Leggo ovunque di crisi del mercato del lavoro e disoccupazione giovanile.
Con questo post non ho la pretesa di insegnare niente a nessuno, ma unicamente condividere quella che è stata la mia esperienza di vita; nella speranza che possa servire a qualcuno.
Avevo 23 anni ed una laurea fresca in mano, quando, come tanti altri, iniziai a mandare curriculum vitae e domande di lavoro. Inaspettatamente (erano altri tempi!) ricevetti ben presto numerose convocazioni per i colloqui di lavoro e, per farvela breve, dopo appena un paio di mesi avevo tre proposte di assunzione a tempo indeterminato da parte di note aziende della mia città.
Fin qui tutto bene, direte voi. Macchè… Cominciai a sentirmi male, anzi malissimo, all’idea di “dover” accettare uno di quei posti… ossia rimanere nella stessa città, vedere sempre le stesse facce, rapportarmi con le solite realtà chiusa poi in un ufficio dalla mattina alla sera… quale angoscia e quale tristezza! Non era assolutamente quello il futuro che desideravo e sognavo.. Così, dopo qualche notte insonne, presi la mia drastica decisione: senza dire niente ai miei familiari rifiutai tutte le proposte, facendo finta che fossero assolutamente svantaggiose, e partii per l’estero con pochi (pochissimi!) soldi in tasca.
Dopo appena tre mesi di permanenza in quel paese, stavo già vivendo una vita diversa, fantastica ed enormemente gratificante.
Avevo trovato un lavoro interessante e ben pagato (addirittura tre volte quello che mi offrivano in Italia) e in più godevo di grande libertà ed autonomia.
Scoprire ogni giorno cose nuove in quella realtà così diversa mi faceva sentire viva e utile, appagata e… felice!
Ma non voglio tediarvi più di tanto, sappiate solo che dopo qualche anno, lasciai anche quel lavoro e ne cominciai un altro che mi diede ancora più soddisfazioni!
Questo per dire ai giovani d’oggi: “Non fermatevi di fronte alle prime difficoltà e abbiate ben chiari i vostri obiettivi e le aspettative per la vostra vita, non abbiate paura di puntare in alto e non perdetevi mai di coraggio!”
Quando ero piccola mia mamma ripeteva spesso il detto “Volere è volare”. E forse è stata una delle cose più importanti che mi ha insegnato.
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