Una corretta gestione mentale nel Padel permette di sfruttare al massimo le potenzialità fisiche e atletiche.
Quando si parla di gestione mentale nel Padel intendiamo tutto ciò che passa per la mente del giocatore sia in campo che fuori dal campo. Esistono centinaia di pensieri, desideri, emozioni, ricordi, esperienze che influenzano moltissimo il risultato finale.
Come giungere a una corretta Gestione Mentale nel Padel
I risultati evidenziano che gli atleti Professionisti che migliorano la Gestione Mentale attraverso una rigorosa attività di Mental Coaching, incrementano le prestazioni del 30%.
Per iniziare a migliorare la gestione mentale di una partita di Padel è assolutamente necessario sviluppare:
- Una corretta gestione emotiva e degli stati d’animo
- Una buona attitudine alla gestione dell’attenzione e della concentrazione
- Una consapevole gestione dell’Inner Game
- Un ascolto attento delle proprie convinzioni
Corretta gestione emotiva e degli stati d’animo
Conoscere, riconoscere e saper gestire emozioni e stati d’animo nel Padel è importante per vivere bene prima con se stessi e poi per migliorare la prestazione. La capacità di ascoltare le emozioni, di saperle identificare e riconoscere i segnali emotivi significa essere capaci di autocontrollo. Regolare l’intensità degli stati emotivi, infatti, aiuta a gestire le proprie reazioni impulsive.
Quando si vive un’esperienza, ad esempio l’allenamento o la gara nel Padel, si può innescare il cosiddetto ciclo della reazione. Ogni accadimento genera sensazioni a livello corporeo, pensieri e stati d’animo che possono rivelarsi funzionali o disfunzionali rispetto alla performance. Imparare a riconoscere e a gestire le emozioni significa soprattutto disinnescare una potenziale bomba emotiva, che getterebbe l’atleta in una condizione mentale totalmente negativa e improduttiva.
Nel ciclo della reazione emotiva entrano in gioco la preparazione, l’interpretazione e la risposta. La preparazione agli effetti che l’emozione produce è influenzata dallo stato psico-fisico dell’atleta; se qualcosa lo preoccupa, o se poco prima di un allenamento o di una gara si è trovato a gestire eventi che lo hanno gettato in uno stato potenzialmente negativo, tenderà ad amplificare la portata emotiva di ogni singolo episodio (una parola, un gesto o un accadimento in occasione della performance). L’interpretazione è la fase che si innesca appena dopo la preparazione, in quanto il cervello tende a distorcere, a livello di pensiero, quegli elementi dell’esperienza a cui attribuisce un significato non corrispondente alla realtà. Ad esempio, l’atleta può sbagliare un colpo in partita (esperienza), avvertire a livello corporeo una sensazione di morsa allo stomaco dovuta all’emozione della rabbia, iniziare a generare pensieri del tipo: “Lo sapevo, con il mio errore ho pregiudicato il match!” (la distorsione/interpretazione sta nell’attribuire a un unico errore l’andamento di un’intera gara) e, così facendo, cadere in uno stato d’animo disfunzionale (rabbia, paura o tristezza) che lo condurrà ad un comportamento altrettanto improduttivo (ad esempio, continuerà a sbagliare in quanto distratto dai pensieri che continuano a girargli nella testa). La gestione mentale nel Padel deve includere una corretta gestione di questo intero ciclo che investe il corpo, la mente e l’emotività dell’atleta.
Buona attitudine alla gestione dell’attenzione e della concentrazione
La corretta gestione mentale nel Padel non può prescindere da un buon allenamento dell’attenzione e della concentrazione, che si può attivare grazie all’uso di tecniche di Mental Training. In particolare, l’attenzione è un processo cognitivo che determina la selezione di elementi utili alla performance. Avviare e mantenere un ottimale livello di attenzione significa focalizzarsi su alcuni aspetti importanti, escludendone altri ritenuti meno significativi. Ad esempio, nel Padel è possibile fare leva sull’attenzione spaziale, rivolta a sfruttare al meglio la cornice visiva riferita al campo (individuare gli spazi “vuoti” ove orientare il tiro, imparare a sfruttare parti del campo come le pareti, etc.). Inoltre, l’attenzione selettiva consente di scegliere l’elemento che, in un dato momento dell’esperienza, risulta maggiormente utile alla performance, ad esempio l’elemento acustico prodotto dalla racchetta che colpisce la pallina e la visione attenta del punto ove la pallina viene colpita possono dare la misura della forza, della velocità e/o della direzione della stessa, così anticipando il movimento dell’atleta nel campo e fornendo informazioni essenziali per la scelta della risposta.
