Lo Spiritual Coaching è un cammino verso la riscoperta della spiritualità personale. Con lo Spiritual Coach si possono sviluppare pratiche filosofiche e spirituali.
Origini dello Spiritual Coaching
Socrate diceva che il compito dell’uomo è la cura dell’anima.
Aristotele intendeva l’anima come entelechia: essa non è distinta dal corpo, ma coincide con la sua forma. L’anima per lui rappresentava la capacità di realizzare le potenzialità vitali del corpo e dunque non è da questo separabile.
Negli ultimi tempi vi è una crescente sensibilità riferita ai temi della “natura spirituale”. E’ una nuova e sentita esigenza di porsi domande legate al senso più profondo della vita: Chi sono? Qual è lo scopo dell’esistenza? Che senso dare alla vita?
Tutte domande alle quali non solo è difficile dare una risposta, ma attivano anche il dubbio di non avere gli strumenti idonei per fronteggiarle poiché chiamano in causa la nostra “identità” in rapporto ai comportamenti, alle convinzioni, ai valori personali e spirituali.
Quest’ultima ci rende consapevoli del nostro ruolo e della nostra Mission, possiamo, allora, ricondurre la percezione dell’identità alla risposta a domande come “Chi Sono?” “Quali sono i miei limiti?” “Qual è il mio scopo?”
Lo Spiritual Coaching e le finalità della relazione
Le origini del Coaching risalgono al finire degli anni ’70 frutto dell’intuizione di un maestro di tennis Timothy Gallwey. Lo Spiritual Coaching si prefigge di accompagnare le persone proprio per sviluppare il senso di identità, per riuscire così a esprimere se stessi, trovare e chiarire la “direzione di vita”, gestire i confini relazionali, chiarire le convinzioni che sostengono la vita e quelle che la limitano; espandere il senso di se per incorporare tutte le dimensioni dell’essere.
Spiritual Coach e rapporto di Coaching
Il Cliente, nel corso della relazione di Coaching, prende coscienza delle potenzialità personali; allenando e valorizzando questi tratti, è portato ad un maggiore “allineamento”, ad una maggiore coerenza con i propri valori.
Nel periodo in cui viviamo, sempre più spesso, le persone faticano a portare avanti i loro impegni quotidiani e le relazioni sembrano perdere la “ragion d’essere”; per dare un senso alla vita, si rende necessario riformulare azioni, progetti, decisioni, scelte e responsabilità
Il rapporto tra un Coach e il proprio Cliente, in questo caso, diventa molto profondo e basato sulla condivisione di valori.
Il Coach si prefigge di essere un uomo concreto, lontano da qualsiasi concezione dogmatica; non dimenticando mai la sua missione. Con la sua preparazione su temi scientifici e umanistici, unitamente ad un rinnovato concetto di Spiritualità (cioè la considerazione dell’uomo nella sua totalità in grado di offrire qualcosa di più). Proprio per questa ragione, non è necessario professarsi o considerarsi credenti, in quanto ogni essere umano può rivendicare una propria dimensione spirituale nel senso più ampio del termine. Questo assunto comporta che la spiritualità assuma, rispetto alla religione, un carattere più personale, meno dogmatico e più aperto all’esperienza individuale e quindi al cambiamento.
Conoscendo se stessi, ritrovando se stessi, esprimendo le potenzialità personali e chiarendo gli obiettivi si può ottenere una rinnovata sicurezza e fiducia. Dunque il rafforzamento dell’aspetto spirituale di un Coach può innescare quel meccanismo per cui, conoscendo se stessi, si acquisisce una maggiore forza. Questa aiuta a trovare energia nelle proprie risorse e in alcuni casi anche una rinnovata Fede religiosa. Recuperare questa dimensione può costituire un valore aggiunto, portando la persona ad una migliore conoscenza di sé, ad una “sintesi” e ad una integrazione di tutte le sue componenti (fisiche, emotive, mentali e… spirituali).
Il Coach consapevole ed evoluto, capace di curare l’aspetto “spirituale” ha ben chiari i limiti del suo intervento e non perde mai di vista il proprio pragmatismo. Nulla quindi a che vedere con pratiche sciamaniche e tantomeno con l’assumere la veste di guida, guru o maestro che conosce e dispensa soluzioni e risposte.
Il compito di un buon Coach dovrebbe dunque essere quello di accompagnare il cliente all’esplorazione e alla conoscenza di se, affinché la persona si possa sentire radicata e scegliere liberamente dove andare, consapevole, finalmente di seguire la propria inclinazione spirituale.
In quest’ottica, il Coach, essendo dotato di una particolare sensibilità e attenzione alla dimensione spirituale, è in grado di rappresentare quanto di meglio il Coaching possa offrire, senza mai perdere di vista la pragmaticità di cui l’essere umano necessita per un reale e integrato sviluppo.
Spiritual Coach: una relazione facilitante e potenziata da contenuti spirituali e transpersonali.
Tag: potenzialità, spiritual, spiritual coach, spiritual coaching, spirituale, spiritualità