Come alcuni di voi sapranno sto esercitando la mia Professione di Coach a Singapore, ed in particolare sto svolgendo l’attività di Executive Coach presso una ditta Singaporiana che da quasi 30 anni importa merce e prodotti dall’Italia.
Come alcuni Coach italiani che operano all’estero volevo raccontare alcuni aspetti dell’attività di Coaching dalla prospettiva di chi vive in un paese profondamente diverso per usi e costumi.
Intanto trovo interessante sottolineare che lo Stato alcuni anni fa ha stanziato soldi (beati loro) per consentire di formare Coach Professionisti e che si poi si potessero inserire prevalentemente nelle aziende ed aiutarle a mantenere un’alta performance nel tempo.
Ciò è importante per la Repubblica di Singapore, in quanto è un piccolo Stato Insulare con una superficie che è la metà di quella di Roma, ma che ospita 6 milioni di abitanti contro i quasi 3 milioni di Roma.
E’ sinonimo di alta competitività, e la necessità dell’aiuto da parte di Coach professionisti, sia essi esterni o che lavorano in seno all’azienda, è prioritario per il raggiungimento degli elevati standard richiesti per essere presenti su questa piazza e per poter rispondere alla crisi mondiale che per forza di cose passa anche per l’Oriente.
Così, grazie ad una buona posizione geografica, equilibrio politico (cosa è?), scelte strategiche e strutture di primissimo ordine e con l’inserimento di Coach in ogni livello lavorativo, hanno fatto si che il 2010 e il 2011 siano stati considerati anni super e Singapore si è posta come la prima Nazione al mondo per velocità di crescita.
Non conosco l’entità dei dati di quanto hanno influito i Coach, ma sicuramente hanno contribuito a rafforzare quella fitta trama tessuta da uno Stato presente che ha portato il Paese a questi risultati.
Ovviamente l’esigenza si allarga dall’azienda al privato e si trovano con facilità Coach che si sono specializzati in alcuni settori di nicchia, come la scuola, i bambini, il gioco d’azzardo, le relazioni di coppia, e molto altro.
Una donna Indiana che ho conosciuto ad un convegno mi ha colpito molto perchè opera in un particolare settore del Coaching. Lei è una intercultural-Coach. Si avete letto bene. Siccome a Singapore vi sono diverse Etnie, da quella Cinese a quella Malese, Indiana, Indonesiana, che sono le maggiori, continuando con Koreani, Thailandesi ed altri ceppi Asiatici, seguiti poi dagli Australiani, Americani e Europei, nasce nelle aziende la difficoltà di far lavorare assieme persone con usi, abitudini e religioni molto diverse, senza parlare delle diverse lingue che qui si parlano, ovvero Mandarino, Inglese e Tamil.
Da qui un Coach specializzato in questa opera di frizionamento ed inserimento del nuovo arrivato all’interno di un team già formato e composto dalle più disparate razze. Fantastico!
Colgo questo spunto per rivolgere il mio pensiero ai futuri Coach della Scuola di Coaching di Prometeo esortandoli ad entrare immediatamente nell’attività dopo la certificazione della scuola.
Abbiamo la fortuna di essere certificati da una delle migliori scuole d’Italia e ricevere da Angelo la miglior preparazione che non ha uguali né in Italia e neanche a Singapore che è sicuramente una delle migliori piazze al mondo per eccellenza e competitività.
Continuate a investire su voi stessi, studiate, frequentate i corsi di aggiornamento e se avete letto fra le righe… liberate la vostra creatività, non dovete per forza etichettarvi con la parola business, life, sport, executive,… bla… bla… bla, ma sarebbe bello trovare un settore particolare in cui operare, come ha fatto la mia amica Indiana, magari qualcosa che metta in evidenza le vostre personali Potenzialità.
D’altronde come Coach siamo anche Ricercatori di Potenzialità, per cui non sarà difficile scegliere un peculiare ambito che vi affascini o dal quale vi sentite maggiormente attratti. Inventatevi la nicchia alla quale accostarvi e… “buttatevi”!!!!
Credo che soprattutto in questo momento particolare, per l’Italia e per l’Europa in generale, noi siamo fortunati a svolgere questa attività; credo fermamente che sapersi distinguere possa aiutare a trovare la giusta collocazione in ambito professionale e che il successo, alla fine, non dovrebbe tardare ad arrivare. Di Coach Italiani c’è né un gran bisogno, ora più che mai…
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