Stato di Flow è piacere di agire, sentirsi gratificati, vivere una vita densa di significato.
Il funzionamento ottimale delle persone e la felicità, costituiscono i concetti chiave su cui si basano i presupposti del Coaching che, nella teoria e nella pratica attuazione, risulta in continua crescita giacché orientato al perseguimento del benessere sociale.
Lo Stato di Flow è uno stato di profonda concentrazione; quella “zona di mezzo”, altamente gratificante, che si trova tra la noia e lo stress.
Il Coaching, contrapponendosi apertamente ad una certa “cultura dell’aiuto”, focalizzata radicalmente sulla ricerca del deficit, sulla patologia e sul problema (sia nella dimensione individuale che sociale) privilegia gli aspetti operativi legati al “fare”.
Uno dei temi più ricorrenti nel Coaching, infatti, è l’analisi della qualità dell’esperienza soggettiva e lo sviluppo di autonome abilità e competenze. Essi vengono considerati utili indicatori del livello di benessere.
Coaching e Stato di Flow
Nel Coaching fare, produrre, eseguire e realizzare, diventano elementi portanti di una nuova cultura fondata sulla generazione di progetti e comportamenti efficaci. E’ proprio per questo motivo che il tema del Flow (o esperienza ottimale) assume una particolare rilevanza.
Un problema esiste in ragione di aver tentato di risolverlo!
I “problemi” dell’uomo sono il frutto dell’interazione tra la persona e la realtà che lo circonda; risalire al “perché” porta la relazione di Coaching “fuori strada”.
Per questo motivo il Coach non si concentra sul “perché il problema esiste”, bensì sul “come funziona” e soprattutto sul “cosa fare per risolverlo”.
L’obiettivo è di guidare la persona a elaborare nuovi comportamenti e soprattutto arricchire la propria consapevolezza di sviluppare un piano per risolverlo. La teoria del Flow fu formalizzata nel 1975 da Mihaly Csikszentmihalyi:
il Flow è un’esperienza di profonda concentrazione, impegno, gratificazione e stato affettivo positivo.
Le ricerche e gli approfondimenti del tema hanno messo in luce alcune implicazioni di carattere genarle:
- Ogni individuo recepisce lo stato di Flow in alcune specifiche attività della vita quotidiana;
- Lo stato di Flow si differenzia, a livello motivazionale ed emotivo, in funzione delle attività associate (gli studi hanno dimostrato l’importanza di reperire attività complesse ricche di stimoli e sfide);
- Lo stato di Flow non è una condizione ricreativa o di rilassamento, bensì uno stato di impegno (non meno gratificante) associato ad un profondo interesse/coinvolgimento;
- Lo stato di Flow incide sulle tendenze evolutive e sui processi di cambiamento.
Parlare di Stato di Flow significa riferirsi a una sensazione di allargamento dei propri confini, di una de-strutturazione dei limiti temporali e di un’incredibile sensazione di controllo dell’attività che si sta svolgendo.
Nello Stato di Flow le persone vivono qualcosa d’irrinunciabile e di affascinante.
Tutto questo spinge a continuare senza fine e… la mente e il corpo lavoreranno all’unisono.
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