Prudenza e Cautela formano la Potenzialità di chi, grazie alla capacità di analisi e di pianificazione, riesce a darsi degli obiettivi a lungo termine, rinunciando alle soddisfazioni più immediate in vista di progetti futuri.
Prudenza/Cautela è la sedicesima delle 24 Potenzialità e, nell’elenco delle Sei Virtù, rientra nell’area Temperanza.
Prudenza e Cautela, Cos’è e quali sono le Caratteristiche
Le persone che si segnalano per la Potenzialità Prudenza/Cautela hanno numerose qualità che permettono loro di valutare l’effetto delle loro azioni a lungo termine, così da riuscire a trovare delle buone ragioni per rinunciare ai piaceri immediati, probabilmente fuggevoli, e lavorare in vista del futuro che si sono prospettati.
Si tratta del tipo di persone a cui molti direbbero frasi tipo “Goditi la vita!” o, in relazione a un possibile colpo di testa, parole come “Che sarà mai?”. Molti le definiscono noiose, troppo controllate.
Di fatto, chi possiede Prudenza e Cautela sa vedere lontano e, valutando pro e contro di azioni affrettate e impulsive, scegliere in modo da non fare danno né a se stesso né agli altri.
Tra le qualità di chi possiede la Forza del Carattere Prudenza e Cautela:
- intelligenza pratica;
- sagacia;
- moderazione;
- ponderatezza;
- capacità di resistere agli impulsi.
Caratteristiche della Potenzialità Prudenza e Cautela, invece, sono:
- è soddisfacente nella misura in cui tiene lontano da situazioni che possono causare sensi di colpa o rimpianti;
- può suscitare ammirazione e desiderio di emulazione;
- si accompagna alla capacità di autogestirsi;
- difficilmente si palesa nei bambini e, comunque, prima dell’adolescenza.
Anche la Prudenza/Cautela è oggetto di una tradizione che cerca di insegnare, soprattutto ai più giovani, a non essere troppo avventati e a non correre rischi inutili. Essere prudenti e cauti non vuol dire non avere coraggio, ma fare le cose in modo che i possibili rischi non ne vanifichino gli effetti né siano causa di ulteriori problemi.
All’opposto di Prudenza e Cautela ci sono temerarietà e irresponsabilità.
Storia della Prudenza
Un discorso a parte merita la Prudenza, in quanto oggetto di analisi da parte di Aristotele, che nelle sue osservazioni dedicate all’etica indica questa qualità con il sostantivo greco φρόνησις, Phronesis. Nella sua distinzione tra virtù intellettuali e morali, che presiedono rispettivamente alla ragione e agli impulsi, la Prudenza svolge un ruolo chiave, è la virtù di mezzo, intellettuale, ma con un’importante dimensione morale, una sorta di collegamento tra le due componenti di ogni essere umano.
Per Aristotele, questa qualità è molto di più che semplice autocontrollo, molto di più che soppressione degli impulsi. La Prudenza permette di:
- essere lungimiranti e pianificare il futuro;
- moderarsi, gestirsi in modo flessibile, senza arrivare a limitarsi in modo acritico e severo;
- ragionare, e farlo con una buona dose di assennatezza;
- prevedere come andranno le cose.
Il sostantivo Prudenza deriva, attraverso l’opera di Tommaso d’Aquino, da Provideo-ēre, verbo latino che significa, letteralmente, Vedere prima, dunque Prevedere.
Come evolve la Prudenza e Cautela
Gli studi fatti sul modo in cui evolve la Prudenza/Cautela nel corso della crescita sono riconducili a quanto osservato a proposito dell’Autocontrollo.
Quel che si può dire in più, come già accennato, è che questa Potenzialità difficilmente viene a galla prima dell’adolescenza. Se ci si pensa, è difficile che un bambino faccia programmi per il futuro, che rinunci a qualcosa in vista di un traguardo lontano, valutato come più importante.
È altresì vero che anche i bambini possono scegliere di rinunciare a una gratificazione, a un premio immediato per la promessa di qualcosa che potrebbero ottenere in un secondo momento.
Prudenza e Cautela, gli Studi Socio-Culturali
In merito alla Potenzialità Prudenza/Cautela, non sono stati condotti studi metodici sulle differenze nel modo in cui viene incarnata da donne e uomini. Di fatto, sembra non vi siano particolari disparità. Piuttosto, per quanto la tradizione voglia le donne più prudenti e caute degli uomini, sembra che gli uomini si segnalino per tutta una serie di qualità che a questa Forza del Carattere sono riconducibili.
Ampliando il campo di osservazione, le cose da dire sono altrettanto poche, tutt’al più è possibile fare supposizioni su come il minore individualismo di certe culture porti gli individui a maturare meno la Potenzialità Prudenza/Cautela, in conseguenza del modo in cui la società di appartenenza vincola più fortemente la condotta dei singoli.
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