Cosa sono le Emozioni, a cosa servono e come sono utili? Perché è importante saperle decifrare?
A livello etimologico, la parola Emozione deriva dal latino Emotus, participio passato del verbo Emovere, che significa “portare fuori“, “muovere verso l’esterno“, e, di fatto, un’emozione è la reazione a un avvenimento e si manifesta in una serie di cambiamenti fisici e psichici che influenzano, a loro volta, il pensiero e il comportamento dell’individuo.
In breve, le emozioni sono manifestazioni articolate che consentono di dare una risposta all’ambiente circostante e comprendono una predisposizione all’azione. Si vive un’esperienza, si genera un’emozione, si risponde all’emozione con un’azione.
Volendo usare un paragone, si potrebbe dire che le emozioni sono una fiamma che si accende e, al tempo stesso, l’innesco di un’azione. Ed è proprio questa loro capacità di stimolare l’azione che le rende tanto interessanti nell’ambito del Coaching.
Cosa sono le Emozioni: i primi studi e le caratteristiche generiche
Il primo ad approfondire il discorso su che cosa sono le emozioni e a cosa sono utili fu Charles Darwin, che notò un’eguaglianza a livello emozionale tra primati non umani e tra questi e gli uomini. Secondo Darwin, le emozioni rientrano nel nostro processo evolutivo e hanno una forte valenza comunicativa.
Le emozioni sono presenti in ogni individuo, in ogni cultura e in ogni tempo, e se il modo di esternarle in senso fisico può differire, da un popolo a un altro, in quanto a portata della manifestazione, è difficile che differisca a livello di modalità. Chi è felice, sorride. Chi è spaventato, sgrana gli occhi, e così via.
In ambito antropologico sono stati condotti studi su come e quanto popoli provenienti da culture diverse esternino le loro emozioni e sono state notate differenze in merito all’enfasi espressiva o alla libertà con cui si mostrano le emozioni. Indici che cambiano anche a seconda se i soggetti osservati si trovavano soli o se erano in presenza di altre persone, ma nessuno è risultato esente da un qualche tipo di esternazione espressiva.
Quali sono le Emozioni e come evolvono nell’essere umano
Così come non esiste una definizione universalmente valida di cosa sono le emozioni, allo stesso modo non esiste una classificazione univoca delle emozioni. Studiosi diversi hanno individuato famiglie di emozioni diverse, più o meno numerose.
Ad esempio, Daniel Goleman, padre di importanti studi sull’Intelligenza Emotiva, collega l’emozione a un sentimento, alle condizioni psicologiche e biologiche che la caratterizzano e a una serie di propensioni ad agire.
Dopo Charles Darwin, Paul Ekman, studiando le espressioni del volto, distinse e classificò le emozioni individuandone sei principali, vale a dire paura, rabbia, tristezza, gioia/felicità, disgusto/disprezzo, sorpresa, nelle quali possono essere ascritte tutte le altre affini.
Di recente, inoltre, il novero delle emozioni ufficiali è stato ulteriormente ampliato, e le sei emozioni indicate da Ekman sono state integrate con altre ventuno, che vanno a comporre l’attuale elenco delle ventisette emozioni.
Le emozioni si manifestano fin dall’infanzia, e l’ambiente esterno fa sì che si articolino in modo armonico. Dal primo anno di vita le emozioni evolvono nella forma di emozioni sociali complesse. Con il tempo, il bambino impara a mediare le sue emozioni, a esprimerle in maniera più misurata e socialmente ammissibile. In sostanza, inizia a sviluppare un’Intelligenza Emotiva.
A cosa sono utili le Emozioni
A proposito delle domande a cui voglio rispondere, ovvero cosa sono le emozioni e a cosa sono utili, riprendendo le teorie di Darwin, si può innanzitutto dire che le emozioni hanno una valenza comunicativa.
