Poniamoci alcune domande importanti: come si può guadagnare con il Coaching e vivere di solo Coaching professionale?
Essere un Coach è inutile se non hai Clienti disposti a pagare i tuoi servizi!
Si può guadagnare e vivere di solo Coaching solo se si è disposti a evitare una serie di errori… molto comuni nel settore professionale.
Negli ultimi tempi centinaia di persone si stanno avvicinando al mondo del Coaching professionale. Assistiamo a un numero crescente di persone interessate ad avviare la propria attività partendo dall’intraprendere un adeguato percorso formativo.
Sarà l’effetto crisi e della conseguente mancanza di lavoro? Difficile dare risposte certe o definitive, ma possiamo fare alcune riflessioni importanti.
Guadagnare con il Coaching si può a patto che sia logico.
Già, proprio così… potremmo riflettere sul fatto che per diventare Coach bisogna partire dalla coerenza con l’investimento. Arriva prima l’investimento (tempo, denaro, impegno, sacrificio, ecc.), poi… la possibilità di guadagnare; sei d’accordo? Quanto hai investito? Quanto hai studiato? Quanto meriti di rientrare in quel piccolo 5% di Coach italiani che vivono di solo Coaching e sviluppano un business importante? Insomma, sei sufficientemente straordinario? Puoi ambire a un guadagno importante?
Intendiamoci, non basta un corsetto nel weekend (magari svolto online per non disturbarsi troppo) per risolvere il problema del guadagno. In fondo, un Professionista (vero), che vive nello “stato di realtà”, accetta che un investimento di poche centinaia di euro e un Corso di Coaching di poche ore, non permettono di sperare in redditi da capogiro: un pensiero del genere sarebbe fuori da ogni logica… condividi?
Affrontiamo un secondo aspetto.
E’ sbagliato, a mio parere, sostenere che “Coach Professionista” si diventa iscrivendosi ad un’Associazione di Categoria Nazionale.
L’iscrizione, seppur vantaggiosa, corretta eticamente e deontologicamente, da sola non è utile per determinare quanto vale il Coach e quanto sarebbe giusto che guadagnasse.
Di certo bisogna convincersi che è altrettanto inutile, per chi deve pagare gli onorari del Coach, insistere su improbabili “supercazzole” (certificazioni e finte referenze in primis). E poi… basta!… basta davvero con gli slogan, le “frasi fatte” e gli aforismi ripetitivi spiattellati sui principali social. Questo modo di agire svilisce la professione del Coach e in molti casi lo fa apparire un perfetto imbecille.
Insomma, bugie, faziosità e ignoranza, attivano il problema che attanaglia il settore del Coaching e della formazione dei Coach: piegare la cultura di Coaching a fragili interessi commerciali o a una manciata di “mi piace” su Facebook.
Guadagnare con il Coaching è possibile se sai come farlo
Qual è la soluzione?
I miei allievi conoscono il mio pensiero: è giusto guadagnare poco… se si vale poco! E’ giusto guadagnare poco (o per niente) se non hai capito che il Coaching è un metodo e non una soluzione!
Quindi… è prima una questione di offrire una soluzione, poi una questione di valore. Del resto basta guardarsi intorno: esistono centinaia di professionisti diversi (psicologi, commercialisti, avvocati, ecc.) che hanno lo stesso problema.
Guadagni poco perché non distingui le competenze, le conoscenze e le capacità.
Sono convinto che molti professionisti confondono le competenze specifiche del Coaching con quelle riferite al brand, al marketing e alla comunicazione… alla capacità di parlare con il proprio pubblico e soddisfare uno specifico bisogno.
Un buon Coach è innanzitutto un imprenditore e come tale dovrebbe essere consapevole che, acquisite delle competenze specifiche di Coaching, ha l’obbligo di iniziare a ragionare su 6 questioni fondamentali che devono caratterizzarlo:
- L’argomento
- La soluzione offerta
- Il pubblico (e il suo linguaggio)
- Il metodo (il prodotto unico e irripetibile)
- La storia di successo (e le referenze)
- Il luogo (dove e come promuovere la propria attività)
Insomma, pensate ad esempio a chi consegue una laurea: non ha lo stesso problema?
Si, certo, è ovvio. Chi si laurea è consapevole di essere solo a metà dell’opera; il neolaureato sa di aver maturato delle competenze prevalentemente di natura tecnico-teorica e sa bene di dover continuare a investire nella propria formazione per “trasformare” il suo sapere in guadagno e verso un flusso regolare di clienti.
Invece molti Coach Professionisti che fanno?
Be’, prendetelo come un dato statistico verificato, tendono a fermarsi (e a disperarsi); un po’ perché manca un’offerta formativa specifica, un po’ perché, oltre ogni generalizzazione, si pretende di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Una domanda per tutte:
aprire un blog, fare dei biglietti da visita con la scritta Coach, spiattellare qualche aforisma sui social può essere sufficiente per guadagnare tanto e con regolarità?
…ai posteri l’ardua sentenza.
Tag:business, Guadagnare, soldi, Vivere di Coaching