Oggi ho il grande piacere di intervistare Sebastiano Zanolli, formatore, manager e scrittore motivazionale.
Ama definirsi un manager atipico, che sceglie un approccio alla professione misto di pragmatismo e sentimento. E al termine “motivatore” preferisce quello di “testimone”.
Autore di numerosi libri di successo sulla motivazione e sul miglioramento di sé, Sebastiano Zanolli è uno dei Formatori di Eccellenza della nostra Scuola di Coaching edizione 2016, nel corso della quale condurrà un evento dedicato al tema del marketing e del personal branding.
Vi chiederete… qual è l’obiettivo principale di questa chiacchierata con lui?
Be’… la sua esperienza come manager e uomo d’azienda è molto preziosa. La mia idea è quella di farci svelare le migliori strategie che un Coach (o aspirante Coach) può adottare per fare davvero “la grande differenza” sul mercato e nella professione. A quali sfide si deve preparare il Coach professionista che desidera avviare la sua attività, rafforzare il brand e migliorare i propri risultati?
Sebastiano Zanolli ci ha risposto così!
D – Sebastiano, a coloro che ti chiedono come fare per vivere facendo ciò che gli piace tu sei solito rispondere: “Chiarisci la tua offerta di valore”. Come un Coach Professionista può chiarire il suo valore e proporlo sul mercato?
R – Chiarire la propria offerta di valore significa avere sistemato in modo intelligibile e diretto quali sono i vantaggi che la persona che lavorerà con te otterrà alla fine del percorso. In altre parole non ci devono essere dubbi sul fatto che il cliente abbia compreso sicuramente quale sarà il risultato finale e possibilmente anche la metodologia. Oltre a questo è importante avere un’offerta che sia sostanzialmente differente da quella della concorrenza. Questo non per un’originalità fine a se stessa, quanto piuttosto per essere cercati anziché cercare. Quanto a comunicare la propria offerta, qui la questione è relativa al tipo di pubblico che ci si è scelti. Un pubblico particolare necessita di un canale comunicativo particolare. Un pubblico particolare necessita anche di un tono di voce particolare e di uno stile adeguato. Per questo suggerisco di partire dalle proprie caratteristiche e verificare che ci sia una audience che gradisce questo tipo di stile. A questo punto le cose si semplificano.
D – La frase “Vendere è come radersi: se non lo fai ogni giorno diventi un barbone” ci trova particolarmente d’accordo. Che cosa implica questo pensiero?
R – Vendere è come radersi, significa che essendo la vendita un’attività complessa e che ci porta spesso ad entrare in contatto con il mondo degli altri, anche in maniera abrasiva a volte, è importante tenersi continuamente in allenamento. E’ come una forma di sport. Solamente la continua pratica rende capaci di reagire istantaneamente alle situazioni. Non è un concetto complicato, il complicato è usare tutte le situazioni possibili per fare pratica di vendita.
D – Una delle tue frasi ricorrenti è: “Impara a risolvere autonomamente le difficoltà”. Quale suggerimento daresti a un neo-Coach che voglia intraprendere questa carriera e superare eventuali resistenze?
R – Imparare a risolvere problemi in modo autonomo, non significa non cercare l’aiuto di altri. Significa essere abili nel mettere insieme informazioni che prima non avevano delle evidenti relazioni. Da questo punto di vista la capacità creativa è una dote che aiuta molto. La fortuna è che la creatività si può stimolare ed accrescere. Un consiglio è di rimanere aperti a quanti più stimoli possibili.
D – Se ti chiedessi di definire con una parola l’elemento che fa la netta differenza nello sviluppo del personal brand di un Coach, quale sceglieresti?
R- Ci sono molti elementi che aiutano a costruire il proprio personal branding. Sia nelle attività di un Coach che nelle attività di qualunque altro professionista. Una fra le caratteristiche più importanti da curare è senza dubbio la propria capacità di soluzione dei problemi. Da questo punto di vista mi ricollego al punto precedente. Risolvere problemi è fondamentale. Per dare però un senso al tema del personal brand dobbiamo passare sicuramente attraverso la visibilità della nostra capacità di risolvere problemi. Quindi, due elementi chiave sono competenza e visibilità.
D – Hai definito quello del Coaching un settore “particolarmente di moda in questo periodo”, in cui chi non si distingue e non porta risultati si vedrà penalizzato. Quali sono gli strumenti utili a un Coach per raggiungere il successo su un mercato sempre più competitivo?
R – In un’epoca così piena di concorrenza e così competitiva credo che una delle importanti dotazioni di un libero professionista come un Coach sia quella di curare un parco di relazioni vasto, attivo, competente, amichevole, serio. Le soluzioni ai problemi o le abbiamo noi o le possiamo trovare presso altre persone. Avere pochi contatti seri e costruttivi implica avere poche soluzioni. Un Coach è soprattutto uno stimolatore di risposte. Ciononostante, per lui avere nella sua disponibilità professionisti, esperti, solutori, aumenta le possibilità che ha di mettere in azione il suo cliente in maniera efficace.
