Stato di Flow, scopri il tuo Stato di Grazia e il piacere di agire!
Uno degli argomenti che suscitano sempre grande interesse quando si parla di Coaching è lo stato di Flow (o stato di flusso). Un notevole apporto è stato fornito dal Prof. Mihaly Csikszentmihalyi, il quale ha chiaramente definito lo stato di Flow: “Il flusso è lo “stato di concentrazione migliore”.
Ognuno di noi “cade” in stato di Flow decine e decine di volte nell’arco della giornata e la caratteristica portante è rinvenibile nel fare, nell’agire, ossia nello svolgere un’azione (o una sequenza di azioni) caratterizzate da una profonda sensazione di benessere psico-fisico.
Approfondisci sullo Stato di Flow: Chi è Mihály Csíkszentmihályi
Com’è possibile attivare questo “stato di grazia” e farlo coincidere con una performance sportiva? Come può un atleta raggiungere picchi di resa ottimale?
Il lavoro che si deve svolgere con un intervento di Sport Coaching è rivolto alla gestione delle fasi attentive.
Nei post precedenti abbiamo già trattato delle 4 tipologie di “attenzione”:
- Attenzione Spaziale
- Attenzione Selettiva
- Attenzione Distribuita
- Attenzione Mantenuta
Il quarto tipo di attenzione è quello che in questo momento ci interessa da vicino. Essa è stata definita come “La capacità di mantenere l’attenzione per un lungo periodo su uno stimolo specifico, su una zona del campo percettivo, su un evento o su una attività” (Coul – 1998). Risulta evidente che l’attenzione mantenuta diventa concentrazione.
Nideffer e Sharpe hanno addirittura elaborato un modello che si basa sulla relazione diretta tra direzione attentiva ed ampiezza delle stimolazioni, laddove la “direzione” indica l’oggetto dell’attenzione (che può essere interno o esterno) e la “ampiezza” si riferisce alla mole quantitativa degli stimoli da gestire.
Ma dove si colloca lo stato di Flow?
Per rispondere a questa domanda è opportuno fare riferimento allo studio del prof. Brugnoli, il quale ha elaborato un’interessante tabella comparativa tra attenzione e concentrazione:
In questo modo si evince immediatamente dove si vada a collocare lo stato di flusso: esso è l’impegno assoluto, lo stato di trance nel quale l’atleta ha il completo dominio dei fattori stressogeni tipici della competizione. Anche a livello fisico lo stato di Fflow si manifesta con assenza di stanchezza, ottimizzazione del ritmo respiratorio e adeguata tensione muscolare. L’atleta richiama e vive solo emozioni positive non avendo alcun bisogno di spinte motivazionali ed attingendo esclusivamente dalle proprie potenzialità.
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