Scopri cos’è il Self Talk per migliore le prestazioni dell’Atleta
Il dialogo interno (conosciuto anche con il termine Self Talk) è una delle tecniche più utilizzate dagli atleti per ottimizzare le proprie convinzioni di autoefficacia percepita.
Che cos’è il Self Talk partendo dalla conversazione con te stesso.
Se ti stai chiedendo “Che cos’è il Self Talk“, è utile capire che il Self Talk è una tecnica basata sul dialogo interiore che da moltissimo tempo ha dimostrato di avere un impatto significativo su performance, autostima ed emozioni. In verità, ci capita di associare il Self Talk allo sport, tuttavia può essere applicato con successo in molti aspetti della vita quotidiana. In questo articolo, esploreremo più a fondo il concetto di “Che cos’è il Self Talk“, come può essere strutturato per ottenere risultati positivi, e forniremo cinque consigli per utilizzarlo efficacemente.
Immagina di essere un atleta che si prepara per una competizione importante. Il tuo Self Talk può essere la chiave per ottenere la concentrazione, la resistenza e la determinazione necessarie per vincere. Ma come puoi strutturare il tuo Self Talk per massimizzare il successo?
Come strutturare e sfruttare il Self Talk per il Successo.
Il Self Talk può essere suddiviso in tre categorie principali:
- Affermazioni Relative al Compito: queste riguardano gli aspetti tecnici, la tattica di gioco e il movimento specifico dello sport o dell’attività che stai svolgendo. Usare parole specifiche in questo contesto può aiutarti a concentrarti e a eseguire il compito in modo più efficace.
- Parole Chiave Emotive: queste parole sono associate a stati emotivi specifici, che possono essere sia positivi che negativi. Utilizzarle può aiutarti a gestire le tue emozioni e a mantenerle sotto controllo. Ad esempio, puoi utilizzare parole che ti aiutino a calmarti se sei ansioso o ad aumentare la tua energia se sei stanco.
- Affermazioni Positive: queste sono parole o frasi con significato positivo, come “dai!”, “forza!” o “coraggio!”. A differenza delle parole emotive, queste sono generalmente riconosciute come positive da tutti. Possono motivarti e darti un senso di fiducia.
L’obiettivo principale del Self Talk è aiutarti a sviluppare l’autoinduzione degli stati emotivi desiderati. Ripetendo costantemente le parole o le frasi chiave associate a questi stati, la tua mente inizierà a collegarle automaticamente alle emozioni e alle sensazioni che desideri sperimentare.
Cinque Consigli per un Self Talk Efficace.
- Usa la Seconda Persona Singolare. Gli studi dimostrano che è più efficace parlare a te stesso usando “tu” anziché “io”. Questo ti dà un senso di comando e controllo.
- Sii Breve e Diretto. Datti istruzioni chiare e concise. Ad esempio, invece di dire “devo stare concentrato,” usa “stai concentrato.”
- Sostituisci il “Devo” con il “Voglio”. Il termine “devo” può aumentare l’ansia, mentre “voglio” ti mette in una posizione di comando e motivazione.
- Elimina il “Non”. Il cervello umano ha difficoltà a elaborare la negazione direttamente. Quindi, anziché dire “non distrarti,” usa “concentrati.”
- Trasforma i Pensieri Disfunzionali. Riconosci i pensieri negativi e critici e trasformali in pensieri positivi e motivanti. Con la pratica, questo diventerà un processo automatico.
Il Self Talk tende a favorire le dinamiche attentive
Il Self Talk tende a favorire le dinamiche attentive, elevando il grado successivo di concentrazione a livelli ottimali.
Ma come rendere questo dialogo con se stessi davvero armonico e motivante? Quali pensieri, parole e anche immagini hanno un valore “superiore” per l’atleta? È possibile distinguere 3 sostanziali tipologie di “affermazioni”:
- Affermazioni di “rilevanza (l’esecuzione del compito è basata sugli aspetti tecnici e tattici)
- Affermazioni di “Key words (parole chiavi con alto contenuto emozionale ed affettivo)
- Affermazioni di “Positività (parole a valenza fortemente positiva)
Naturalmente non è possibile definire una scala di importanza nè una specifica tecnica di utilizzo, dal momento che ogni atleta andrà a contestualizzare nel suo personale “qui ed ora”.
Evitare la generalizzazione nell’utilizzo di questa tecnica permette anche di chiarire, una volta per tutte, che il dialogo interiore non si riduce ad un banale auto- incitamento: i soliti “…dai che ce la fai, su su, vamos, ecc. ecc.”, sono cosa diversa da un valido e costruttivo self talk.
Una delle tecniche più conosciute per allenare il Self Talck è quella dei “memo mentali”.
L’atleta fissa dei veri e propri promemoria personali, riferiti a simboli e parole chiave, il cui fine è quello di riportare l’esperienza e la sensazione a quello che egli intende fare e pensare.
Naturalmente, attraverso il richiamo di fattori esperienziali, l’atleta può attingere al proprio bagaglio personale (come ha affrontato una determinata situazione in gara, quali potenzialità ha messo in campo, ecc.) ma anche alle cosiddette “Esperienze vicarie”, cioè attingendo ad un modello di riferimento che può rappresentare un valido esempio.
In entrambi i casi, l’atleta definisce un “quid” (una parola, una frase, un simbolo) e la fissa nella propria mente, sedimentandola in un quadro di “positività” attraverso un percorso cognitivo che deve essere semplice ed intuitivo da richiamare.
Un buon dialogo interiore si basa sia sulla “velocità” di questo percorso sia sulla abitudine e ripetitività nel percorrerlo: l’atleta deve abituarsi ad associare le sue sensazioni positive allo specifico “quid” che ha richiamato in quel momento, sia esso una parola o una visualizzazione di una situazione.
Soltanto in questo modo il memo mentale diventa un valido supporto alla prestazione ed alla gestione delle emozioni che si contattano.
Proprio in riferimento alla consapevolezza e competenza emotiva, che l’atleta deve porre in campo, è fondamentale ricordare il pilastro del dialogo interiore: ogni memo mentale ed ogni esperienza richiamata deve essere caratterizzata dal valore della positività.
Soltanto in questo caso, infatti, il Self Talk esprime il suo massimo potenziale.
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