Oggi voglio partire ponendo una domanda: le donne potranno mai eguagliare gli uomini in talune discipline sportive?
Lo so, questa è una domanda oggetto di analisi, studi tecnici e continui approfondimenti.
La risposta, fino ad oggi, ha sempre unito la stragrande maggioranza delle persone nel senso che: “la donna non potrà mai riuscire ad equiparare l’uomo nelle competizioni sportive/agonistiche vuoi per uno svantaggio scheletrico, vuoi per una superiore percentuale adiposa, vuoi per problemi legati all’ossigenazione stessa (emoglobina), vuoi per massa muscolare”. Io aggiungerei: “ciò nonostante…”
Ieri tra le corsie della piscina Olimpica di Londra, la nuotatrice cinese Shiwen Ye, classe 1996, ha demolito il primato del mondo dei 400 misti con 4’28″43.
La cinesina è stata autrice di un’ultima frazione (stile libero) uguale a quella nuotata pochi minuti prima dal vincitore della stessa gara maschile, Ryan Lochte (entrambi con il tempo di 58″7)
La particolarità dell’impresa della Ye, sta nell’incredibile cambio di passo negli ultimi 100 metri, quasi a voler regalare agli esterrefatti spettatori una gara nelle gara.
L’accelerazione pazzesca impressa dalla giovane campionessa cinese, che non ha precedenti nella storia del nuoto, sembra richiamare un particolare stato, “lo stato di Flow” (o stato di flusso) una specie di momento magico e di leggerezza nel quale l’atleta si estranea da tutto, superando i livelli normali di prestazione sportiva.
Ed eccovi le caratteristiche dello stato di Flow come insegna Csikszentmihalyi (si pronuncia Ciks-sent-mi-hai), professore di psicologia di Chicago, eminente studioso dello stato di Flow:
- Obiettivi chiari
- Concentrazione sul compito totale
- Alterazione del senso del tempo
- Percezione precisa dell’azione
- Sfida coerente con le capacità
- Controllo della situazione
- Piacere intrinseco
- Massimo impegno e concentrazione
- Naturalezza dell’azione
Pensate che la Ye si riconoscerebbe in questo stato?
Sarebbe veramente bello se potessimo domandarglielo.
A questo punto non ci rimane che una domanda: abbiamo assistito ad un salto nel futuro oppure, più semplicemente, alle risultanze di un Coaching di alto profilo?
Attendo le vostre risposte.
Ad maiora!
Tag:flow, Londra 2012, Shiwen Ye, Sport Coaching