In relazione all’origine e allo sviluppo delle emozioni, lo Psicologo statunitense Robert Plutchik elaborò una sua teoria alla cui base sta una visione delle emozioni come di una risposta evolutiva che ha consentito alle specie animali di sopravvivere.
Le emozioni sono una costruzione che ci permette di interagire con l’ambiente e di interpretare quanto accade. Lo Psicologo David G. Meyers sostiene che nell’emozione umana figurano “l’eccitazione fisiologica, comportamenti espressivi e l’esperienza cosciente.” Vale a dire che le emozioni si compongono di aspetti fisiologici, comportamentali e di pensiero.
Oltre a essere un modo per comunicare con l’esterno, le emozioni ci predispongono alla comprensione di quanto accade e all’azione.
Se, ad esempio, un evento stimola in noi un’emozione quale la paura, probabilmente quell’emozione, formatasi attraverso contesto ed esperienze pregresse, ha una sua ragion d’essere, ovvero abbiamo motivo di avere paura, e quanto proviamo ci stimola a livello fisiologico ad agire in una determinata direzione.
Dunque, la parte comunicativa delle emozioni non si rivolge solo al mondo esterno, ma anche a quello interiore, poiché permette di elaborare esperienze e trasformarle in informazioni che attivano reazioni e azioni. Nel caso della paura, reazioni come i battiti accelerati, il sudore freddo e quant’altro sia costituzionale di quell’emozione, e azioni come fuggire, mettersi sulla difensiva, cercare aiuto o quale che sia un comportamento legato a uno stato interiore spaventato, all’emozione di chi sente la necessità di difendersi o di correre ai ripari.
Che cosa sono le Emozioni: approfondimento
Le emozioni sono il motore delle azioni. Di quelle istintive, che facciamo, per intenderci, in modo automatico, come respirare affannosamente se abbiamo paura, e di quelle consce, come, ad esempio, chiedere aiuto di fronte a una situazione che ci spaventa. Anche in merito a cosa sono utili le emozioni ci sono teorie discordanti. Una di queste è la teoria di James e Lange, esponenti della teoria fisiologica delle emozioni, che, distintamente, giunsero a conclusioni analoghe. Distaccandosi da quella che indicavano come teoria del senso comune, sostenevano che prima ci sono le sensazioni, e sono queste a generare gli effetti fisiologici ed espressivi dell’emozione. Come dire, non si piange perché si è tristi, ma si è tristi perché si piange, il battito del cuore non aumenta perché si ha paura, ma si ha paura perché il battito del cuore aumenta.
Le Emozioni e l’Intelligenza Emotiva: a cosa sono utili le Emozioni
Parlando di che cosa sono le emozioni e a cosa sono utili, non si può non soffermarsi sull’Intelligenza Emotiva e sugli studi di Daniel Goleman.
La lezione che ci arriva dall’Antica Grecia, Gnothi Seauton, ovvero Conosci te stesso, torna anche qui a dimostrare la sua validità. Avere coscienza di sé significa anche saper riconoscere le proprie emozioni e saper gestirle. Infatti, Goleman descrive l’Intelligenza Emotiva come un insieme di competenze riguardanti la gestione delle emozioni, tra cui figurano la capacità di riconoscere le proprie emozioni, l’abilità nel controllarle, la motivazione di se stessi, dal momento che la capacità di gestire le emozioni è un valido strumento di controllo e di motivazione della propria persona, la disposizione all’empatia e l’abilità nel gestire le relazioni.
Che cosa sono le Emozioni e cosa distingue le Emozioni dai Sentimenti
E’ facile fare confusione tra emozioni e sentimenti. Cerchiamo di fare una distinzione. I sentimenti hanno una maggiore durata e sono più strutturati in senso cognitivo. Inoltre, se le emozioni possono essere provate disgiuntamente dai sentimenti, i sentimenti possono comprendere anche più emozioni diverse. Ancora, l’emozione si automotiva, ha una sua funzione per l’effetto che sortisce e non per un eventuale scopo a cui potrebbe tendere.
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