D – Siamo nell’era della comunicazione e del marketing digitale. Come un Coach può sfruttare al meglio queste risorse?
R – In effetti, in quest’epoca di comunicazione attraverso i social media e il Web, un professionista ha bisogno perlomeno di comprendere le logiche di questi mondi così innovativi e in costante cambiamento. Non consiglierei però necessariamente di diventare degli esperti tecnici. E’ più semplice ed efficiente rivolgersi a persone che dedicano tutta la loro giornata ad approfondire i meccanismi pratici per raggiungere il pubblico. Mi concentrerei piuttosto sulla logica che sta dietro ai fenomeni di comunicazione. Per fare questo il primo passo è osservare, copiare, migliorare, innovare ciò che i più bravi fanno già.
D – Sebastiano, ti va di dirci quali sono a tuo avviso gli strumenti formativi più idonei a chi desidera avviare al meglio la professione di Coach?
R – Questa è una domanda talmente vasta che mi sento in difficoltà nel rispondere. I cammini didattici classici sono sempre più in crisi vista l’offerta formativa alternativa che arriva dal mondo privato e dalla disponibilità di informazioni sul Web. Credo che tenendo conto lo stile personale, il tipo di pubblico, risultati che si vogliono garantire, mercato in senso geografico e culturale e sociale, ognuno debba attivare una ricerca che lo porti a definire le fonti più autorevoli. Ma non solo, anche le fonti più ricche di informazioni e connessioni. Capisco, che in una fase iniziale, sia importante farsi assistere da qualcuno esperto del settore, e in questo caso la scelta è vasta, e anche la possibilità di verificare la bontà della scelta attraverso le opinioni di chi ha già fatto questi percorsi è una concreta possibilità.
D – Bene… ti va di rivolgere un invito particolare ai nostri allievi?
R – L’invito che posso fare a chi vuole approcciare questa attività è quello di mantenere bene in vista il motivo per cui si è scelto questo mestiere. Nella sua accezione più nobile, l’obiettivo è aiutare il prossimo a prendersi responsabilità della propria esistenza. Non sempre questa missione è a buon mercato e garantisce che il cliente sia alla fine grato e soddisfatto. L’invito è quello di tenere sempre a mente che l’unica soddisfazione davvero importante è che il cliente suggerisca ad altri di venire da te. Questo è bene per te ed è bene per lui.
D – Infine, prima di salutarci, ti andrebbe proprio di aggiungere che…..
R – Ci si vede per parlare di come rendere profittevole e duratura questa professione.
Grazie Sebastiano, ci hai condotto in un viaggio davvero interessante nel mondo del marketing e del personal branding, che ogni buon Coach Professionista dovrebbe conoscere e saper gestire efficacemente se vuole raggiungere il successo.
Le risposte che Sebastiano Zanolli ci ha dato aprono uno scenario innovativo e di grandissimo interesse per i nostri allievi, per i Coach Professionisti e tutti coloro che sognano di avviare al meglio la loro attività di Coaching.
Oggi essere o diventare un Coach affermato significa da un lato essere tecnicamente preparato, dall’altro saper sfruttare le più innovative strategie di marketing per costruire il proprio valore e saperlo comunicare al mercato.
L’errore che molti commettono nella scelta del percorso formativo più adatto?
Semplice… l’errore più grande sta proprio nell’intraprendere una formazione un po’ “antiquata”, ossia del tutto slegata da temi come il marketing, i miglior utilizzo del web e del personal branding.
Competenza e visibilità sono le due “perle” che Sebastiano Zanolli ci ha indicato come fattori irrinunciabili del successo.
E questo è solo l’assaggio!
E allora…che fare?
Se il tuo desiderio è diventare un Coach Professionista ed avviare la tua attività di Coaching, scegli un percorso che ti garantisca competenze di altissimo livello e, nel contempo, ti permetta di sfruttare le più importanti tecniche di marketing e personal branding.
Ricorda… competenza e visibilità di qualità!
Solo così potrai affermare sin da subito la tua presenza sul mercato e costruire la tua immagine di valore.
Se questo è il tuo desiderio, approfondisci le informazioni sulla nostra Scuola di Coaching.
Scoprirai un percorso nuovo, al passo con le migliori strategie per diventare un Coach Professionista competente ed affermato.
Io, lo staff Prometeo Coaching e Sebastiano Zanolli ti aspettiamo nelle prossime date della Scuola di Coaching per vivere un’esperienza indimenticabile!
Federica Palumbo – Coach Professionista, Formatore e Tutor della Scuola di Coaching. Laureata in giurisprudenza, ha lavorato per diversi anni come Direttore Marketing in un’importante azienda sanitaria. Vanta una profonda esperienza nel settore marketing e comunicazione; ha promosso e curato personalmente la stipulazione di accordi e… continua a leggere
Tag: business, marketing, personal branding, Sebastiano Zanolli