L’attività agonistica implica un grande coinvolgimento emotivo.
Non sempre lo stato emotivo con cui si affrontano gare impegnative è di aiuto nel favorire prestazioni ottimali.
Prima di iniziare una gara, un atleta può sentirsi teso, insicuro e dubbioso circa le proprie possibilità di vincere.
Tantissime volte, gli atleti che seguo nei programmi di Coaching, mi riferiscono di aver pensato: “…se non mi fossi sentito in quel modo atroce, avrei potuto vincere” oppure “…mi sentivo così bene che mi rendevo conto di avere la vittoria in pugno!”.
Questi importanti feedback stanno a indicare quanto le emozioni possano condizionare una prestazione sportiva.
Come ogni altro essere umano gli atleti sperimentano un ampio ventaglio di emozioni sia in allenamento sia in gara e quindi, la migliore strategia di Mental Coaching da organizzare con un atleta Professionista, consiste nel riuscire a riconoscere le proprie emozioni in ogni specifica circostanza (allenamento o gara che sia).
Il lavoro atleta/coach è tutto rivolto ad acquisire una maggiore capacità di ascoltarsi, avere una maggiore capacità di gestire se stessi e avere una migliore consapevolezza del proprio stato emotivo.
L’intensità emotiva, come accennato più volte in altri post sullo Sport Coaching, è direttamente collegata alla preparazione e alla prontezza fisica, nonché allo stato emotivo e alla rapidità mentale.
Occorre capirlo compiutamente: preoccupazioni, paura, pensieri negativi, stress, possono condizionare le prestazioni in maniera preponderante; il respiro affannoso, l’ansia, i muscoli contratti o troppo rilassati sono le cause principali di molte prestazioni deludenti.
Il carico fisico, le esasperazioni di ogni competizione condizionano particolarmente l’atleta perché producono uno stato emotivo tale che il più delle volte diventa il “vero nemico”.
Non può mancare, quindi, nella preparazione mentale dell’atleta la capacità di mantenere e difendere la condizione emotiva ottimale per tuta la durata della competizione. Gli errori, i momenti di difficoltà, così come le fasi positive, devono essere gestite in modo da mantenere costante la condizione emotiva.
Per esempio un pugile potrebbe iniziare bene il suo incontro e affrontare benissimo le prime riprese, ma le emozioni troppo prolungate positivamente e completamente diverse rispetto all’inizio del match potrebbero condizionarlo e indurlo a commettere l’errore di abbassare la guardia o affrettare l’azione.
L’atleta che riesce ad essere consapevole delle proprie emozioni durante le fasi concitate di una gara ha alle spalle una grande solidità mentale.
Alternare momenti di grande stress (sessioni impegnative sotto il profilo dell’intensità tecnico/agonistica) con momenti di grande quiete, percezione corporea e consapevolezza emotiva, insegnano all’atleta ad essere costante in ogni fase della prestazione.
Gli atleti che desiderano emergere e migliorare possono approfittare di alcune tecniche di Sport Coaching, familiarizzare con questi processi fino ad acquisire un’autodisciplina che gli permetterà senz’altro di affrontare al meglio ogni gara…
…non ti rimane che fare i conti con il tuo stato emotivo.
Ciao, ciao… ad maiora!
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