Ti sei mai chiesto qual è il mistero della vita? Conoscere se stessi è alla base di ogni scoperta.
L’uomo è l’unico animale che pone un interrogativo: “chi sono?”
Nasce senza una precisa definizione: sa di esistere, ma non sa chi sia. E’ qualcosa di “aperto”, evanescente, sconfinato: è più simile a un processo che a qualcosa di definito. Questa è la sua gloria e la sua condanna; una continua tensione, utile a condurlo verso la scoperta di sé. Vive nel mondo senza conoscersi e non gli basta una vita per scoprire fino in fondo la sua natura più profonda. E’ unico, irripetibile, possiede un mix di risorse creative… e questo, di certo, non migliora la comprensione.
Ma in fin dei conti scoprire di non conoscere se stessi, rappresenta un bene o un male?
Scoprire di non conoscersi, di essere inconsapevoli circa la propria natura, fa scattare la ricerca, l’indagine, l’esplorazione e, per me, tutto questo è più che sufficiente per definirlo un bene prezioso.
Solo dalla ricerca di noi stessi è possibile iniziare a svolgere un lavoro per raggiungere una definizione, una realizzazione… conseguire un obiettivo concreto.
Molte persone vivono senza programmi, senza alcun disegno, senza essere organizzati in alcun modo, poi, piano piano, fortunatamente, iniziano a cercare se stesse.
Per molti arriva il Coaching, un corso di crescita personale… oppure un evento, un problema, un sogno, qualcosa che risveglia il bisogno irrefrenabile di usare le proprie potenzialità… di utilizzare se stessi per una missione importante: raggiungere l’autorealizzazione.
Negli ultimi anni facendo formazione nella Scuola di Coaching, mi sono reso conto di quanto le persone siano “abbarbicate nella testa”: lo considero un grande problema sociale.
La logica, la lucidità, il bisogno di capire, sono tutte aspirazioni, desideri di miglioramento precari. E se invece si trattasse di imparare ad ascoltare? Di tornare a contattare le proprie emozioni più profonde?
Passare dalla testa al cuore è la soluzione che ci permette di chiederci: “…ma come diavolo facevo a crearmi così tanti dubbi e interrogativi?”
Certo, i misteri della vita rimangono, ma posso assicurarvi che tantissimi problemi scompaiono.
Il mistero della vita deve essere vissuto in ascolto… non risolto!
Infine ricordiamoci: l’uomo non è ciò che può essere, egli è solo un inizio… La fine è ancora ignota e questa, secondo la mia filosofia, è la cosa più bella.
Tag: cuore, emozioni, filosofia, mistero, mistero della vita