Da Manager a Leader – Insomma, Leader o Manager? Come uscire dalla crisi attraverso la Leadership efficace, la filosofia antica e… la conoscenza di sé?
Quelli che viviamo sono anni di grande cambiamento. La società è passata dal considerare inutile coltivare certi sogni a quello di considerare e riconoscere l’importanza di avere mete e obiettivi per davvero coinvolgenti.
Persone e aziende sono finalmente arrivate ad ammettere di aver utilizzato troppo spesso il pensiero razionale e quindi, da qualche tempo, si può parlare di sogni, desideri ed emozioni senza sentirsi in uno stato di strano disagio.
Personalmente credo che molto sia stato fatto, ma che ci sia ancora molto da fare ed anche da chiedersi: tutte le moderne conquiste, la tecnologia, il controllo della natura, il raggiungimento di un certo grado di benessere, corrispondono ad un effettivo miglioramento della qualità della vita? Il progresso sta davvero aiutando i leader a migliorare la motivazione, la concentrazione e la produttività dei follower?
Da sempre m’interesso della vita e del pensiero di Socrate.
Come si fa a non innamorarsi di questo incredibile personaggio?
Era buono d’animo, intelligente, ironico, comprensivo e nello stesso tempo inflessibile.
Di tanto in tanto sulla terra nascono uomini così, persone senza le quali noi tutti saremmo un po’ meno consapevoli del significato di leader: penso a Gesù, a Gandhi, a Lao Tze, a Buddha a San Francesco, ad alcuni grandi condottieri.
C’è qualcosa, però, che distingue Socrate da tutti gli altri ed è la sua incredibile umanità e “normalità”. Infatti, mentre nei grandi personaggi della storia c’è il sospetto che un pizzico di esaltazione abbia permesso tanta eccezionalità, per Socrate non esistono dubbi; il filosofo ateniese era una persona infinitamente semplice, che non intendeva lasciare dietro di sé la “scia” del leader carismatico.
Come molti di voi sapranno, Socrate aveva l’abitudine, del tutto inconsueta per i filosofi dell’epoca, di eccedere con il bere, di frequentare banchetti e donne di facili costumi (a volte anche uomini), di non condurre, quindi, una vita priva di… “eccentricità”.
Come ha fatto quest’uomo semplice, sgraziato nel portamento, peloso, grasso, ubriacone e di facili costumi a ottenere tanto apprezzabile successo?
Chiariamo adesso una cosa! Questo non è un post che intende dare soluzioni miracolose, intende solamente far riflettere su un nuovo concetto di leadership che, partendo dalla filosofia antica, vede nell’antico precetto socratico di “conosci te stesso”, nell’arte maieutica e nella valorizzazione delle relazioni, una nuova e più moderna opportunità di essere dei leader efficaci; una nuova occasione per rendere efficiente e produttiva la relazione leader-follower.
Tralasciando volutamente la parte “eccentrica” della vita di Socrate, che meriterebbe una specifica e lunga trattazione, c’è da chiedersi il motivo per cui, ancora oggi, possiamo prendere spunto dalle sue vestigia e riconoscere l’incredibile contemporaneità di alcuni suoi precetti filosofici; soprattutto chiederci, alla luce delle “grandi crisi moderne”, come creare una nuova generazione di leader moderni e innovatori.
La forza di Socrate risiedeva non tanto nel suo modo di concepire la vita, ma in ciò che credeva, in quello che professava, nella sua capacità di introdurre nei suoi discorsi il concetto di Etica, stimolando l’individuo a conoscere meglio se stesso distinguendo i comportamenti buoni e giusti rispetto a quelli ritenuti cattivi o moralmente inappropriati.
Mi occupo di Coaching aziendale da circa tredici anni e quotidianamente ho il piacere di lavorare con grandi leader (imprenditori, manager, atleti professionisti, politici, persone dello spettacolo, ecc.) Ogni volta che parlo di leadership, non posso fare a meno di pensare in maniera vivida a Socrate che, circondato da allievi ed amici, veniva coinvolto in appassionanti dialoghi e arguti scambi di opinioni. In questa scena spiccano ovviamente le domande che Socrate rivolge ai presenti (il vero fondamento dell’arte maieutica) e le voci, le espressioni, le potenzialità, i problemi e le soluzioni introdotte da tutti i partecipanti fanno da controaltare. In questo sfondo è presente la diversità di opinioni, il pathos, soprattutto la comunione d’intenti per la ricerca di un risultato comune, “performante” e… privo di conflitti.
Alcune volte mi pongo una domanda: “… e se il grande Socrate apparisse all’improvviso tra noi?” Probabilmente le sue prime impressioni potrebbero indurlo a pensare che l’essere umano nei millenni si sia parecchio avvicinato al comportamento dei suoi Dei; ma poi, ne sono certo, senza lasciarsi abbagliare dalle conquiste dell’uomo terreno e dal progresso, verrebbe pervaso da un forte senso di scoraggiamento. Con poche domande scoprirebbe che l’uomo, pur andando sulla luna e compiendo imprese eccezionali, ancora oggi non è riuscito a conseguire la piena “conoscenza di sé”.
La leadership diventa veramente efficace quando si conosce se stessi. Solo attraverso questa conoscenza si potranno compiere scelte giuste ed efficaci.
La leadership di Socrate non è nulla di più che una “competenza relazionale”, un mezzo per “andare oltre le proprie e le altrui cortecce”, un modo di superare i luoghi comuni, le generalizzazioni. La leadership efficace è “solo” una relazione: un modo di concepire i rapporti affinché emergano atteggiamenti motivati, nuove energie e potenzialità.
Passare da Manager a Leader? Ricorda: imparare a vivere una vita virtuosa è un viaggio verso la scoperta di sé e degli altri… un buon leader è innanzitutto un profondo conoscitore di se stesso.
Tag: filosofia antica, leader, manager, Socrate