Una storia di Coaching… di un vero Coach!
Oggi voglio raccontarti una storia, una storia di Coaching: la storia di Laura e del “nostro” Coaching.
Laura è una bella donna di circa quaranta anni, è sposata con Paolo ed ha due bambini piccoli.
Il nostro primo incontro avviene presso il mio studio e Haron (il mio cane Labrador), che gironzola sul terrazzo, costituisce il mezzo per rompere il ghiaccio superando così i momenti intensi del nostro primo colloquio.
A Laura piacciono i cani… un piccolo colpo di fortuna utile a dare il via alla nostra relazione.
In poche battute arriviamo al motivo per il quale Laura ha deciso di fare Coaching e mentre inizia il racconto si fa subito seria. Ho modo di registrare tantissima ansia nell’esposizione dei fatti: si tratta del suo lavoro.
Mi racconta una storia di manager aggressivi e conflittuali, di un’azienda in crisi, di piccoli/grandi conflitti quotidiani, ma soprattutto mi riferisce di una storia piena d’insoddisfazione che in qualche passaggio del racconto stesso si trasforma in fastidio e addirittura in dolore.
Mi confida che il lavoro la sta logorando e che negli ultimi mesi la qualità del rapporto con i colleghi la mette continuamente a dura prova al punto da renderle la vita difficile.
E come se ciò non bastasse, tutto il malessere si ripercuote anche sul rapporto con i suoi cari: non è tranquilla, non riesce più a godersi la relazione con Paolo come ai vecchi tempi. Mi dice che è ancora innamorata; lo fa con sincerità e con vera partecipazione.
Ad un tratto Laura si ferma ed esclama: “Desidero un lavoro che mi dia soddisfazione e che mi faccia guadagnare anche di più; insomma desidero il rispetto che merito accidenti!” Dopo un po’ aggiunge: “Voglio impegnarmi Angelo, mi devi aiutare, da cosa possiamo partire?”
Laura mi sorprende… Ha già intuito il senso del nostro incontro e della nostra coalizione; fa un “tuffo nel futuro”, mi appare determinata, mi parla subito di un suo desiderio ed allora via, si parte senza indugi.
Le sono vicino emotivamente… Riparto dalla sua crisi professionale, cerco di farle ricostruire la “storia del suo malessere” quel poco che basta per essere pienamente consapevole di cosa le procura insoddisfazione.
Laura diventa un fiume in piena e, tutto sommato, non mi è difficile comprendere la sua frustrazione legata appunto alle relazioni sociali piuttosto che al lavoro in se e per sé: ciò che fa le piace molto e lei alla fine vorrebbe continuare a farlo.
Laura non esita, segue la mia traccia…
Riusciamo nel giro di poco a costruire un focus chiaro: definiamo il problema, la crisi, ma anche il futuro desiderato, ciò che permetterebbe a Laura di essere felice.
Ed allora nasce un percorso, una pista da seguire, Laura incomincia a maturare la convinzione di voler andare via dall’azienda e di volersi “mettere in proprio”.
Riesco nel giro di pochissimi incontri a toccare con mano la nostra alleanza professionale, sento che la fiducia tra noi aumenta sempre più.
Io in fondo, non faccio un granché: ascolto attivamente le narrazioni e i suoi progetti senza emettere giudizi e devo dire che la cosa in alcuni passaggi mi gratifica. Laura é una persona solare, ottimista verso il futuro: riesco a ben lavorare con lei.
I nostri incontri si susseguono e il nostro rapporto di Coaching va avanti per diverse settimane: Laura con la sua crisi, le sue problematiche, le sue potenzialità, i suoi obiettivi e le caratteristiche personali, io con il metodo del Coaching, l’esperienza ed anche le mie peculiarità caratteriali.
Gradatamente Laura inizia a pianificare il suo futuro con maggior vigore, la aiuto a visualizzare il suo obiettivo, a renderlo più reale e nitido possibile.
Laura si sente protagonista: racconta, piange, si arrabbia, sogna.
All’improvviso, come una folata di vento, compaiono oltre ai desideri anche qualche concreta possibilità.
Man mano i progetti si rinforzano e Laura matura gradatamente un maggior senso di consapevolezza di ciò che desidera: abbiamo una possibilità, una meta concreta!
Insieme ci “immergiamo” nelle emozioni positive derivanti dall’immaginare il futuro desiderato, da ciò che renderebbe felice Laura.
Sorride e il suo volto s’illumina: penso tra me e me “ci siamo, è il momento della svolta!”
Ne approfitto subito proponendo a Laura di definire i suoi obiettivi, la aiuto a formularli nella maniera giusta. Colgo subito che è una fase delicata… occorre cautela e tecnica nello stesso tempo: decidiamo il nostro goal setting.
Lavoro lungamente sui suoi desideri, considerandoli i pilastri sui quali erigere il ponte sul futuro.
Laura continua a parlare, io continuo con l’ascolto… Tra le emozioni positive spuntano le potenzialità: le percepisco “potenti” e mi faccio un’idea di come metterle al servizio del progetto.
Laura coglie subito l’opportunità e attraverso la sua creatività ma soprattutto il suo desiderio di migliorare la qualità della vita riesce ad essere più determinata, ma anche più consapevole delle sue scelte e delle sue responsabilità.
Ci ritroviamo a considerare tutto questo come un momento di partenza per il suo cambiamento.
Mi propone il suo piano d’azione: mi piace!
Trovo che in questo momento del nostro rapporto ci sia un giusto mix di sfida, coerenza, obiettivi e potenzialità.
Decido di alzare ancora un po’ la posta in gioco: le lancio una sfida.
Laura mi sorride, ci pensa un po’ e accetta… capisce il mio “gioco”.
Scopre che finalmente è arrivato il momento di avere maggior fiducia in se stessa e di far leva sulle sue potenzialità.
Cerchiamo, insieme, di valutare e anticipare i possibili ostacoli che ci potrebbero allontanare dal conseguire gli obiettivi.
Li elenchiamo: ci armiamo di proattività con l’obiettivo di prevenire appunto brutte sorprese.
Le propongo di trovare degli alleati: amici? Parenti? Colleghi? Lei sceglie il suo Paolo dimostrando il suo amore ma anche la “ritrovata” maturità e saggezza.
Ciò che succede dopo a Laura non mi va di raccontarlo; troppo difficile da riportare senza lasciar capire e senza essere invadenti.
Grazie Laura, sono stato felice di accompagnarti.
P.S. Laura ha ottenuto due grandi successi: ha aperto la sua nuova attività e ha ritrovato l’amore con il suo Paolo.
Ogni riferimento a fatti e persone é puramente casuale. Laura è un nome di fantasia.
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