Ovidio diceva: “Volere è poco: bisogna desiderare ardentemente per raggiungere lo scopo”.
Sembra una cosa assurda, ma il punto di partenza nella formulazione di un buon obiettivo è proprio l’amore ardente per un sogno… Attenzione, ho detto sogno non incubo!
I migliori obiettivi sono intimamente collegati con una visione positiva; essi provengono principalmente dal desiderio e dalla passione. In questa logica, c’è da domandarsi: cosa manca per essere appassionati e desiderare fortemente di raggiungere un obiettivo? Le emozioni che si accompagnano con il sogno sono il “carburante essenziale” per raggiungere qualsiasi meta.
Obiettivi, obiettivi e ancora obiettivi… partendo dal problema
Quanto è difficile appassionarsi a qualcosa che non si ama? Ci avevi mai pensato?
Il problema “come fare per raggiungere l’obiettivo” nasce quando non si è capaci di lasciar correre la propria immaginazione e la propria “visione del successo”, quando non si è pienamente capaci di vivere le emozioni collegate al raggiungimento dell’obiettivo stesso.
Pensa ai tuoi amori… pensa a quanta energia positiva ci metti quando segui le tue passioni e i tuoi interessi. Hai bisogno di obiettivi quando segui il flusso dei tuoi desideri?
Una cosa è certa: non esistono limiti, tranne quelli che ci creiamo noi stessi!
Per molto tempo ci è stato insegnato che per definire un buon obiettivo bisogna utilizzare metodi scientifici; cosa c’è di meglio della tecnica e della ragione per definire un buon obiettivo? Considero questo del tutto normale, ma si tratta di tecniche, non di azione!
Pensate a quante aziende, quanti manager o persone comuni, in questo preciso istante, stanno definendo gli obiettivi del proprio gruppo di lavoro attraverso sistemi scientifici. Staranno certamente pensando a creare degli obiettivi specifici, realistici, sfidanti; staranno pensando a tempi e scadenze, azioni e ostacoli. I più bravi, poi, staranno pensando a come comunicarli al gruppo di lavoro e, infine, quelli che hanno delle competenze di tipo superiore, staranno ragionando su come condividerli con lo staff evitando, in nome dell’autorealizzazione, di assumere un atteggiamento direttivo e prescrittivo.
Inoltre… pensate a quanti formatori, in questo momento, stanno provando a commercializzare i propri corsi basati sul modello motivazionale… quante mail, quanti proclami sui social; molti andranno in aula e proveranno a dispensare pillole di saggezza sottovalutando aspetti molto più semplici riconducibili al normale funzionamento di un essere umano.
Insomma, tutto è accettabile, per carità… ma il punto cruciale è: nulla di nuovo sotto il sole. Si tratta semplicemente dei soliti tecnicismi, della solita disquisizione sugli obiettivi ben confezionati, obiettivi smart, goal setting, ecc.
Invece… desideri qualcosa di nuovo? Prova a buttare la calcolatrice!
Stando alla mia cultura di Coaching, fare i “ragionieri” vi potrebbe condurre ad un ennesimo fallimento (o al limite ad imparare una sterile sequenza per raggiungere un obiettivo).
Le emozioni hanno un impatto enorme sulle nostre azioni e, di conseguenza, sulla nostra possibilità di raggiungere qualsiasi obiettivo.
Si tratta di tornare al sogno, di dare un significato emotivo a quello che una persona desidera fare, al bisogno che intende soddisfare attraverso il raggiungimento di un obiettivo. Si tratta, ad esempio, di partecipare ad un progetto entusiasmante, di realizzare una visione, di raggiungere uno scopo superiore.
Infine rifletti su questo: potrai ottenere tutto ciò che vuoi, se sarai in grado di emozionarti desiderandolo con una grande intensità. Potrai avere ciò che desideri, realizzare grandi progetti… sempre se riuscirai ad ascoltare le tue emozioni (la sfida è semplicemente questa).
Impara a sognare e… in bocca al lupo per i tuoi obiettivi!
Tag: emozioni, Obiettivi, sognare, sogno