Il Coaching Sportivo rappresenta una possibile applicazione del metodo del Coaching nel settore dello Sport.
Il Coaching Sportivo (o Sport Coaching) differisce dal Training Sportivo (inteso come allenamento in senso stretto e approccio istruttivo) perché rivolge la propria attenzione su tutte le problematiche legate al mondo interiore dell’atleta; si focalizza principalmente sulla capacità di riuscire a concentrarsi, sul rilassamento, sull’intelligenza emotiva e sull’autoefficacia dell’atleta.
Anche nel mondo dello Sport il Coaching favorisce l’apprendimento autonomo della persona con l’obiettivo di liberare il potenziale dalle interferenze. Tra queste troviamo la paura del giudizio, la scarsa autostima, la mancanza di intelligenza emotiva.
Il primo utilizzo del Coaching Sportivo risale agli anni ’70, periodo in cui Timoty Gallwey sosteneva che uno degli elementi fondamentali per il miglioramento delle performance di uno sportivo era rappresentato dalla capacità di sconfiggere “l’avversario che si nascondeva interiormente”.
Gallwey nei suoi antesignani studi sul Coaching affermava che il vero gioco doveva essere “esistenziale”: “…concentrarsi su una cosa alla volta senza lasciarsi travolgere dall’autocritica e senza focalizzarsi sugli errori”.
Il “gioco interiore” di Gallwey si basava prevalentemente su due principi fondamentali per favorire la concentrazione rilassata e il conseguente apprendimento:
- Osservazione precisa non valutativa del gesto atletico;
- Riconoscimento del gesto con conseguente correzione autonoma e naturale della prestazione.
Gallwey fu uno dei primi a dimostrare che il Coaching poteva essere applicato in moltissimi campi (soprattutto nel mondo del Business) e in ragione di questo cercò di applicare le sue teorie in contesti diversi, sempre accomunati dal concetto del “gioco interiore”.
Gli obiettivi del Coaching sportivo
Ancora oggi l’obiettivo di uno Sport Coach è di costruire una relazione processuale con un Atleta (una squadra o qualsiasi soggetto che opera all’interno del mondo sportivo) che produca uno specifico incremento dei risultati nonché un’ottimizzazione delle prestazioni.
Il Coaching moderno ha rafforzato e sviluppato le convinzioni di Gallwey anche se, come spesso accade, ci sono state delle inevitabili “contaminazioni culturali”.
Faccio un esempio… Spesso nel mondo del Coaching Sportivo si parla di allenamento mentale o Mental Coach anche se di attività “mentale” intesa come recupero clinico o riabilitazione, non ce n’é affatto. Mental Coach è a mio parere un termine che andrebbe ben dosato poiché noto che alcune volte viene utilizzato incautamente per creare un po’ di mistero e appeal intorno al concetto di Coaching Sportivo. Lo Sport Coaching, quello serio, né avrà veramente bisogno? Siamo veramente sicuri che dobbiamo snaturare o contaminare il metodo del Coaching con vocaboli ed effetti speciali?
Sport Coaching o mental Coaching?
La percezione del termine “Mental Coach” possa variare tra le persone e le esperienze individuali. E’ certo che, se volessimo considerare la motivazione, la determinazione e alcune pratiche specifiche legate al rilassamento e alla concentrazione una serie di “attività mentali atipiche” potremmo giustificare l’utilizzo del concetto di “Mental” ma, tutto sommato, a me piace parlare più di “mentalità vincente” che di attività “sulla mente”; sentirmi un “allenatore della mente” mi fa anche un po’ impressione!!!
Nella mia esperienza, invece, non esiste nulla di atipico… lavorare con un Top-Atleta richiede lo stesso impegno che riservo a un Top-Manager.
I percorsi formativi sul Coaching Sportivo
Nella Scuola di Sport Coaching, che ho il piacere di dirigere, sottolineo con fermezza, la distinzione tra operare in ambiente clinico e fare Sport Coaching, nonché la differenza tra persuadere e motivare; mi sforzo di ricondurre il metodo a quegli aspetti di base che partendo da Gallwey permisero al Coaching di affermarsi.
Desidero chiarirlo… la maggior parte degli atleti presenta le caratteristiche di una personalità sana ed equilibrata; la richiesta di un atleta è quasi sempre legata alla prestazione e al risultato e quindi il principale interesse è di elevare o mantenere alti gli standard di rendimento.
Tra gli interventi più adeguati del Coaching Sportivo, invece, oltre alla specifica preparazione dell’atleta, si colloca una buona formazione e articolazione delle relazioni e della socialità, nonché il rapporto con l’allenatore, i compagni di gioco e la società sportiva, costruendo, identificando e controllando possibili agenti che possano inficiare sulla prestazione.
L’assetto gerarchicamente definito dirigenza-allenatore-atleta, inoltre, ricorda moltissimo quello di tipo aziendale con l’unica differenza che alla fine del processo in quello sportivo abbiamo la “performance”, in quello aziendale il “prodotto o il servizio”.
Corsi di Coaching Sportivo
I nostri Corsi di Sport Coaching sono strutturati per trasferire competenze riguardo al miglioramento della motivazione, al governo dello stress, alla definizione di obiettivi sfidanti, al miglioramento della persistenza e della tenacia, alla riduzione dell’ansia attraverso tecniche di rilassamento e alla costruzione dello stato di Flow.
Ultima notizia… abbiamo aperto le iscrizioni alla nostra Scuola di Sport Coaching per scoprire tutti i segreti del Coaching Sportivo.
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