L’Intelligenza Sociale ed Emotiva fonde due tipi di Intelligenza riguardanti la comprensione e l’elaborazione di concetti astratti, come le emozioni e i sentimenti, in relazione a se stessi e agli altri.
L’Intelligenza Sociale ed Emotiva rappresenta la quinta delle 24 Potenzialità e, nell’elenco delle Sei Virtù, rientra nell’area Saggezza e Conoscenza.
Studi sull’Intelligenza. L’Intelligenza calda
La parola Intelligenza, dal verbo latino Intelligĕre, vale a dire Intendere, indica l’insieme delle facoltà mentali e psichiche che permettono agli individui di pensare, comprendere quanto fa parte di loro e quanto li circonda, crearsi dei modelli della realtà, darsi delle spiegazioni, capire gli altri e comunicare, adattarsi alle situazioni, modificarle e quant’altro.
Nell’opera Character Strengths and Virtues, Martin Seligman e Christopher Peterson fanno una prima, interessante distinzione tra un tipo di Intelligenza calda e un tipo di Intelligenza fredda.
L’Intelligenza Sociale ed Emotiva fa parte della cosiddetta Intelligenza calda.
Per Intelligenza fredda si intende la parte cognitiva del lavoro dell’intelletto. L’Intelligenza calda, invece, elabora informazioni, quali sentimenti e stati psicologici, utili al benessere proprio e altrui.
Questa forma di intelligenza, a sua volta, può essere suddivisa in vari tipi di intelligenza, differenziati in base all’area di riferimento coinvolta, e, tra questi, ci sono l’Intelligenza Emotiva e l’Intelligenza Sociale.
Che cos’è l’Intelligenza Sociale? Che cos’è l’Intelligenza Emotiva?
L’Intelligenza Sociale, come intuibile, riguarda le relazioni con gli altri individui, i rapporti interpersonali, dunque il modo in cui il cervello elabora l’esperienza dell’altro e di sé in relazione agli altri nei più svariati contesti.
L’Intelligenza Emotiva riguarda la capacità di ragionare impiegando le emozioni. E’ un tipo di Intelligenza piuttosto evidente nelle persone capaci di riconoscere le emozioni personali sia in senso assoluto sia nel momento relazionale e di percepire quali stati d’animo caratterizzano i rapporti interpersonali.
Questi due tipi di Intelligenza, insieme all’Intelligenza Personale, si muovono in ambiti affini e si sovrappongono, confondendosi l’una con l’altra.
Ne viene fuori una Potenzialità, indicata come Intelligenza Sociale ed Emotiva, che si manifesta nella capacità di riconoscere e vivere serenamente le emozioni proprie e altrui, di ascoltare gli altri, di riuscire a capirli in un modo affatto egotistico grazie all’abilità di mettersi nei panni altrui, di costruire con facilità relazioni armoniose nei più diversi ambienti.
Caratteristiche dell’Intelligenza Sociale ed Emotiva
A molti piace pensare di essere bravi ad ascoltare, di saper andare d’accordo con tutti, di riuscire a stabilire con facilità ottime relazioni sul lavoro o dove che sia. Di fatto, riuscire a fare stare bene gli altri grazie a una naturale attitudine alla comprensione di sé e delle persone con cui si crea un qualche tipo di relazione non è da tutti. Chi si segnala per un’abilità simile probabilmente avrà una spiccata Intelligenza Sociale ed Emotiva.
Tra le caratteristiche di chi possiede questa Forza del Carattere ci sono la capacità di riconoscere l’unicità di ognuno e un’evidente inclinazione alla comprensione dell’altro, tutti elementi che elevano l’interlocutore, creando in lui un senso di appagamento legato alla sensazione di essere accettato e capito.
Inoltre, l’Intelligenza Sociale ed Emotiva si spinge oltre quelle che sono le regole del vivere sociale, improntate a certi modi, a certe etichette. Chi possiede questa Potenzialità non è gentile perché imposto dal senso civico, piuttosto è affabile perché è portato a esserlo e perché, come per chiunque impieghi la sua Potenzialità, si sente bene a esserlo.
