Coaching e Team Building possono condurre ogni persona a individuare convinzioni, emozioni e pensieri che possono influenzare le conoscenze, le competenze, le abilità e… l’azione!
Negli ultimi mesi la crisi non favorisce nessuno (sic?); non favorisce né le aziende convenzionali né i problemi convenzionali, e quindi, da un po’ di tempo a questa parte, mi ritrovo a portare avanti dei progetti molto creativi e molto poco convenzionali.
Il Team Building mi appassiona tantissimo perché, oltre ad essere formazione non convenzionale, mi diverto ad abbinarlo al Team Coaching.
Con questo post cercherò di fornirti una definizione del Team Building partendo però dalla condivisione che, trattandosi di formazione non convenzionale, non è semplice dare una puntuale qualificazione.
Il Team Building è innanzitutto gioco… un gioco per costruire e allenare la squadra.
Il Team Building è utile per far conoscere in maniera più profonda le persone, con l’obiettivo di creare un miglior sistema di relazioni e di benessere aziendale, nonché migliorare il clima di collaborazione, aumentare la fiducia, motivare il gruppo per creare un sistema di coesione e integrazione.
Il fine ultimo del Team Building è senza dubbio quello di far conseguire all’azienda obiettivi di maggior valore e di miglioramento delle performance attraverso lo sviluppo di tutto il comparto “Risorse Umane”.
Lo avrai capito dalla premessa. Il Team Building trova una sua prima applicazione (e miglior affermazione) nel settore aziendale e in quello dello Sviluppo Organizzativo.
Sono proprio gli Imprenditori e i Manager, da sempre attenti alla qualità degli strumenti di formazione delle Risorse Umane, a scoprirne l’utilità e l’utilizzo del Team Building sia sotto il punto di vista quantitativo che qualitativo.
L’originalità e l’efficacia di fare formazione esperienziale, tramite il Team Building, si diffonde innanzitutto negli Stati Uniti (tanto per cambiare) fin dai primi anni ’50.
Team Building in Italia
Purtroppo in Italia (e ancora una volta c’è da domandarsi se riusciremo mai a invertire quest’umiliante tendenza) il Team Building si è affacciato negli anni ’90 mentre le nazioni Europee più evolute hanno iniziato a utilizzarlo fin dagli anni ’80.
Nel mio personale modo di approcciare la formazione con l’utilizzo della tecnica di Team Building cerco di miscelare i vari criteri che ho maturato nel mio lungo percorso formativo, unendo il Coaching e la Psicologia Positiva alla Psicologia della Gestalt, il Marketing e le Tecniche di Comunicazione Efficace all’Analisi Transazionale e l’Intelligenza Emotiva alla Leadership Efficace.
Come ho detto, il Team Building mi piace molto…Tutto è organizzato intorno al gioco e si va dalla semplice partitella di calcetto alla regata velica, dal role-play ai più classici giochi di gruppo per creare un team affiatato.
Organizzare la squadra, scegliere strategie e tattiche di gioco sono la metafora della vita aziendale e quindi fanno entrare il Team Building nella moderna Formazione Esperienziale.
Il funzionamento e l’idea di fondo del Team Building sono molto semplici: il gioco proietta il gruppo in una relativa serena competizione, dove vengono esaltate le dinamiche di curiosità, problem solving, creatività, ma soprattutto di spirito di squadra e cooperazione.
E’ ovvio che tutto riporta alla metafora del mondo economico che comporta una serie di competenze e relazioni e sociali basate sulle più classiche dinamiche di gruppo: sostegno reciproco, fiducia, lealtà e disponibilità. E’ ovvio anche che tutte le attività diventano la metafora di un “pezzo di vita aziendale”.
Prova a pensare all’esperienza che può fare un gruppo di manager che, organizzato come una squadra, viene coinvolto nell’obiettivo di difendere la palla dalle minacce della squadra avversaria.
Regole di gioco, posizione in campo, decisioni rapide, ma anche determinazione e motivazione, diventano un utile allenamento al funzionamento dell’azienda.
Nel Team Building l’unione fa la forza!
…E anche se le persone partono da una differenza caratteriale, da esperienza di vita e professionale diverse, l’obiettivo è di connetterle tra loro attraverso la reciproca fiducia sposando obiettivi sfidanti, ma soprattutto obiettivi comuni.
La finalità ultima del Team Building (lo dice la parola stessa!) è di allenare la squadra, valorizzare e incentivare la capacità di lavorare in gruppo per la definizione degli obiettivi, per i piani d’azione e per l’indispensabile verifica degli obiettivi raggiunti.
Non andranno sottovalutate, per altro, le responsabilità, i ruoli, la comunicazione, la leadership, l’ascolto, i feedback.
Metodologie di Team Building
Il Team Building, come detto, è essenzialmente una metodologia di formazione non convenzionale, che spesso non viene svolta nelle classiche aule formative. Tutto sommato allontanarsi dal mondo professionale in alcune casi può aiutare a capire tante cose.
Il Team Building permette ai partecipanti di mettere da parte il ruolo ricoperto in azienda e quindi, in un solo istante, colui che era il leader diventa il follower e viceversa, colui che dettava la strategia diventa l’esecutore materiale del progetto.
Questo modus operandi permette da un lato di conoscersi meglio, dall’altro permette di far emergere talenti, potenzialità e virtù inespresse.
Altro aspetto fondamentale del Team Building è il lavoro sulla dimensione emozionale nonché sull’allenamento della creatività.
Il Team Building, mi entusiasma molto perché mi permette di far focalizzare “la squadra” su obiettivi insperati (immagina lo spirito che può attivarsi all’interno di un gruppo di lavoro coeso? Credimi, è un’esperienza molto gratificante perché molto spesso si riescono a superare certi limiti).
Nel Team Building il Coach riveste un ruolo fondamentale proprio perché bisogna “saper leggere” le esigenze del gruppo ed interpretare il tipo di gioco più idoneo per ottenere gli obiettivi di coesione.
Tag:Business Coaching, coaching, Team Building, Team Coaching