui si trova un atleta poco prima di una competizione, quando la sua concentrazione è tale da svuotare la mente da ogni altro pensiero, esterno o interno che sia, tanto da poter realizzare la sua prestazione senza che niente che non sia controllabile possa interferire.
E’ stato Mihaly Csikszentmihalyi, negli anni Settanta, a elaborare la Teoria del Flow, partendo da un lavoro sulla creatività, in merito al quale aveva avviato uno studio sul Flusso di coscienza, un fenomeno riscontrabile, in Psicologia, quando si presentano determinate condizioni di operatività.
Utilità dello Stress Positivo e valenza nel Coaching
Lo stress positivo, che innesca lo Stato di Flow, consiste nel sentirsi completamente immersi in un compito, e scaturisce dalla relazione che c’è tra le abilità personali e il carico di lavoro. Per l’individuo si tratta di un’esperienza gratificante, che gli procura una forma di godimento tale da estraniarlo da tutto quanto lo circondi.
Un’esperienza di questo tipo torna utile nell’ambito del Coaching, perché permette di attivare le potenzialità del Cliente e di delineare una situazione ottimale per la generazione e il mantenimento della motivazione.
Non tutto lo stress viene per nuocere
Lo stress è una reazione naturale e, in determinate circostanze, può avere una valenza positiva. Va detta un’altra cosa, legata a studi sull’argomento. Spesso è più stressante il modo in cui vengono pensati un evento e lo stress di quanto non lo siano la situazione reale e lo stress stesso.
In quanto esseri dotati di raziocinio, siamo soliti prepararci mentalmente a quanto accade, e talvolta il pensiero non dà la giusta misura delle cose, le esagera, e un’esperienza che si potrebbe vivere con leggerezza diventa stressante per il pensiero stesso che possa esserlo.
Ricorda, non tutto lo stress arriva per nuocere. Impara ad ascoltarti e, se senti di non riuscire a sostenere certi ritmi, anteponi il tuo benessere a quegli oneri che rischiano di comprometterlo.
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