Stamattina, dopo essere tornati dalla Scuola di Coaching che si è svolta a Rimini, nella nostra casella di posta c’era anche una mail di Dora molto bella ed accorata.
Abbiamo deciso perciò di condividerla con tutti voi, fan e lettori, nell’intento di dimostrare ancora una volta che il Coaching può rivelarsi un vero protagonista per un cambiamento propositivo.
Arrivo a Rimini nel tardo pomeriggio di domenica 1° luglio dopo quattro ore di autostrada infiammata da Caronte, quel “simpatico omaccione” che da giorni sta giocando ad infuocare la penisola. Insieme a lui, protagonista indiscusso della settimana, è la Nazionale di Calcio che, come al solito, dopo una partenza in sordina è riuscita addirittura a conquistare la finale! Stasera alle 20,45 da Cuneo a Canicattì sospenderemo la nostra vita per incollarci al televisore sognando che si avveri il miracolo: vincere gli Europei di calcio contro le furie rosse spagnole. Non è andata così, e il sogno crolla di fronte ad una superiorità tattica e forza atletica indiscutibili. Onore agli avversari. A fine partita qualche calciatore italiano rimane sul campo incredulo a piangere sconsolato. Dopo le lacrime, occorre riconoscere che la sconfitta ci sta tutta perché i nostri avversari erano superiori. Da domani si volta pagina.
Da domani, lunedì 2 luglio, partecipo al percorso intensivo della Scuola di Coaching di Angelo Bonacci che durerà una settimana.
Sono arrivata a Rimini con tanta voglia di imparare e di esplorare altri confini; dopo una formazione di diversi anni in cui con tanta determinazione ho lavorato sulla Psicologia partendo dal corpo e dalle emozioni, un approccio concreto mi incuriosisce tantissimo.
Mi fermo a pensare che le scelte importanti della mia vita sono sempre avvenute per caso, ed incontrare lo staff di Prometeo Coaching proprio quando la mia esigenza di esprimermi è arrivata all’apice è proprio una felice coincidenza…
Di Angelo mi colpiscono subito la grande chiarezza, un giusto rigore e l’onestà intellettuale insieme ad un animo generoso. Questo mix potentissimo ha il fascino di una totale assenza di manipolazione, purtroppo così frequente in tanti corsi di formazione che impazzano su un mercato senza regole e confini.
Già dal primo giorno sono entusiasta! Sono in un gruppo di futuri Coach che sento molto forte e unito, pur nelle differenze individuali di ciascuno. C’è grande armonia, e ogni giorno impariamo e divoriamo le tante consapevolezze che Angelo senza risparmiarsi fa cadere a pioggia su di noi.
Ogni momento è un’occasione per ascoltare se stessi e imparare ad ascoltare gli altri in modo attivo. Apprendiamo ad andare oltre il problema per trasformarlo in opportunità di miglioramento della nostra vita.
Mentre mangio, mentre dormo, mentre passeggio per Rimini, continuo a chiedermi: Quante volte il dolore mi ha bloccato? Quante volte non sono riuscita a vedere oltre l’ostacolo? In quale misura l’autoboicottaggio mi ha impedito di esprimere il potenziale che dorme dentro di me?
Il Coaching mi cattura giorno per giorno sempre di più: non esistono problemi ma soltanto soluzioni reali e modalità per programmare un piano di azione. Azione, azionare, muoversi, movimento, vita, obiettivi, potenzialità, alleanze. Risultati.
Tutti noi allievi – chi con freschezza e razionalità, chi con animo arioso o incantato, chi con animo intimidito – scopriamo questa fantastica possibilità offerta dal Coaching: soluzione di problemi. Non più attaccamento al dolore e agli ostacoli, ma voglia di cambiare, di costruire. Questa è la sfida che ci chiede la nostra società.
Forse proprio in un momento di crisi come quella che stiamo attraversando – crisi etica, di valori, di idee fondanti, di fiducia nella bellezza del mondo – il Coaching è lo strumento principe per creare una relazione che può aiutare le persone. E’ la possibilità di fare un cammino insieme ad un’altra persona con empatia e rispetto senza sostituirsi a lei e senza giudicare. Il Coach si allea con il cliente, lo ascolta e gli fa scoprire le proprie potenzialità.
E quando ognuno di noi può camminare insieme ad un altro e sa di potergli affidare il suo cuore … può accadere che non piange più davanti ad una sconfitta, non sta fermo a rimuginare fuggendo dalla realtà in mondi paralleli, ma prende in mano la sua vita e la trasforma, dandosi un impegno concreto e soprattutto una scadenza temporale.
Domenica 8 luglio, il Corso di Coaching è finito. Salgo in macchina per tornare a casa e mi sembra sia passato un mese da quando l’ho lasciata nel parcheggio arroventato. E’ stata un’esperienza indimenticabile, un tuffo nella consapevolezza che ha dilatato lo spazio temporale, arricchito il mio cuore e lanciato semi che stanno già sbocciando.
Grazie Angelo, grazie Nicoletta, grazie ai compagni di corso per le tante emozioni che mi avete regalato.
Ci aspettano grandi traguardi all’orizzonte!
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