La concentrazione è l’orientamento di tutti gli organi sensoriali e del pensiero verso il compito da svolgere. E’ una fase successiva all’attenzione ed è determinata da questa. L’atleta attento potrà concentrarsi sugli aspetti che ha selezionato attraverso l’attenzione e sviluppare una migliore performance. Migliorare la concentrazione significa entrare in uno stato psico-fisico rilassato, caratterizzato da pensieri non ostacolanti e da un’adeguata respirazione. Il miglior esempio di concentrazione rilassata è riferita allo Stato di Flow, nel quale l’appagamento relativo alla natura dell’attività svolta genera automaticamente una serie di condizioni psico-fisiche ottimali. Vi sono numerose tecniche di Mental Training che possono generare un supporto significativo al giocatore di Padel (come a tutti gli atleti) nella gestione mentale e, più in generale, nel miglioramento della performance.
Consapevole gestione dell’Inner Game
I principi di consapevolezza dell’Inner Game (un contenuto riferibile al Gioco Interiore teorizzato da Timothy Gallwey nei primi anni ‘70), si basano sul concetto di individuare e riconoscere il dialogo intercorrente tra la parte in possesso delle abilità personali (Sé 2) e la parte che prescrive le istruzioni su come e quando utilizzare tali abilità (Sé 1). L’azione di Se1, tendenzialmente direttiva, prescrittiva e giudicante, costituisce una delle principali interferenze alla libera espressione del potenziale naturale e sulla possibilità di svolgere l’azione con naturalezza.
Una corretta gestione mentale nel Padel suggerisce di calmare il Sè1 e dare spazio al Sè2. Questo è possibile soprattutto quando ci si ascolta e si riesce a rintracciare il contenuto di un dialogo interiore (spesso disfunzionale) che può essere ridimensionato solo grazie a una totale concentrazione nel fare. Saper gestire l’Inner Game comporta l’uso di tecniche che investono inevitabilmente l’attenzione e la concentrazione; individuare il focus mentale, ovvero il punto ove si stanno convogliando i pensieri, è il primo passo verso una migliore gestione del Sè1 e del Sè2. Un secondo passo sta nel concentrarsi su aspetti relativi al fare, all’apprendimento e al divertimento, piuttosto che restare “agganciati” al risultato. L’esperienza in sè è fonte di apprendimento, l’attività è fonte di divertimento, la performance nel Padel e nello sport si gioca sulla migliore connessione tra gestione mentale e azioni da compiere, sganciandosi completamente da “quello che può accadere” e che si pone fuori dal proprio controllo (il risultato). Sviluppare fiducia nel proprio Sè2 è lo strumento più efficace per una corretta gestione mentale nel Padel.
Riconoscere le proprie convinzioni
E’ un passaggio abbastanza semplice perché le convinzioni hanno una precisa struttura linguistica. Molto spesso vengono espresse a voce alta, accompagnate con un sentimento vivo, improvviso, perentorio e categorico. “Non sono capace”, “Non ci riuscirò mai”, “Per me è difficile” e centinaia di altre affermazioni su se stessi del genere costituiscono vere e proprie blocchi sulla performance.
Le convinzioni sono il prodotto irrazionale di pensieri generati da esperienze soggettive. Accade qualcosa (esperienza), automaticamente il sistema neurocognitivo produce sensazioni, pensieri, emozioni e stati d’animo, così influenzando il comportamento. I pensieri spesso si consolidano in virtù di ripetute esperienze della stessa natura e diventano convinzioni, qualcosa in cui si crede fermamente, come se si trattasse di verità assolute. In realtà nessuna convinzione è vera, né quelle funzionali né quelle disfunzionali rispetto alla performance. Sono tutte false poiché frutto di significati che la mente attribuisce ad alcuni aspetti dell’esperienza, escludendone altri. Ad esempio, se un giocatore di Padel perde una partita, la sconfitta può generare il pensiero di non essere bravo; se ne perde tre di seguito, quel pensiero può cristallizzarsi nella convinzione “Non sarò mai un bravo giocatore!” e incidere negativamente sui successivi impegni in campo.
Se si desidera avere una funzionale gestione mentale nel Padel occorre imparare a ristrutturare le proprie convinzioni disfunzionali. Esistono numerose tecniche utili a modificare e sostituire convinzioni che limitano la performance. Tra queste, la ristrutturazione cognitiva è quella tecnica che passa attraverso una serie di domande volte a ricercare l’eccezione per smontare il contenuto empirico della convinzione, a reperire la logica sottesa alla convinzione (che in realtà è illogica!) e a individuare quale utilità si trae dal mantenere quella convinzione ostacolante. Un buon lavoro di ristrutturazione, nella gestione mentale, include anche la fase di sostituzione della convinzione negativa con una convinzione funzionale, che abbatta l’ostacolo di natura cognitiva e avvicini l’atleta ad una migliore performance.
Imparare a sviluppare ed applicare i 4 aspetti appena descritti permette di avviare una corretta gestione mentale nel Padel.
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