Scegliere la felicità è il primo passo verso la propria Autorealizzazione. Il fine ultimo di una relazione di Coaching è la felicità, intesa come benessere generale della persona.
Che cos’è la Felicità
Se esistesse una sola definizione di felicità, avremmo trovato le risposte a oltre duemila anni di interrogativi. Già, perché la definizione di felicità è un pò come la definizione dell’amore: tutti pensano di conoscerne il “segreto” o il vero significato.
E’ proprio per questo motivo che molte persone attribuiscono alla parola felicità una personale definizione. La felicità spesso viene associata alle emozioni positive, all’energia, alla passione, all’amore, alla dedizione, alla determinazione nel “percorrere la strada”. Altre volte, la felicità è rappresentata dalla tensione verso il successo, dall’amore nell’autodeterminare obiettivi e nel costruire piani d’azione efficaci per raggiungerli.
Perché è possibile Scegliere la Felicità. Studi sulla Felicità
La felicità, come tanti altri concetti astratti, è stata oggetto di studi da parte di psicologi, sociologi e quanti altri. Tra le analisi su cosa sia la Felicità, una viene tenuta in grande considerazione nell’ambito del Coaching, ed è la disamina che ne fa Martin Seligman.
Nella cosiddetta Formula della Felicità, egli identifica tre fonti da cui questa emozione trae origine:
- Felicità Costituzionale, è genetica e costituisce il 50% del bagaglio di Felicità che ciascuno possiede;
- Felicità che proviene dagli Episodi, è la Felicità legata alle circostanze della vita e costituisce il 10% del totale della Felicità individuale;
- Felicità sotto il Controllo del Cambiamento, è la parte di Felicità su cui è possibile lavorare e costituisce il restante 40%.
La Formula di Seligman consente di capire che la felicità non è un semplice effetto, non è solo un’emozione che si attiva automaticamente quando qualcosa va bene.
La felicità è una scelta. Perché una larga parte della Felicità si possiede per natura e sull’altra parte più ampia è possibile lavorare.
Nei momenti difficili, una volta dato sfogo al malessere attraverso rabbia e dolore, si può scegliere di tornare felici riportando il giusto equilibrio nelle emozioni, nel disordine interiore causato da un’esperienza spiacevole.
Molti scoprono che possono farcela (anche pensando al successo e ai beni materiali)
Fin dalla sua nascita, l’uomo ha provato a rispondere ad alcune domande esistenziali. Le più praticate (giudicate e criticate) sono: Dove sono diretto? Chi sono? Qual è lo scopo della mia vita? Cos’è la felicità? Sono tutte domande destinate a restare senza risposte definitive. Insomma, gli esseri umani da sempre si sono prodigati alla ricerca della vera felicità, con un’attenzione particolare verso l’Autorealizzazione.
Le persone possono scegliere di essere felici e, tutto sommato, fare questa scelta è stranamente facile, basta imparare a conoscersi, acquisire consapevolezza di sé, trovare il coraggio di scegliere in modo autonomo e farsi carico delle proprie responsabilità, senza cercare puntualmente un capro espiatorio quando non ci si sente felici!
Qualcuno riconduce la felicità, in generale, al successo, ai beni materiali. Anche questa è una scelta, per quanto, spesso, inconsapevole, ed è innegabile che il raggiungimento di un traguardo, una grossa entrata economica, un bel regalo procurino felicità. Ma si tratta di una felicità che dura il tempo dell’entusiasmo o il tempo che quel bene si possiede.
Quello, invece, di cui sto parlando, è trovare la strada per una felicità autonoma, per fare della felicità stessa un obiettivo che non sia semplicemente il frutto del raggiungimento di obiettivi passeggeri, ma un modo di essere, un modo di vivere la vita.
Per Scegliere la Felicità è sufficiente porsi alcuni traguardi importanti
Nel Coaching la felicità è rappresentata da una prima decisione orientata all’azione. I verbi che sottintendono questa propensione al fare sono:
- Essere
- Avere
- Fare
- Appartenere
Insomma, si tratta di definire un mezzo. Un “obiettivo di mezzo” che, trasformandosi in una meta specifica, misurabile e, soprattutto, realistica, permette all’individuo di avere un approdo chiaro che funge da precursore della felicità.
Scegliere la Felicità, cosa si può fare. Il contributo dell’Autodeterminazione
Un altro argomento, importante per il Coaching e non solo, si collega con i discorsi sulla felicità e, nello specifico, alla possibilità di scegliere di essere felici.
Se si vuole scegliere la felicità, bisogna scegliere anche dei comportamenti che agevolino la felicità, che la preservino, che la rendano costante e che rendano più semplice ristabilirla nei momenti di crisi.
La Self Determination Theory, Teoria dell’Autodeterminazione, di Decy e Ryan illustra come la possibilità di autodeterminarsi in relazione a tre bisogni fondamentali sia di grandissima importanza per qualunque individuo, per una naturale propensione a voler scegliere per se stessi e a voler mettere in gioco le proprie abilità.
I tre ambiti sono la Competenza, che ha a che fare con l’interazione dell’uomo con l‘ambiente circostante, l’Autonomia, che si concretizza nella possibilità di scegliere e di fare di testa propria, la Relazionalità, che concerne le relazioni, i rapporti interpersonali e, più in generale, il bisogno di sentirsi parte di gruppi, di contesti sociali.
Riuscire a soddisfare questi tre bisogni significa Autorealizzarsi, e imparare a pensare a se stessi e a esprimersi scegliendo con la propria testa è una parte importante del percorso di chi vuole scegliere la Felicità e farne un punto di forza.
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