Da alcune settimane, sto facendo Coaching tramite Skype con un famoso atleta. L’obiettivo è affrontare un piano di miglioramento riguardante la sua concentrazione.
La concentrazione è lo stato mentale in cui utilizziamo la maggior parte delle nostre abilità e risorse mentali per assolvere un determinato compito.
Quando riusciamo ad essere concentrati su qualcosa e siamo focalizzati su un obiettivo tutti gli altri stimoli vengono gradatamente ignorati in proporzione all’intensità della concentrazione stessa. Vuoi un esempio di concentrazione?
Osserva un tifoso della propria nazionale di calcio mentre guarda in tv la finale dei mondiali ed avrai davanti agli occhi un esempio concreto di concentrazione profonda.
La capacità di concentrarsi è un’abilità che permette e aiuta l’uomo ad assolvere compiti nel modo migliore e con maggiore efficacia.
Sono veramente pochi quelli che preoccupano di insegnare come migliore la concentrazione specialmente in alcuni settori come per esempio quello scolastico, quello scientifico, quello aziendale e quello del gioco.
Nello Sport (e nel processo di Sport Coaching ), quando manca la concentrazione, ovvero il totale coinvolgimento su un obiettivo ben determinato, l’atleta non riesce ad applicare fino in fondo le sue “qualità”.
Attraverso alcune tecniche di rilassamento e soprattutto con il metodo del Coaching, in queste settimane, stiamo imparando a “contattare” le giuste emozioni e la giusta concentrazione.
La motivazione è la forza interiore dell’individuo che promuove ogni tipo di comportamento; la formulazione di obiettivi sfidanti e piani d’azione ben strutturati sono alla base del lavoro di queste prime settimane.
L’obiettivo è di imparare a concentrarsi sugli obiettivi e sulle attività programmatiche che ne scaturiscono… e ovviamente le performance migliorano rapidamente!
Raggiungeremo un buon livello di preparazione, in termini di concentrazione, solo quando corpo, mente, emozioni ed obiettivi confluiranno in un unico piccolo gesto… un unico compito mentale, motivazionale, emozionale e fisico che dovrà essere potentissimo.
Nell’impostare le sessioni di Coaching sto cercando di comprendere quanto l’atleta sia convinto delle sue possibilità; in altre parole il lavoro che ho avviato è di scoprire il grado di autostima rispetto alla personale convinzione di riuscire a svolgere efficacemente (ovviamente vincendo) il proprio compito.
In questi casi specifici subentrano le convinzioni personali di abilità e, come si può intuire, anche gli ostacoli rappresentati dagli aspetti tecnici, oltreché strategici e tattici.
Stiamo lavorando per ottenere un dialogo interno positivo e potenziante e sto cercando di stimolare e rafforzare il senso di autoefficacia dell’atleta.
Nelle ultime sessioni, inoltre, ho aperto un fronte di lavoro sulle emozioni cercando di trasformare l’ansia, la paura e la rabbia in una “spinta motivazionale” verso l’obiettivo, attraverso un lavoro di consapevolezza e autocontrollo emotivo.
La programmazione degli obiettivi intermedi, infine, sta aiutando l’atleta ad aumentare progressivamente le risorse mentali con la speranza di ottenere il nostro ambito stato di flow, ovvero vivere lo sforzo come piacevole ricompensa perdendo il controllo del tempo e dello spazio …fino a perdere la coscienza di sé.
Infine il mio augurio: “…non ci resta che andare a prendere la vittoria e alzare la nostra agognata coppa” …la vedo già risplendente e bellissima!
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