Quando si parla di Capacità Critiche si parla di propensione al Discernimento, a una certa Apertura Mentale. Si tratta dell’attitudine a considerare le informazioni che si ricevono in modo critico e obiettivo, riuscendo a distinguere i propri interessi e desideri dalla realtà concreta delle cose.
Le Capacità Critiche sono la terza delle 24 Potenzialità e, nell’elenco delle Sei Virtù, rientrano nell’area Saggezza e Conoscenza.
Capacità Critiche, cosa vuol dire avere Senso Critico
Quando sentono la parola Critica, molti storcono il naso, poiché questo vocabolo, perlopiù, viene usato con sua connotazione negativa, con il significato di giudicare, soffermandosi, di preferenza, sulle cose che non vanno bene.
Il verbo Criticare deriva dal verbo greco Krino, Giudicare, dare un giudizio, analizzare qualcosa e elaborare un pensiero in merito.
Dunque, la Critica, in primis, è una riflessione, una disamina che consente di vedere le cose da diverse angolazioni e in modo non superficiale.
Alla luce di quanto detto, avere Capacità Critiche vuol dire riuscire a pensare le cose con un certo distacco, evitando coinvolgimenti personali, così da ottenere un’analisi dei fatti che sia super partes, obiettiva, onesta e spassionata.
Avere Capacità Critiche vuol dire avere apertura mentale, ovvero saper generare un pensiero che si rivolga alle cose da un punto di vista più ampio possibile.
Chi possiede questa Potenzialità sa superare idee preconcette, sentito dire, opinioni diffuse ed è in grado di sbrogliarsi dalle conclusioni pregresse così da svecchiare il già desunto e forgiare nuovi punti di vista.
All’opposto della Capacità di Critica c’è il Pregiudizio. E’ il pensiero che, come dice la parola, viene ancora prima di un giudizio, ovvero di una disamina finalizzata alla creazione di un pensiero. Il Pregiudizio esiste a priori, non è critico, si basa su convinzioni che vengono difese strenuamente, sebbene con argomenti vacui, per la semplice volontà di non lasciare la presa sul proprio assunto.
Limiti e Possibilità delle Capacità Critiche
E’ difficile pensare che l’esperienza, che negli individui diventa memoria delle cose negative e di quelle positive, aiutandoli nel tempo a evitare nuove situazioni spiacevoli e a riconoscere quelle che li fanno stare bene, possa talvolta rivelarsi un limite. E lo è ancora di più quando il pensiero accettato come buono è il risultato dell’esperienza di altri.
Per fare un esempio, non andare a vedere un film perché qualcuno ha deciso che quel film è pessimo, significa prendere per buona un’opinione personale che, per quanto obiettiva e frutto di competenza, comunque non è un assioma.
Per quanto sia lecito ascoltare e accettare un giudizio esterno al proprio, la Capacità Critica viene completamente meno quando si dà per buona la veridicità di quel giudizio, assolutizzandolo e, magari, esacerbandolo senza avere approfondito l’argomento.
Questo non vuol dire che, per farsi delle idee, bisogna fare ogni tipo di esperienza, ma che è limitante sancire l’esattezza di un pensiero, ancor più se preso in prestito da qualche parte in modo acritico e assunto in toto con noncuranza.
Le Capacità Critiche si dimostrano una Forza del Carattere nella misura in cui agiscono contro la tendenza del pensiero a costituire idee forti, idee che, andando avanti, attirano su di loro le nuove esperienze in modo meccanico.
Nei test somministrati per valutare l’apertura mentale dei soggetti in esame, è stato notato come spesso questi diano risposte senza riflettere, senza valutare alternative al loro pensiero, ma, messi di fronte alla possibilità di considerare altre soluzioni, provano a valutare altre possibili risposte. Ciò dimostra che, spesso, si dice la propria su un argomento senza fermarsi a riflettere.
E’ vero, le Capacità Critiche sono una Potenzialità che non tutti possiedono in modo preponderante, ma può rivelarsi importante per chiunque lavorare su di sé per migliorarsi in questo ambito. Pensiamo ai momenti di confronto, a quanto c’è da imparare da un pensiero diverso dal proprio se non si spende gran parte del tempo a cercare di fare prevalere il proprio punto di vista anziché ascoltare. A quanto il pensiero altrui può essere di stimolo a trovare ulteriori argomentazioni per il proprio.
