Pensiero laterale: che cosa è e come allenarlo?
L’espressione Pensiero Laterale è stata coniata dallo psicologo maltese Edward De Bono per indicare un modo di pensare o, piuttosto, di porsi di fronte ai problemi, alternativo alla cosiddetta Logica sequenziale o verticale che consiste nell’affrontare i problemi in modo diretto.
Se la logica sequenziale vuole andare da A a B supponendo di poter tracciare una linea dritta, il Pensiero laterale cerca punti di vista alternativi, così da guardare il problema da più angolazioni e trovare un maggior numero di soluzioni a cui attingere. Si tratta, in altre parole, di sviluppare un pensiero basato sulla creatività.
Pensiero laterale partendo dal suo inventore: Edward De Bono
Edward De Bono, laureato in medicina e psicologia, ha scritto oltre sessanta libri tradotti in diverse lingue, e, grazie ai suoi studi e alle sue teorie sui meccanismi della mente, è diventato la massima autorità nel campo del pensiero creativo. Ha tenuto lezioni in alcune delle più prestigiose Università, come Oxford, Harvard, Cambridge e Londra. Ha lavorato per numerose aziende di spicco e per i Governi di diversi paesi e, nel 2004, ha fondato a Malta il World Centre for New Thinking, con lo scopo di creare “un trampolino di lancio neutrale per nuove idee con visibilità internazionale”.
Quanto è necessario il Pensiero Laterale
Quanti hanno visto L’attimo fuggente? E quanti ricordano la scena in cui il professor John Keating invita i suoi studenti a salire sulle sedie? Quali erano le ragioni per spingerli a quel gesto inconsueto? Invitare delle menti abituate a regole e inquadramenti vari a variare il loro punto di vista.
Il pensiero laterale consiste in questo, principalmente. Sospendere il giudizio, imbrigliare i ragionamenti più immediati, quelli legati alla consuetudine e all’esperienza, prendersi un attimo per cercare nuove soluzioni, soprattutto quando i modi di ragionamento a cui si è abituati non portano da nessuna parte.
Il Pensiero Laterale come risposta a problemi apparentemente senza soluzioni
L’abitudine e la fretta nel cercare risposte e soluzioni ai problemi spesso non portano da nessuna parte. C’è un problema. La logica a cui si ricorre d’abitudine non porta a una soluzione. Si rimane arenati, si rinuncia a trovare una soluzione e magari ci si trova a mettere da parte qualcosa di importante.
Ragionare sempre in modo logico a volte significa trovarsi a stagnare nelle solite scelte, nei soliti percorsi, staticità che, a lungo andare, atrofizza la creatività, dote che rende l’approccio ai problemi più leggero, più personale.
“La creatività è intelligenza che si diverte.” Lo diceva Albert Einstein, voce non poco autorevole che, con le sue parole, sdoganava la necessità di usare l’immaginazione più disinvolta anche nei processi mentali più seriosi.
Pensiero laterale e Coaching
Il Coaching è un metodo basato su una logica creativa, generativa ed evolutiva. In una relazione di Coaching, in cui al Cliente viene chiesto di individuare degli obiettivi e ci si propone di trovare modi e tempi per realizzarli, sicuramente il Pensiero Laterale riveste un suo importante ruolo.
Chi si rivolge a un Coach spesso si trova a un capolinea nella sua ricerca di una strada per arrivare a una meta. Fa fatica a vedere soluzioni alternative per raggiungere un traguardo a cui rischia di rinunciare. Compito del Coach, anche tramite l’ascolto attivo, la sospensione del giudizio, la possibilità di sfruttare soluzioni già adottate come modo per conoscere quali percorsi il Cliente abbia scelto e perché si siano dimostrati infruttuosi, è aiutarlo a trarre profitto dalla sua creatività, dunque dal Pensiero Laterale e dalle capacità di problem solving a esso connesse.
Pensiero Laterale, mete, obiettivi e ostacoli
Quando parlo di individuare delle mete, raggiungere degli obiettivi e trovare il modo più adatto per raggiungerli attraverso piani d’azione efficaci ed efficienti, parlo di uno dei compiti più importanti rivestiti da un Coach. E il Pensiero laterale può avere un notevole ruolo nel rendersi conto che gli ostacoli spesso sono legati più alla strada che si è scelta per arrivare a una soluzione che al problema stesso. Insomma, circostanze inedite richiedono strategie e regole inedite.
Persone diverse trovano risposte diverse a una stessa domanda. Dunque, guardando da diversi punti di vista la medesima domanda, una sola persona può individuare tante diverse risposte e scegliere la più adeguata.
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