Hai mai sentito parlare di resilienza? Quante volte ti è capitato di avere l’impressione che il mondo ti stesse per crollare addosso?
Quante volte ti sei trovato ad un passo dal desistere di fare una certa cosa e invece hai insistito caparbiamente?
Per comprendere fino in fondo il funzionamento della motivazione è indispensabile approfondire il concetto di resilienza.
La resilienza è la capacità di resistere e di portare avanti un particolare stato di motivazione nonostante gli ostacoli e le difficoltà.
La parola resilienza è comunemente usata nel campo metallurgico, perché indica la “capacità di un metallo di resistere agli urti improvvisi senza spezzarsi”. Per un metallo, quindi, la resilienza è la capacità di resistere alle forze esterne; il termine esprime su un piano teorico il contrario della fragilità.
In Psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, è quella energia che permette di riorganizzare positivamente la vita dinanzi alle difficoltà. La resilienza è la volontà di ricostruire, riordinare e ripartire, restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza permettere che le avversità possano farci perdere la nostra umanità.
La differenza nell’intensità delle motivazioni umane si misura proprio dal grado di resilienza; c’è chi rinuncia subito e chi persevera tenacemente.
La resilienza, come meccanismo psicologico, è dovuta ad uno spostamento del focus dell’attenzione dagli aspetti negativi a quelli positivi. Gli studi hanno dimostrato che la resilienza dipende dall’impegno, dal dinamismo, dall’umorismo, dalla pazienza, dall’ottimismo, dalla fiducia e dall’altruismo.
Le persone dotate di resilienza sono persone che, inserite in un contesto problematico, riescono a mettere insieme soluzioni per raggiungere obiettivi molto complessi. La resilienza può essere paragonata ad una particolare intelligenza; essa, infatti, come l’intelligenza cognitiva, quella emotiva, ecc., può essere allenata.
Gli individui resilienti che si trovano immersi in circostanze avverse riescono, contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente disastri, catastrofi e calamità; essi riescono a “rinascere” e dare nuovo slancio alla propria vita.
Quali potenzialità distinguono le persone dotate di un alto grado di resilienza?
Le persone dotate di resilienza non hanno poteri soprannaturali; esse sono persone consapevoli e motivate a raggiungere mete importanti; sono persone in grado di sostenere grandi cambiamenti per nulla disposte a perdere le speranze anche di fronte a sconfitte importanti e infine, sono mosse da una buona dose di ottimismo.
Occorre essere consapevoli inoltre che le persone, nel corso della vita, modificano la loro resilienza attraverso il rapporto con l’esperienza, i vissuti e, soprattutto, con il modificarsi dei meccanismi mentali che la sottendono.
Quali sono i modi concreti per diventare resilienti?
Tra i processi più importanti per allenare la resilienza troviamo la soddisfazione dei propri bisogni e la cura di sé.
Faccio un esempio… Se un atleta percepisse un obiettivo come impossibile, il suo corpo, la sua mente e le sue emozioni si adeguerebbero alla situazione. Egli potrebbe tentare di compiere lo stesso il gesto tecnico, ma alla fine interverrebbero le sue emozioni a ostacolare la sua performance.
Parlando di resilienza non si può non parlare di obiettivi; sognare di raggiungere le mete sperate è il grande segreto per aumentare la propria resilienza, è come se niente e nessuno potesse intervenire a distogliere l’individuo dal suo obiettivo!
Studiando la resilienza e approfondendo gli studi su di essa, appare chiara la stretta relazione con l’ottimismo: le persone ottimiste riescono a ribattere alle situazioni avverse molto meglio dei pessimisti.
In effetti, bisogna ricordare sempre che accettare la naturale evoluzione delle cose fa parte della vita di ogni essere umano, allenati dunque a non mollare mai per migliorare appieno la tua vita…
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