Coaching e Training: la convivenza è possibile solo se sono chiare le differenze.
Essere un bravo Coach oppure un’abile Trainer?
Nella Scuola di Coaching, uno dei primi argomenti che affronto avviando così la metodologia didattica e delimitando subito le linee fondamentali.
La netta distinzione tra i due ruoli passa anche attraverso una necessaria chiarezza semantica. Il termine “Coach”, infatti, troppo spesso viene utilizzato erroneamente come sinonimo dei termini “Trainer”, “Allenatore”, “Istruttore”. Tutto questo non aiuta di certo a rendere più specifica l’attività di un Coach Professionista (e neanche quella del Trainer).
Non si può neanche sottacere l’enorme differenza che esiste con altre discipline come ad esempio le attività di Coaching, Formazione e Consulenza che abbiamo trattato più volte in altri post.
Chi è il Trainer
Il Trainer è un allenatore. Una figura professionale preposta a gestire l’esercizio fisico per migliorare la performance, lo stato di salute e di forma fisica. Il suo background culturale è di tipo multidisciplinare e passa attraverso la fisiologia, l’anatomia funzionale, la medicina, la nutrizione, ecc. Il Trainer è un esperto. Conosce le attività, le suggerisce e le articola in un piano di allenamenti con uno stile prescrittivo e tendenzialmente direttivo in vista di un obiettivo.
Coaching e Training
E’ intuibile che l’argomento dev’essere affrontato con estrema attenzione poiché molti Trainer scelgono di diventare anche dei Coach Professionisti; ciò rappresenta certamente un elemento di valore nelle loro competenze, ma – al contempo – può costituire anche un fattore distorsivo relativamente al ruolo che rivestono nell’ambito di un team o verso i loro atleti.
Infatti, quando nella stessa figura si identifica sia il Trainer che il Coach, come fare per rendere comprensibile la specificità dell’uno e dell’altro?
Proviamo a rendere chiare le differenze.
Caratteristiche del Training:
- È riferito alla preparazione fisica
- È orientato alla prestazione ed al compito
- Implica un obiettivo sull’atleta
- Presuppone uno stile direttivo
Caratteristiche dello Coaching:
- È riferito alla preparazione mentale, cognitiva ed emotiva
- Identifica la persona come il “centro” di un processo personale unico e irripetibile
- La prestazione si rapporta sempre agli stati emotivi e motivazionali
- Prevede obiettivi autodeterminati e piani di azioni co-costruiti
Queste due attività possono essere gestite dalla stessa persona?
La domanda centrale è proprio questa. La risposta passa attraverso un chiaro percorso di conoscenze, scelte e responsabilità.
Come e quando agisco come Trainer e come e quando opero come uno Coach? Da un punto di vista di pura curiosità statistica, la maggior parte dei Trainer decide di non fare Coaching con il proprio Team di atleti, sentendo (soprattutto all’inizio) di non avere la sufficiente capacità di “dividere le acque” e percependo il rischio di fare qualcosa che non sia né l’una e né l’altra.
C’è poi una minoranza che, invece, sceglie di servirsi “degli strumenti” del Coaching nella propria attività di Training, decidendo consapevolmente quando utilizzare l’una o l’altra competenza.
Personalmente posso testimoniare come molti Trainer abbiano avuto grandi benefici nell’aggiungere il metodo del Coaching alla propria preparazione tecnico/tattica.
Anche gli atleti hanno percepito i benefici di un nuovo tipo di approccio, naturalmente centrato sulle performance, ma con un orientamento più volto al riconoscimento della persona come “macchina emozionale”.
Per concludere: Coaching e training? La convivenza è possibile ed auspicabile se si identificano affinità e differenze.
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