Migliora la tua Vita! Attento alla Formazione
Negli ultimi mesi ho partecipato a tantissimi eventi formativi. Prevalentemente in veste di trainer, alcune volte come partecipante; mi piace sedermi in platea e osservare.
Devo confessare che a volte mi alzo e vado via, soprattutto quando ascolto banalità o contenuti irrilevanti.
Durante le tante giornate di formazione ho incontrato centinaia di persone motivate a voler crescere e migliorare. Ho osservato persone entusiasmarsi, organizzarsi per arrivare in anticipo, agghindarsi di tutto punto per presentarsi al meglio, sono certo, però, che molti di esse non hanno ben compreso il fine ultimo: crescere, migliorare, evolversi passa attraverso il… fare!
Insomma, convincersi che il solo frequentare un corso possa cambiare la vita è come aspettare ardentemente di compiere diciotto anni: il giorno dopo si scopre che nulla è cambiato.
In fondo pensaci… A cosa serve frequentare corsi se non si decide di applicare fattivamente quello che si è appreso?
La “musica” sfortunatamente è quasi sempre la stessa: tornati a casa, inevitabilmente, si torna alle vecchie e stereotipate azioni e il “fare” scivola nei soliti comportamenti e nelle vecchie abitudini.
Sarà colpa del relatore oppure la causa risiede in un cattivo approccio alla formazione?
Nella mia visione delle cose la colpa è di entrambi. Da un lato manca chiarezza e sensibilizzazione, dall’altro una buona dose di consapevolezza.
Quali sono i veri ostacoli?
Da qualche anno mi piace riferire la formazione ad un’attività volta al miglioramento del “fare”.
Pensaci bene: “fare” non è “pensare” o “pensare di fare”… fare qualcosa equivale a compiere un’azione specifica, consapevole e volontaria.
D’altronde fare, operare, costruire, agire ed essere persone efficaci ed efficienti sono attività che arrivano al cuore del problema e affondano le proprie radici nella psicologia, nella scienza della motivazione e, a pensarci con attenzione, anche nella storia più antica dell’essere umano.
Affrontare quest’argomento deve spingere costantemente a un sistema interdipendente che prende spunto da tre importanti domande: Chi sono? Che immagine ho di me? Come posso migliorare concretamente?
Ogni persona ha un sistema di convinzioni che regola la propria esistenza.
Forse sarebbe più corretto dire: noi siamo un sistema di convinzioni e viviamo secondo quel sistema. Non esiste un’azione o un comportamento che possa prescindere da questo costrutto interiore di credenze e non possiamo non esprimerlo in ogni manifestazione.Osservando e soprattutto ascoltando è possibile cogliere l’aspetto problematico (quello che a mio parere è più sfuggente): raramente scegliamo consapevolmente le convinzioni secondo cui vivere, soprattutto perché la maggior parte di queste sono inconsce e derivano dal tipo di educazione ricevuta (genitori ed educatori in primis) che, a loro volta, le hanno apprese dai loro padri.
In altre parole, la maggior parte delle credenze secondo cui viviamo, non sono auto-prodotte, ma ereditate da qualcuno.
Per quanto riguarda le convinzioni auto-prodotte (quelle che ci appartengono in senso stretto), la situazione non è migliore: molte di esse risalgono a interpretazioni che abbiamo dato ad alcuni eventi nella vita infantile; in un momento, cioè, in cui si vive in una dimensione immatura.
E’ interessante costatare quante credenze infantili sono ancora attive e condizionano il modo di vivere dell’adulto.
Così le convinzioni infantili diventano la realtà del presente; ciò che abbiamo creduto da piccoli sgorga dalle pieghe del nostro inconscio e continua ad agire a nostra insaputa.
Risultato? Diventiamo deboli. incapaci di esprimere le nostre migliori potenzialità. Impariamo ad osservare i tratti deficitari e a tentare di colmarli. Involontariamente ci precludiamo la possibilità di osservare le nostre risorse più utili, di utilizzarle al meglio, di definire obiettivi e costruire piani d’azioni orientati al fare.
Partendo da questa logica possiamo affermare che non sono le circostanze esterne a determinare la qualità della nostra vita, ma l’interpretazione che attribuiamo ad esse.
Se è vero che le circostanze contribuiscono a creare le nostre convinzioni, è anche vero che le convinzioni contribuiscono ad attrarre le circostanze: i nostri modelli di pensiero influenzano fortemente le nostre esperienze e la possibilità di cambiare, crescere e migliorare.
Rielaborare le proprie convinzioni significa migliorare la propria vita… quindi
…attento alla formazione!
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