La Prestazione Personale rappresenta il modo in cui vengono espletati un’attività, un lavoro, un’azione in relazione alle capacità, alle competenze e all’impegno profuso.
Una Prestazione Personale viene misurata in base ai risultati ottenuti e la sua efficacia è subordinata all’esecuzione di un’azione, di un’attività (sia essa di tipo intellettuale o manuale). In pratica è l’insieme delle azioni finalizzate al raggiungimento di un risultato, che si identifica con un obiettivo concreto nel futuro. Infatti, etimologicamente, la parola “prestazione” richiama il concetto di “stare davanti”, ossia agire, procurare, dare o fare.
Proprio per questa ragione, anche giuridicamente la Prestazione Personale si compone di un elemento centrale: “l’agire per”, che in sé include l’azione (il mezzo) e la tensione al risultato (il fine). L’orientamento alla realizzazione di qualcosa di concretamente tangibile è fondamentale ed è insito nella Prestazione Personale intesa come contenuto di un’obbligazione e come strumento che consente l’adempimento, attraverso il soddisfacimento dell’interesse del creditore o della parte che comunque ne beneficia.
Negli ultimi anni si è notevolmente sviluppata l’attenzione alle componenti motivazionali orientate alla prestazione personale.
I successi personali, pur nascendo da una tensione cognitiva ed emotiva, dipendono da una serie di procedure operative, interconnesse da rapporti di causa ed effetto.
I processi mentali che sovrintendono, regolano e organizzano lo svolgimento delle azioni e le loro dirette conseguenze, vengono condizionati da una progettazione capace di valorizzare conoscenze, competenze e abilità.
Che cosa distingue chi porta a termine una buona Prestazione Personale da chi semplicemente ottiene un risultato?
Quello che fa la differenza è un approccio metodologico orientato al “saper fare”, ovvero la capacità di creare “movimento”, “produzione”, “spostamento” all’interno di un piano d’azione caratterizzato da efficacia ed efficienza.
La prestazione personale, infatti, in quanto frutto di un’obbligazione a fare qualcosa, si pone come prodotto di un “programma negoziale”: un accordo che vede coinvolte almeno due parti (portatrici di interessi differenti, ma complementari), una delle quali impegnata ad adempiere la prestazione mediante un piano d’azione concreto.
Nel Coaching il piano d’azione corrisponde esattamente al programma contenente gli obiettivi orientati alla performance, espressione massima della volontà di raggiungere un risultato desiderato attraverso il fare.
Life Coaching e Prestazione Personale
Il Life Coaching è l’area del Coaching che si occupa di aiutare i Clienti in tutti quei settori della vita che non riguardano l’organizzazione aziendale e l’attività sportiva, ambiti per i quali ci sono i Coach delle aree Business e Sport.
Il Life Coach risponde a una crisi di autogoverno che può innescarsi in svariate aree, dalla famiglia alle relazioni interpersonali, dallo studio alla carriera, instaurando con il Cliente una relazione processuale in cui il raggiungimento degli obiettivi è espressione di una fase del processo di Coaching, favorita dalla crescita e dal miglioramento del Cliente, dal suo progredire (attraverso l’agire) verso il futuro desiderato.
Fin dal suo primo utilizzo, il Coaching ha proposto una soluzione creativa al problema del fare (evitando di farlo coincidere con quello dell’essere).
Il Coaching sostiene, aiuta e accompagna le persone a raggiungere obiettivi sia nella vita professionale sia in quella privata. Le persone ricorrono alla relazione con un Coach Professionista al fine di conseguire obiettivi e risultati che ne permettano l’autorealizzazione in qualsiasi area della vita. In pratica, le persone che si rivolgono a un Coach imparano a usare le loro potenzialità e riescono a conquistare obiettivi autodeterminati mediante la strutturazione di piani d’azione efficaci.
Attraverso il metodo del Coaching, quindi, le persone scoprono che la prestazione personale può condurle verso la possibilità di “essere felici” autonomamente.
E’ proprio sui concetti di Prestazione Personale e autonomia che, a mio parere, si fonda il grande successo del Coaching; il piacere di raggiungere gli obiettivi è subordinato al desiderio di farlo autonomamente, attraverso l’utilizzo delle proprie potenzialità.
Pertanto, la prestazione personale deve costituire una premessa irrinunciabile nel Coaching. Essendo espressione attuativa dell’autonoma volontà di raggiungere obiettivi e di realizzare risultati, deve potersi rintracciare il nucleo della prestazione personale già all’interno della Domanda di Coaching. Quanto la persona desidera ottenere in termini di risultato deve essere realizzabile attraverso la prestazione personale.
Il carattere “personale” della prestazione si ravvisa, dunque, ogni qualvolta sussistano, già in termini programmatici, l’impegno autonomo della persona, l’azione posta in essere dalla persona e il risultato afferente all’area “personale”, con questo intendendosi una meta non riconducibile ad un un contesto di tipo professionale. L’analisi di fattibilità, in modo particolare nell’area del Life Coaching, passa necessariamente attraverso l’esame iniziale della possibilità di intravedere nel processo di Coaching l’estrinsecazione della prestazione personale.
Tale approccio metodologico esclude a priori, grazie alla sussistenza della prestazione personale, qualsiasi ipotetica sovrapposizione con altre competenze e/o discipline che si concentrano sul piano dell’essere, della personalità, del comportamento inteso come espressione di qualsiasi “processo interiore” dell’essere umano, che nulla hanno a che fare con il Coaching.
Prestazione Personale e Performance: come migliorare
Se inquadriamo la Performance come “l’insieme dei risultati ottenuti seguendo una determinata linea di condotta”, scopriamo che esiste un’incredibile correlazione con il concetto di “prestazione personale”. Così come nello sport o in azienda il singolo individuo mette in campo risorse, capacità e competenze per l’attuazione di una prestazione a carattere professionale, perseguendo un obiettivo di risultato riconducibile alla performance dell’atleta, del manager o, in generale, del professionista, allo stesso modo, nell’area della “vita” (Life), l’individuo può voler perseguire un obiettivo legato all’ottenimento di un risultato disgiunto dal contesto professionale.
Il termine “performance”, infatti, esprime concettualmente l’azione del compiere, dell’eseguire, del fare. Quindi, sebbene i termini “prestazione” e “performance” vengano molto spesso confusi o fatti coincidere, a ben guardare esiste una linea di confine che depone in favore di un significato parzialmente differente, che nel Coaching accomuna di più e meglio le due componenti.
La Prestazione Personale è l’insieme degli atti che, sorretti dalla motivazione e posti in essere in sequenza e conformemente al contenuto del piano d’azione, conduce al risultato desiderato. La Performance è il risultato stesso; performare significa “dare forma”, offrire prestazioni di qualità e/o di livello differenti in funzione di quanto si ottiene. Prestazione personale e performance si pongono, dunque, in un rapporto di “mezzo a fine”. La prima è il mezzo attraverso il quale realizzare la seconda. La performance, insomma, è il legame fra prestazione personale e obiettivo concreto nel futuro, la meta raggiungibile al termine del processo di Coaching. Nella performance è insito il concetto di “risultato”, nella prestazione personale è insito il concetto di “azione”.
La domanda di Coaching, per essere tale e consentire al Coach Professionista di assumere l’incarico, deve contenere tutti gli elementi citati: un obiettivo concreto nel futuro, realizzabile attraverso una performance, che sia il prodotto di una prestazione. E’ come dire che la performance deriva dal risultato dell’agire considerato unitamente all’agire stesso.
La Prestazione Personale riguarda ogni atto legato all’agire collegato ad un risultato atteso.
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