Londra 2012. Quando si punta alla vittoria con obiettivi chiari, utilizzando al massimo le potenzialità, nemmeno una certa età biologica può inficiare degli ottimi risultati.
Classe 1965, Josefa Idem, 47 anni, partecipa per l’ottava volta alle Olimpiadi, arrivando al quinto posto in finale del K1 cinquecento metri a soli 3 decimi dalla medaglia di bronzo.
Josefa, la ragazza di Goch, che a 24 anni voleva smettere, perché non sopportava lo sport, ha invece sprintato fino ai 47 anni.
“L’eccezionalità di Josefa sta nel talento e specialmente nella motivazione”, dice Guglielmo Guerini il marito/allenatore, “sa eseguire programmi di allenamento ad alto livello per lungo tempo, ha la testa per dare il massimo in ogni programma di lavoro!”.
E anche in questo caso la motivazione e la preparazione mentale sembrano essere gli elementi fondamentali per un grande atleta.
La motivazione per Josefa è “cercare di riuscire ad abbattere le barriere mentali, indagare e superare i propri limiti, lavorare per raggiungere la capacita di esprimersi al meglio.”
Posto che la motivazione è la massima espressione per motivare ogni individuo ad agire, come non condividere l’opinione di Josefa Idem, grandissima atleta?
Nel Coaching, infatti, la motivazione è un aspetto cruciale: essa viene associata al raggiungimento dell’obiettivo e viene innescata solo quando l’individuo avverte un bisogno… il bisogno di superarsi, di “infrangere il muro del tempo” e di vincere.
Come dice Josefa “anche la fatica prima o poi passa”; le sfide sono sul percorso di ogni atleta, esse non sono negatività, ma solo un modo per scoprire le nostre Potenzialità.
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