Ma, prima di tutte le possibili declinazioni sociali che caratterizzano la sfera dei rapporti interpersonali di una persona dotata di Intelligenza Sociale e di Intelligenza Emotiva, c’è il fatto che chi possiede questa Forza del Carattere sa ascoltare se stesso, sa capire cosa prova e sa vivere le proprie emozioni nel modo descritto da Daniel Goleman nei suoi saggi sull’Intelligenza Emotiva.
Sviluppo dell’Intelligenza Sociale ed Emotiva
L’Intelligenza Sociale ed Emotiva si palesa fin da ragazzi, soprattutto in quei comportamenti che risultano distintivi in una fase della vita in cui si tende all’omologazione.
Saper limitare i giudizi, condurre una vita sana, evitare o quantomeno fare un uso limitato di alcol e droghe sono tutte spie di una Forza del Carattere propria di chi sa stare in società, senza perdere i propri valori, preservando la personale capacità di scegliere senza lasciarsi plagiare dalle opinioni e dalle azioni altrui, evitando quei comportamenti finalizzati a farsi accettare dagli altri.
In linea generale, sono state individuati quattro tappe della crescita con riferimento all’Intelligenza Sociale ed Emotiva: l’infanzia, l’età tra infanzia e adolescenza, l’adolescenza e l’età adulta.
Le prime due fasi sono quelle in cui l’individuo inizia a percepire gli stati d’animo, ad acquisire una coscienza di sé, ad avvicinarsi agli altri e a socializzare.
Con l’adolescenza, la comprensione dei sentimenti si fa più matura e diventa più semplice integrare emozioni e comunicazione. A livello sociale, l’individuo delinea una propria identità, imparando a ragionare in modo personale.
Giunto all’età adulta, il soggetto ha maturato e continua a maturare le sue esperienze emotive, e, imparando ad accettare la forma della sua emotività, eccentrica o convenzionale che sia, ha raggiunto un suo equilibrio in questo ambito. L’esperienza sociale ha permesso il raggiungimento di una maturità nel rapportarsi agli altri, accompagnata a una percezione di sé più raffinata.
Intelligenza Sociale, Intelligenza Emotiva, Empatia e Alessitimia
Si parla di Intelligenza Sociale ed Emotiva perché questa Potenzialità è la somma di due Intelligenze, quella Sociale e quella Emotiva, per l’appunto, che permettono all’individuo di vivere un certo tipo di rapporto con se stesso e di rapportarsi agli altri in un certo modo, il tutto improntato alla consapevolezza, al riconoscimento delle emozioni proprie e altrui, all’accettazione di sé e dell’altro, con le sue differenze, con i suoi stati d’animo, in modo da scegliere non solo in funzione della propria persona, ma anche nel rispetto dell’altro.
Parlando di Intelligenza Sociale ed Emotiva, una parola salta subito in mente: Empatia. Si tratta di una qualità che tanti dicono di avere, molti millantano di possedere e pochi posseggono davvero.
Di fatto, avere empatia vuol dire riuscire a riconoscere le proprie emozioni, individuare i giudizi e metterli da parte nel confronto con gli altri, essere capaci di mettersi nei panni del proprio interlocutore.
Al lato opposto dell’Empatia c’è la condizione di chi non ha consapevolezza emotiva e, dunque, non è in grado di riconoscere né di descrivere gli stati emotivi propri e altrui e quali sono le ragioni che portano a certe emozioni. Gli individui caratterizzati dall’Alessitimia hanno scarsa capacità di introspezione e, nel relazionarsi agli altri, tendono a conformarsi a comportamenti comuni e diffusi.
Aspetti Sociali e Culturali dell’Intelligenza Sociale ed Emotiva
In merito all’Intelligenza Sociale, non sono stati realizzati studi transculturali, mentre, per quanto riguarda l’Intelligenza Emotiva, esistono delle misurazioni effettuate su più ampia scala, a livello transnazionale, ma sembra che manchino pubblicazioni dedicate all’argomento.
La sola cosa che si può dire sugli studi culturali relativi all’Intelligenza Sociale ed Emotiva è che per le donne è documentato un vantaggio rispetto agli uomini a livello di prestazioni sulla scala dell’Intelligenza Emotiva, indice di una moderata differenza rispetto alle prestazioni maschili.
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