L’uomo, da sempre, è alla ricerca della propria identità. Fin dai tempi antichi questa ricerca ci spinge a guardare al di là dei confini terreni e ad assegnare alle divinità le ragioni e le forze che controllano la nostra vita quotidiana e la nostra stessa esistenza.
Nella mitologia, ad esempio, venerare gli dei era l’unica maniera di trovare spiegazioni e coraggio per superare paure e preoccupazioni e quando non si riusciva ad intravvedere risultati positivi, si tendeva ad “affidare” alle lotte tra gli stessi dei la responsabilità degli eventi.
In realtà, questa tendenza a non assumerci le responsabilità e di attribuirle nondimeno ad altri ha provocato da sempre grandi conflitti e ostilità.
Essere responsabili vuol dire letteralmente “essere capaci di rispondere”; capaci di agire in maniera idonea, come ad esempio: “Cosa posso fare per fronteggiare meglio questa situazione?” Essere responsabili significa essere consapevoli delle proprie emozioni e “scegliere” i propri pensieri e le proprie azioni.
La tendenza alla “non responsabilità” fa sì che sempre più spesso tendiamo a rovesciare sugli altri la colpa di ciò che non funziona e l’onere di provvedere al cambiamento.
Abbiamo imparato così bene a puntare il dito sugli altri senza guardare mai dentro di noi.
Tra i numerosi conflitti esiste sicuramente quello più atavico tra uomo e donna: “Marte contro Venere”, due forze contrapposte, due divinità, due pianeti lontani l’uno dall’altro.
Una nuova visione, per ritrovare se stessi, è quella di sentire queste forze come parte integrante della nostra essenza, il mondo maschile e quello femminile uniti in un unico mondo solidale.
Quali sono le differenze tra il mondo maschile e quello femminile?
Porsi questa ottusa domanda significa continuare a pensare alle differenze tra uomo e donna in una perenne competizione che c’impedisce di agire con efficacia e armonia.
Contrapporre il mondo maschile a quello femminile sancisce e sottolinea le differenze accentuando le dualità. Bisogna assolutamente creare un equilibrio tra i due mondi, non con l’imposizione o la prevaricazione dell’uno sull’altro, bensì con la consapevolezza che non può esistere l’uno senza l’altro.
Forze e debolezze fanno parte della stessa natura; sono tutte importanti, dobbiamo solo scoprirle ed imparare ad utilizzarle.
Come esseri umani non siamo né di Venere né di Marte, siamo quel che scegliamo responsabilmente di essere ogni volta e in ogni occasione; quando finalmente decideremo che i due mondi dovranno smettere di farsi la guerra e li spingeremo invece alla cooperazione, allora sicuramente essi potranno aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi e realizzare i nostri sogni per una vita migliore.
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