Da un po’ di tempo in Italia è scoppiata la moda del Coaching!
L’utilizzo della parola Coaching è sempre più frequente anche se, per esperienza diretta, a tante persone bisogna ancora spiegare di cosa si tratta e, purtroppo cosa peggiore, ad altri bisogna ri-spiegarla perché imprecisa o addirittura inesatta.
Il Coaching nasce nel settore sportivo in America negli anni ’70 e subito si afferma come tecnica per conseguire gli obiettivi e per migliorare le performance. Le origini del metodo del Coaching sono rintracciabili nell’intuizione del maestro di tennis Timothy Gallwey.
Delle origini sportive il Coaching mantiene ancora oggi l’impostazione filosofica, la metodologica e la tecnica di base.
Sicuramente non è questa la sede per un approfondimento sul Coaching anche perché nel blog trovi decine di pagine d’informazione al riguardo.
Se vuoi approfondire parti da qui ▷ Cos’è il Coaching
Nel nostro bel paese le mode dilagano e basta andare su Google e digitare la parola Coaching per vederne delle belle; ironicamente mi viene da pensare: “ottimo esempio di creatività, ottimo esempio di italianità”.
Come se tutto ciò non bastasse per rendersi conto della portata del fenomeno basta recarsi in libreria (spesso vicino ai testi di psicologia) per rendersi conto della galoppante crescita della letteratura sul Coaching e dell’abbondante “fritto misto” presente sugli scaffali.
Un fritto misto capace di destabilizzare fior fiore di psicologi… che ormai presi dall’ansia (e dall’aggressione di rampanti imprenditori/Coach, rigorosamente Leader di se stessi) affollano le aule di formazione per diventare Coach Professionisti, i workshop di presentazione e i fantomatici Master… non universitari!
Ora qui vorrei aprire una parentesi (anche se il rischio è di buttare un sassolino nell’oceano) e parlare con il cuore in mano ai colleghi Coach: quanto più la novità è forte ed allettante e fa presa sulle masse tanto più dovremmo prestare attenzione agli aspetti etici ed ai contenuti di valore della propria offerta: eviterei di entrare in quelli morali e valoriali considerandoli un aspetto troppo intimo e anche un po’ noioso.
Siamo ormai in un mondo senza regole, dove le bizzarrie sono all’ordine del giorno: offerte che potrebbero essere definite stravaganti ma altro non sono che un tentativo inconsapevole di estorcere qualche sessione di Coaching a qualche sprovveduto cliente che si lascia allettare da ingannevoli promesse e offerte vantaggiose.
La confusione regna sovrana perché il Coaching viene confuso, soventemente, con il Counseling, con la PNL, con il Mentoring o peggio ancora con la Psicoterapia e le logiche trasformiste.
La moda del Coaching dilaga e un po’ di chiarezza e regolamentazione non guasterebbe a migliorare le cose.
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