Comunicazione efficace: migliora la tua vita!
Molte strategie di comunicazione “pseudo efficace” (le definisco pseudo perché non riconosco efficace una comunicazione che non abbia come principale focus il miglioramento di una relazione) pongono l’accento soprattutto sull’interlocutore, proiettando su di esso gli obiettivi più disparati.
Gli assiomi, di solito, vengono fissati intorno a pochi concetti: intuire/sfruttare i punti deboli, fare in modo di ottenere qualcosa, manipolare, cambiare un comportamento e soprattutto persuadere l’interlocutore a fare/dire qualcosa.
L’avevi mai notato?
Nei comportamenti pseudo efficaci (derivanti da una cattiva comunicazione) c’è sempre un presupposto: fare e ottenere qualcosa dall’altro. In termini di relazione è come dire: la mia comunicazione è efficace se riesco a raggiungere il mio “obiettivo su di te”.
A questo punto devo fare una precisazione… se tra i lettori ci fossero dei venditori, dei fan della persuasione, dei motivatori (…o dei guru 🙂 ) molto probabilmente questo post non appassionerebbe (ma la speranza è che possa essere utile a tutti).
Bene, fatte le dovute precisazioni, occorre domandarci: quanto sarebbe utile guardare le cose da una prospettiva diversa?
Basterebbe poco per comprendere quanto l’efficacia della comunicazione (quella vera) ruoti intorno a ben altri criteri.
Partiamo quindi dalla possibilità (fisica e mentale) di cambiare il concetto di efficacia e sintonizziamoci su noi stessi, concedendoci, innanzitutto, la possibilità di comprendere profondamente le nostre intenzioni e i nostri obiettivi quando pensiamo di comunicare bene.
E’ innegabile che uno dei pilastri di una buona relazione sia rappresentato dalla qualità della comunicazione (intesa come efficace). E’ altrettanto opportuno chiarire che la comunicazione capace di sostenere una relazione gratificante è quella fondata sulla soddisfazione di un bisogno. Badate: soddisfare bisogni è diverso da raggiungere obiettivi sull’altro!
Pensate, per esempio, ad un Coach… perché rivolgersi ad un tale professionista? Ovvio, non solamente per raggiungere obiettivi, ma anche per soddisfare i bisogni ad essi collegati. Fate attenzione… esistono tanti tipi di bisogni; vi chiedo di soffermarvi a riflettere su due grandi categorie: i bisogni consci (risolvere un problema, guadagnare di più, raggiungere un obiettivo, ricevere un consiglio, migliorare le relazioni) e i bisogni inconsci (bisogno di autorealizzazione, di appartenenza, di stima, ecc.); non mi addentrerò in questo tema, ritenendolo troppo specialistico.
Cercherò, invece, di darvi una traccia concreta per essere dei comunicatori veramente efficaci.
Quando si diventa “protagonisti silenziosi” dell’evento relazionale, ci poniamo in una condizione di ricettività e di accoglienza dell’altro, senza passare per la solita dinamica “io dico, io consiglio, io… ottengo e rimango il vero protagonista”.
Vedete… essere efficaci nella comunicazione è senza dubbio importante. Dei quattro modi di comunicare (leggere, scrivere, parlare e ascoltare) quello che occupa il minor tempo è ascoltare, perché è proprio quello che viene insegnato di meno.
Infine, passando in rassegna azioni concrete bisogna ricordare:
- Se qualcuno chiede aiuto e iniziamo a dare consigli, non si sta facendo ciò che ci è stato chiesto.
- Se qualcuno chiede di parlare e gli spieghiamo che è un errore sentirsi così stiamo parlando con i sui sentimenti.
- Se qualcuno chiede di essere ascoltato e iniziamo a sentirci in dovere di fare qualcosa, stiamo iniziando a difettare nel nostro ruolo.
Ricorda: la comunicazione efficace è un’arte che parte dal saper ascoltare!
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