La Psicologia Positiva è una prospettiva teorica ed applicativa della psicologia che si occupa dello studio del benessere personale. Studia come migliorare la vita delle persone passando attraverso i concetti di felicità e benessere.
Negli ultimi quindici anni ho aiutato tante persone a raggiungere obiettivi sfidanti e ad essere più felici. Come accade a molti Coach Professionisti, quello che all’inizio può essere considerato quasi solamente un interesse personale diventa con il tempo, argomento di ricerca e approfondimento. Si tratta di vera passione e, nel mio modo di vedere le cose, di coerenza.
Sono proprio la passione e la ricerca che mi ha condotto alla Psicologia Positiva di Martin Seligman.
La cosa non deve sorprendere poichè a differenza della “Psicologia tradizionale” che si concentra prevalentemente sulla “logica del deficit”, sul problema della depressione, delle nevrosi, dell’ansia, ecc, la Psicologia Positiva si concentra sulle condizioni che permettono alle persone (aziende, organizzazioni, comunità) di migliorare, crescere e progredire lungo un percorso che conduce alla felicità e al benessere.
La Psicologia Positiva, inoltre, viene definita come “lo studio scientifico del funzionamenti umano ottimale” (def. The Positive Psicology Manifesto del 1999), cosa che di certo è di grande interesse per il Coaching (quello vero e professionale)
Psicologia Positiva e Felicità
La Psicologia Positiva si occupa di felicità, funzionamento ottimale, ed ecco perché spesso viene associata al Coaching, alla crescita personale e alla ricerca del potenziale.
Il “tema della felicità” oggi è di gran moda ed è, senza dubbio, il tema del momento. Da quando ho iniziato a scrivere qualcosa su di esso ho potuto riscontare un interesse sociale straordinario, oltre ogni aspettativa.
Circa venti anni fa, quando mi avvicinai al Coaching, attraverso lo studio e l’approfondimento della felicità in quanto importante emozione, ne ebbi grandi benefici e da allora ho sempre cercato di condividere ciò che avevo imparato sulla felicità con tutte le persone con le quali lavoro o più semplicemente entro in contatto.
Dalle mail che arrivano quotidianamente, dai colloqui con gli staff aziendali e dai confronti tra coloro che partecipano alla Scuola di Coaching, mi rendo conto dell’impegno e della passione che la gente ci mette per vivere una vita densa di significato; lo fa per se stessa e per la comunità alla quale appartiene.
Psicologia Positiva ed Emozioni
Il concetto di felicità è intimamente collegato con la capacità di provare emozioni. Questo concetto, seppur semplice, implica una serie di riflessioni importanti sulla nostra capacità di saper vivere e di saper essere consapevoli delle nostre emozioni.
Spesso si pensa che per essere felici si debba essere accompagnati obbligatoriamente da una serie infinita di emozioni positive, e che la persona che provi rabbia, delusione, tristezza e paura non sia realmente felice; mi permetto di far notare, invece, che le persone incapaci di provare questi “sentimenti normali” in Psicologia vendono definiti psicopatici (!)
Il fatto di provare le emozioni negative, di tanto in tanto, paradossalmente ci permette di sentirci normali, persone vive. Quando non permettiamo a noi stessi di provare emozioni dolorose non solo limitiamo la nostra capacità di essere felici ma ci avviciniamo ad un mondo anomalo, quello dei morti.
Tutte le nostre emozioni, infatti, fluiscono lungo lo stesso canale emozionale. Bloccando le emozioni si rischia di sfociare in una “anestesia emotiva” perdendo quindi anche l’opportunità di sentirsi felici.
Le emozioni dolorose, inoltre, se non manifestate, rischiano di espandersi e di intensificarsi. Quando, alla fine, erompono, ci sopraffanno creando, il più delle volte, danni enormi nelle relazioni, negli affari, nella vita pratica.
Le mie esperienze di vita mi avevano insegnato, fino ad un certo punto, a reprimere le emozioni, a nascondere il dolore. Mi sono serviti anni e anni per dismettere questa abitudine dannosa e permettermi di tornare a provare emozioni. La mia più importante conquista psicologica, infatti, l’ho realizzata quando mi resi conto che mi faceva bene essere triste, che non c’era nulla di male a provare dolore, di sentirmi solo. L’acquisizione della consapevolezza che provare emozioni è giusto, ha costituito per me il primo passo di un lungo viaggio; un viaggio che sto ancora compiendo con i suoi avanzamenti e le sue battute d’arresto, grandi vittorie e piccoli fallimenti.
Psicologia Positiva, Meditazione e Consapevolezza
Negli ultimi anni, si è verificato un forte incremento del numero di ricerche e studi che documentano i benefici derivanti dalla meditazione e dalla consapevolezza.
La consapevolezza ad esempio consiste nell’essere perfettamente consci di qualsiasi cosa stiamo facendo e nell’accettare il momento presente senza valutazioni o giudizi.
Siamo veramente consapevoli quando siamo completamente immersi “nel qui e ora” e quando viviamo l’esperienza accettando tutte le emozioni presenti. La consapevolezza, quindi, implica il completo “possesso” di ogni momento della nostra esperienza, sia esso buono o meno buono.
La pratica della “meditazione di consapevolezza” sembrerebbe, di primo acchito, una pratica semplice, ma non lo è per niente. Affinché essa possa avere un effetto giusto ed efficace dovrebbe essere praticata tutti i giorni con regolarità per almeno 15 minuti.
Per chiudere il mio post vorrei proporti un breve esercizio che puoi cominciare anche subito:
Siediti comodo, preferibilmente con la schiena e il collo dritti. Se ti aiuta a rilassare puoi chiudere gli occhi. Concentrati sul tuo respiro. Inspira lentamente, lievemente e profondamente. Senti l’aria che ti attraversa fino ad arrivare alla pancia e poi espira con calma. Senti il ventre che si gonfia quando inspiri, seguilo anche quando si sgonfia, quando espiri. Nei minuti successivi concentrati sul tuo ventre che si riempie d’aria mentre inspiri profondamente, lievemente e profondamente. Se la tua mente si distrae, riportala dolcemente al movimento del tuo ventre.
Non cercare di cambiare nulla… Non fare altro che “essere”
…gli esseri umani si sono dati da fare per rendere la vita meno faticosa; la psicologia positiva punta invece a rinforzare quanto possiamo avere di favorevole in noi (la spiritualità come l’ottimismo, l’interesse come l’iniziativa) e a fare leva sulle potenzialità.
M. Seligman fondatore della Psicologia Positiva
Tag: coaching, Felicità, meditazione, psicologia positiva