Procrastinare paralizza la tua vita e ti impedisce di essere felice.
Quella del procrastinare è un’arte che reputo profondamente deleteria. Lo so, sono tranciante. Ma, a ben vedere, nulla è più inutile di quel modo di fare di chi tende a rimandare un’azione, un esame, un confronto, una separazione, una decisione….in poche parole, una scelta.
Già, perché rimandare a domani ciò che avresti potuto fare oggi o, ancor peggio, avresti dovuto o potuto fare ieri è cosa ben più seria del semplice “rinvio” determinato da svogliatezza, pigrizia o incuria. È qualcosa di più profondo, sintomo di una condotta che nella migliore delle ipotesi risulta essere completamente improduttiva e che, nel peggiore dei casi, può divenire distruttiva, sabotante, paralizzante.
Procrastinare: cos’è, come funziona e come possiamo smettere (subito)
Procrastinare è essenzialmente rimandare una decisione, significa non scegliere, consapevolmente o meno. È un po’ come non prendere posizione, restare “alla finestra”; procrastinare è l’arte di chi allontana da Sé ciò che in alcuni casi potrebbe essere solo una decisione banale (mi iscrivo o non mi iscrivo in palestra o al corso di inglese?), ma che in molti casi è un’assunzione di responsabilità (cambio il lavoro che non mi piace o, peggio, mi fa sentire frustrato? Interrompo il rapporto sentimentale che non mi soddisfa? Metto o no al mondo un figlio?).
Allora mi chiedo… Perché rimandi? Perché decidi di procrastinare, apparentemente senza un valido motivo? Cosa stai rimandando e quali sono le motivazioni che ti spingono a farlo?
E infine, esiste uno strumento di cui puoi avvalerti per evitare di procrastinare ancora ed intraprendere quell’attività, quel lavoro, quella strada che ti consentirebbe di essere felice?Personalmente ritengo che tendi a rimandare ciò di cui hai paura o ciò che potrebbe minare le tue (apparenti?) sicurezze. Non intendo generalizzare. Provo dunque a riflettere, perché la paura è una delle emozioni fondamentali, di cui il Coaching si occupa da sempre.
Perché Procrastiniamo?
Rimandare è – tutto sommato – fonte di certezza. Non fai, non agisci, dunque resti dove sei, in quella che i più preparati definiscono “zona di comfort”. Resti, sostanzialmente, in quello che conosci, in quella situazione di cui comprendi pregi e difetti e che magari vivi da tempo in modo totalmente insoddisfacente ma che alla fine, in fondo, ti sta bene così perché…..la conosci! Perché non è carica di ignoto e quindi – prima facie – non nasconde insidie. È la tua “zona sicurezza”, il nido in cui vai a rifugiarti alla sera ripensando alla tua giornata non troppo bella, ma anche non troppo brutta, insomma la classica “giornata media” che passa oggi e tornerà domani, quando ancora troverai un’altra scusa per rimandare.
Rimandi un esame perché non sei preparato? No, rimandi un esame perché sostenerlo equivale ad affrontare una prova e questo può tradursi in un fallimento.
Rimandi la tua decisione di cambiare lavoro perché non hai la possibilità di rinunciare alla tua attuale paga? No, rimandi il cambiamento perché farlo può significare barattare il tuo bisogno di sicurezza con la libertà, con il bisogno di AUTOREALIZZAZIONE e questo, magari, ti spaventa un bel po’.
Procrastinare partendo dalle emozioni
Rimandi la decisione di avere un figlio, di costruire una famiglia, perché non sei ancora sicuro del rapporto con il tuo partner o perché pensi di non aver soldi a sufficienza? No, rimandi questo tuo importante progetto di vita perché ciò comporta una grande assunzione di responsabilità (seppur unitamente ad una grande gioia); perché determinerebbe un cambiamento nella tua esistenza attuale che non conosci, che magari neanche immagini e questo, diciamocelo apertamente, ti incute timore. È la paura a bloccarti, a impedirti di scegliere, a indurti a procrastinare.
Già, la paura. Ovvero, l’emozione paralizzante per eccellenza, quella che senti nelle gambe e che ti ferma, ti trattiene, che sembra dirti “lascia perdere, non lo fare…e se poi va male? E se poi non fossi felice? E se ti pentissi?”. Una marea di “se” che produce un unico risultato: l’inazione, l’immobilismo. Per quanto mi riguarda… l’apatia.
Chi procrastina non decide, chi non decide non sceglie, chi non sceglie è inevitabilmente in balia delle scelte altrui, dei bisogni altrui, dei valori altrui.
Se rimandi non vivi davvero, sei come in attesa di qualcosa che da sé non accadrà mai, resti con le tue banali certezze e sicurezze ma ti privi del sapore vero della vita che sta tutto nelle emozioni forti, nella bellezza delle azioni “di pancia”, delle scelte irrazionali che poi magari si rivelano le più sensate. Solo che…non lo sai prima.
Parlo di consapevolezza delle tue emozioni. Parlo del riconoscimento di ciò che vivi a livello emotivo quando rimandi. Parlo, altresì, delle azioni da intraprendere per agire anziché rimandare, per affrontare anziché ritirarti, per scegliere anziché subire.
L’essenza del Coaching sta nello sviluppo della consapevolezza e della responsabilità (il contrario di Procrastinare)
Se sei consapevole, sai cosa accade intorno a te; se sei autoconsapevole, sai ciò che ti sta succedendo; se riconosci la paura quale emozione che ti paralizza e ti induce a procrastinare, sei in grado di controllare gli effetti nefasti ed improduttivi della stessa. Se determini obiettivi specifici e predisponi piani di azione utili a conseguirli, l’arte del rimandare resta solo un triste ricordo e, soprattutto, non ti rovina l’esistenza, non ti costringe ad essere spettatore inerte ma ti trasforma nel protagonista, nell’attore principale delle spettacolo della tua vita.
Consapevolezza, responsabilità e azione sono i tre pilastri che stanno alla base della tua strada verso la felicità e l’Autorealizzazione. Il Coaching può aiutarti ad aumentare la consapevolezza delle tue emozioni, a sviluppare la tua responsabilità e dunque sostenerti nella scelta di agire. Il Coaching è l’arte opposta a quella del rimandare, in quanto metodo del fare, del determinare obiettivi specifici e del porre in essere azioni concrete volte ad ottenere gli obiettivi prefissati. Un Coach professionista può allenarti a trovare dentro di te gli strumenti per diventare autoconsapevole e gestire emozioni quali la paura di agire, di scegliere, di decidere, che oggi ti blocca e ti impedisce di vivere una vita pienamente soddisfacente.
Quella dieta che rinvii da tempo, l’iscrizione in palestra mai fatta, nonché decisioni importanti quali quella di avere una famiglia o di cambiare lavoro iniziando a fare quello che ti piace non sono utopie irraggiungibili, ma possono tradursi in azioni e risultati concreti se applichi i principi del Coaching, avvalendoti della consapevolezza emozionale unita alla logica del fare.
Smettila di procrastinare, perdi tempo prezioso per la tua felicità!
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