Le Capacità Critiche si rivelano un alleato nell’affrontare quelle divergenze che non possono essere accettate passivamente né portate puntualmente allo scontro, come nel rapporto genitori-figli o in ambito lavorativo.
Ambiente, Autonomia e Confronto
E’ indubbio che, nel bene e nel male, l’ambiente influenzi il modo in cui evolviamo nel corso della vita. E, tra gli ambienti maggiormente influenti, ci sono famiglia e scuola.
Un genitori che stimoli un figlio a ragionare con la sua testa e a cercare delle argomentazioni alle sue tesi, senza imporgli i suoi punti di vista, così come un insegnante che non ostacoli lo sviluppo del libero pensiero, ma lo incentivi, creano un ambiente che favorisce le capacità di ragionamento autonomo e di analisi critica.
Di fatto, è un bisogno innato quello di pensare con la propria testa e di scegliere liberamente, per quanto la fretta nell’elaborare ragionamenti e la cultura di appartenenza influiscano molto sulla realizzazione di questa inclinazione. Ciononostante, il desiderio di autonomia rimane un dato di fatto, e incentivare l’Autodeterminazione in un soggetto significa spingere su qualcosa che questi cerca.
Come a casa così a scuola, il confronto può essere un valido alleato nello sviluppo delle Capacità Critiche. Fare in modo che i ragazzi si misurino su argomenti diversi, civilmente, cercando argomenti e ascoltando pensieri diversi dal proprio può aiutare a guardare il proprio pensiero dall’esterno, filtrato attraverso punti di vista alternativi.
Come si differenziano nello spazio e nel tempo le Capacità Critiche
Partiamo da una dovuta premessa: quando si studiano concetti astratti su individui, per definizione, tutti diversi, è improbabile riuscire a delineare una regola certa e universalmente valida.
Ad esempio, nell’ambito delle Capacità Critiche è stato notato che è difficile individuare differenze evidenti sia tra uomini e donne sia tra individui appartenenti a culture diverse, per quanto sembri che popoli appartenenti a culture improntate al collettivismo più che all’individualismo abbiano un pensiero più spiccatamente olistico che li aiuta ad ampliare la portata dei ragionamenti e ad accettare più pacificamente le contraddizioni.
Dagli studi condotti da numerosi esperti si è evinto che le Capacità Critiche aumentano con il passare degli anni e che risentono del bagaglio di studi del soggetto osservato. Questo significa che, crescendo, aumenta il senso critico e che, avere un sapere più vario e approfondito, per il fatto di fornire maggiori spunti e punti di vista, incrementa la possibilità di guardare le cose in modo critico.
Come migliore le Capacità Critiche
Innanzitutto, bisogna acquisire una visione obiettiva in primis di se stessi. A detta di chi di questa materia si è occupato a lungo e con passione, quanti non eccellono per Capacità Critiche si convincono che siano gli altri a essere in difetto.
Dunque, un modo per lavorare sulle proprie Capacità Critiche è chiedersi da dove provengano certi giudizi personali piuttosto forti, definiti, pesanti. Chi li ha enunciati? Sono frutto della propria riflessione o del punto di vista di altri? Come e perché ci si è arrivati? Quali validi argomenti li sostengono?
Certo, se si parte dal presupposto di essere nel giusto, farsi simili domande è inutile, perché già se ne conosce la risposta.
Eppure il dubbio è un terreno talmente fertile, e permette, come scriveva un famoso poeta, di “ritornare sui passi già dati”, “vedere di nuovo quel che si è già visto”, quello che a volte nemmeno si è guardato a fondo.
Un alleato in questo ambito può rivelarsi il Pensiero Laterale. Allenarsi a cercare soluzioni a piccoli quesiti, imparando ad ampliare il ventaglio dei propri punti di vista, è utile ad apprezzare quanto può arricchire di conoscenze e di possibilità non soffermarsi al primo pensiero in modo superficiale e distaccato.
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