La consapevolezza di sé è tutto ciò che riesci a dire di te rispondendo senza paura a questa domanda: chi sei? Prova a fare un esercizio per iniziare a scoprire il mondo del Coaching
Hai capito bene, senza paura. La consapevolezza di sé inizia quando finisce la paura di conoscerci per ciò che siamo, con le nostre meravigliose imperfezioni. Una volta qualcuno mi disse che sono le nostre imperfezioni che ci rendono unici e irripetibili. Se fossimo tutti perfetti, saremmo degli ingranaggi lisci e scivoleremmo l’uno sull’altro. Sono le nostre imperfezioni che si incastrano con quelle degli altri e creano il meraviglioso ingranaggio della relazione.
La consapevolezza di noi stessi ci permette di riconoscere quindi non solo chi siamo noi, ma con un buon allenamento ci aiuta anche a sincronizzarci con chi ci sta davanti, conoscerlo, riconoscerlo, apprezzarlo e ringraziarlo (magari mentalmente) di offrirci un tassello in più verso l’autoconsapevolezza.
L’attenzione implica esclusivamente una cosa. La consapevolezza è molto diversa, non è esclusiva. Non è fare attenzione: è essere attenti, è semplicemente essere coscienti. Sei cosciente quando sei inclusivamente cosciente.
In un’ottica di sistema, la consapevolezza di noi stessi si struttura sulla base dei messaggi che inviamo al mondo e dei feedback che esso ci restituisce. Mai sentita l’espressione “conosci te stesso per conoscere gli altri”. Donald Winnicott direbbe: “non esiste madre senza bimbo e non esiste bimbo senza madre”. Siamo tutti interconnessi da vincoli relazionali in dinamica evoluzione, unici e irripetibili, ma per lo più inconsapevoli (prometto un post a breve sull’argomento).
La consapevolezza di sé è il primo grande passo per dare significato al nostro posto nel mondo. Concedersi l’opportunità di conoscervi è un grande regalo che vi fate. Essere consapevoli di noi stessi ci permette infatti non solo di riconoscere le qualità e le possibilità del qui ed ora; la consapevolezza di sé prepara ad affrontare ciò che si propone sul cammino: comportamenti, atteggiamenti, situazioni, relazioni. In un sistema in costante evoluzione, sarebbe utopico fermare il processo di cambiamento, ma possiamo almeno provare a dirigerlo. Come? Essendo coerenti in primis con noi stessi. Ed essere coerenti con noi significa prima di tutto essere (di noi) consapevoli.
Ma come si fa a raggiungere la consapevolezza di sé?
In linea con la prima domanda che ti ho posto, la consapevolezza di sé si costruisce sulla base di un soggetto e un verbo: io sono. Un’espressione che arriva dalla Bibbia, a mio parere e indipendentemente dall’orientamento religioso, uno dei più belli e completi manuali di psicologia. L’Io Sono viene utilizzato per definire se stessi all’interno del Creato. La consapevolezza di sé arriva quando riesci a definire te stesso all’interno del mondo, del sistema, del contesto in cui vivi e che riconosce la tua esistenza.
Chi sei? Quale sarà il tuo verso?
La consapevolezza di sé inizia dall’osservazione di noi stessi, come se ci visualizzassimo, attraverso i cinque sensi, sospendendo il giudizio, riconoscendo i nostri bisogni, le nostre paure, i nostri gusti o preferenze, i nostri valori e i nostri talenti, le nostre emozioni, dando loro un nome. Si chiama alfabetizzazione emotiva, e consiste nella capacità di “dare un nome”, appunto, a ciò che sentiamo, al nostro stato emotivo.
A proposito di “dare un nome”, proviamo a fare un esercizio sulla consapevolezza per iniziare:
- Rilassati, sorridi e centrati su te stesso.
- La consapevolezza di sé inizia dal proprio nome. Pensa al tuo nome. Pensaci intensamente. E’ il tuo nome. Lo so, anche altri si chiamano come te, ma quello che stai pensando ora è riferito a te. Sei tu. L’unico e irripetibile Tu.
- Ora aggiungi “Io sono”, prima del tuo nome. Assapora il pensiero, dai un senso a questa frase. Conosci il significato del tuo nome? La consapevolezza di sé necessita di conoscenza e significati.
- Ora facciamo uscire i pensieri. Pronuncia il tuo nome (magari fallo quando sei da solo o noterai gente che ti guarda in maniera sospettosa). Solo il tuo nome.
- Come prima, aggiungi “Io sono”. Ad alta voce, forza!
- Sorridi. (Stai sorridendo?) La consapevolezza di sé è rinforzata da sentimenti positivi. Rinforzala e rinforzati.
- Ora metti le mani davanti alla bocca, l’una vicina all’altra con i palmi rivolti verso di te. La distanza ottimale è quella a cui riesci a guardarti le mani senza incrociare gli occhi.
- Pronuncia il tuo nome.
- “Io sono” e il tuo nome.
- Questo è il tuo verso.
- Ti stai sentendo? Ti stai ascoltando? Sei tu. Sei proprio tu. Benvenuto!
Questa è la consapevolezza di sé o almeno il suo inizio con un semplice esercizio.
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