Fare Coaching per avere il Coraggio di Cambiare…
Peccato che, per poter cambiare veramente, non basta conoscere sommariamente le basi filosofiche del metodo e neanche strane pratiche trasformiste
L’industria del Coaching made in Italy
Negli ultimi anni l’industria del Coaching ha sfornato, insieme a tante novità, un insieme di scuole, metodi e professionisti che sono estranei rispetto allo spirito originario. Faccio un esempio: alla base del Coaching c’è l’esplorazione, ci sono le sollecitazioni delle domande, gli stimoli della maieutica socratica e non le banali affermazioni e prescrizioni diffuse in abbondanza sul web.
John Whitmore, uno dei padri fondatori del Coaching moderno, sosteneva: ci vuole molto coraggio per affrontare la sfida del cambiamento. D’altro canto la vita diventa degna di essere vissuta solo se agita in pieno ascolto di se stessi e degli altri. Un Coach può allenare, generare e facilitare, ma l’efficacia di ciò che fa dipende in larga misura dalle sue convinzioni riguardanti il potenziale. Raccomandare, prescrivere e consigliare non sono contemplati.
Non è una questione di Coaching vecchio stampo, ma di efficacia
Nella logica delle cose, ciò che funziona non andrebbe cambiato…
Iscriversi a un corso per trasformarsi in un Coach o addirittura imparare a trasformare il Cliente in ciò che non potrà mai essere è un errore tecnico, oltre che una stortura morale (chi lo afferma, e nel contempo sostiene di seguire la “logica del potenziale”, asserisce una grande menzogna). Il potenziale, poiché tale, è già presente in ogni persona. Esso va solo individuato, stimolato, allenato e valorizzato. Sembra ovvio, quindi, l’avvicinamento del Coaching a eminenti studiosi della Psicologia Positiva. Nella foto sotto puoi riconoscere Timothy Gallwey e Mihály Csíkszentmihályi ad Orlando (Florida) durante una recente Convention (dicembre 2017).
L’approccio errato basato sulla trasformazione
E’ la parte più ingannevole e distante dal buon Coaching.
E’ un approccio errato che propone ciò che il Coaching cerca di sconfessare da sempre: avere un obiettivo, un progetto trasformativo sull’altro. E’ una deprecabile impostazione ideologica legata al miglior funzionamento della persona, generata dal desiderio irrefrenabile (tipicamente umano) di governare meglio se stessi e gli altri; un modo diverso di imbrigliare il potenziale, di creare interferenze, di ridurre la performance e di intervenire sul deficit (dando per scontato che qualcosa non funzioni correttamente e vada trasformato). Alla base del Coaching, invece, c’è l’autonomia e alla base dell’autonomia c’è la soddisfazione dei bisogni del cliente che rimane padrone di sè, aiutato a compiere scelte consapevoli e responsabili. Argomentare sulla “trasformazione” di se stessi, del Coach o degli altri, altera il dogma di “cambiamento volontario, consapevole e responsabile”, altera il concetto di autonomia, di ricerca, di ascolto di sè. Insomma, i “comandi nascosti” sono solo una strampalata invenzione, che trasforma il Coach in una goliardica “attrazione da circo”.
Non potrai scoprire nuove occasioni fino a quando non troverai il coraggio di cambiare
(Angelo Bonacci)
Il Coaching Efficace ed Innovativo
La vera chiave del successo per un’efficace azione di Coaching è il riconoscimento dell’unicità dell’individuo. La messa in pratica di un metodo generativo che permette al cliente di soddisfare i suoi personali bisogni. Inquadrato in questa logica il Coaching diventa un “abito sartoriale”, nel quale, per la sua concreta applicazione, non possono mancare punti cardinali legati al metodo e, in quanto tale, alle le specificità del modello conversazionale. Il metodo del Coaching, infatti, è basato su un modello replicabile, profondamente personalizzabile. Verrebbero a mancare, al contrario, i presupposti di un metodo creativo, generativo ed evolutivo, nel quale l’evoluzione emerge da dentro e non può mai essere pretesa in modo matematico, automatico o seriale.
L’essenza del buon Coaching
Come accennato creare consapevolezza e responsabilità sono l’essenza di un buon Coaching; scelte e responsabilità sono le inevitabili conseguenze. Non dovrebbe essere difficile, a questo punto, seguire la strada (già tracciata) per essere dei Coach efficaci. Configurare, modificare, rappresentare, sono parole incredibilmente estranee al buon Coaching; un modo per sfruttare il fascino di una finta innovazione.
Migliorare, crescere e imparare
Un Coach non può smettere di apprendere e di imparare nel tempo. Dall’amore per la conoscenza ricaverà l’unica possibilità di vivere una luminosa carriera, dall’esperienza pratica, attingendo dal proprio vissuto, trarrà vantaggi per la sua evoluzione personale e professionale. La sua evoluzione professionale dovrà essere lenta, misurata, cauta, simile a quella del “vino buono” che invecchiando migliora per dare il meglio di sé.
Coaching di ultima generazione: la migliore Scuola di Coaching
Da oltre venti anni mi sento ripetere sempre la stessa frase: voglio fare formazione con i migliori, dopo aver individuato la migliore Scuola di Coaching.
L’idea di formarsi con i migliori è giusta… anzi, nella formazione di Coaching, una disciplina votata all’aiuto, al miglioramento e all’eccellenza è senz’altro doverosa. D’altronde la gente comincia a capire che la qualità non è questione di tempo, denaro, location, falsi diplomi e certificazioni o di super-sconti dell’ultima ora.
Marketing Aggressivo
Brandire un Marketing aggressivo, suffragato da sistemi di Coaching strampalati e da inverosimili trasformazioni personali, sta diventando la base su cui iscrivere ignari clienti.
E’ il problema del ritardo culturale che c’è in Italia sul tema del Coaching. E’ il problema della Coaching confusione e dei formatori di Coaching confusi interessati unicamente all’iscrizione fraudolenta di alcuni ignari Clienti.
Critica basata sul paradosso e l’incoerenza
E’ davvero sufficiente usare un po’ di comunicazione persuasiva, una manciata di PNL, alcuni vecchi modelli di Joseph Riggio (Mythoself e Soma-Semantics) per iniziare a parlare di “innovazione”, “configurazione”, “trasformazione” e del miglior Coaching in circolazione?
Ai posteri l’ardua sentenza!
Il Coraggio di cambiare permette al Cliente di fare una serie di scelte responsabili e di elaborare un piano d’azione utile a conseguire gli obiettivi desiderati nel rispetto di sè e nella più completa autonomia.
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