Migliorare lo Stile di Vita è possibile. Coaching e Autostima sono due ottimi strumenti
Oggi ti parlerò delle relazioni esistenti tra l’Autostima e il benessere, quindi di come migliorare il tuo stile di vita e di come il Coaching possa aiutarti a raggiungere ciò che desideri.
Non è facile definire in modo univoco il concetto di autostima, nell’attuale panorama scientifico il dibattito è sempre molto aperto ed estremamente cangiante, ma proverò comunque a definire con parole semplici ed efficaci il costrutto oggetto del nostro articolo.
L’Autostima può essere definita come l’insieme dei giudizi che un individuo ha nei suoi confronti, oppure, in senso più generico, l’idea riguardo la propria persona. Io preferisco la prima definizione, se non altro perché ci permette di avere un margine di libertà attorno al concetto, che di per sé è molto complesso e sfumato.
Ho scritto giudizi, al plurale, poichè possiamo immaginare la nostra Autostima come la media delle numerose valutazioni che diamo a noi stessi in svariati settori della nostra vita.
Possiamo sentirci dei bravissimi calciatori e quindi avere una grande stima di noi in tal senso, di contro possiamo non avere la stessa opinione in ambito relazionale, sul lavoro, eccetera.
Un noto psicologo sociale, A. Bandura, ha postulato una teoria molto potente riguardo al discorso che facevo pocanzi; egli ha definito il sentimento di autoefficacia come la consapevolezza di possedere le doti, le abilità, e le qualità necessarie per raggiungere un dato scopo o risultato.
Naturalmente il sentimento di autoefficacia condiziona in modo netto la performance del soggetto, e costituisce una fortissima spinta motivazionale. L’autoefficacia, inoltre, è una caratteristica cognitiva che è soggetta a modificazioni ed è grandemente influenzata anche dalle esperienze precoci, dalla relazione con le proprie figure di riferimento, e dal confronto con i pari.
Un altro concetto molto importante, ideato dallo Psicologo cognitivo B. Rotter, che ha un grande ascendente sull’autostima è il locus of control dell’individuo, ossia il luogo dove, secondo la persona, è situata la causalità degli avvenimenti della propria vita. Un soggetto con locus of control esterno, ad esempio, ritiene che la sua volontà e le sue decisioni possano influire solo in modo marginale su ciò che gli accade quotidianamente, viceversa un soggetto con un locus of control interno sente di avere il massimo controllo sulla realtà, e ritiene che le sue scelte determinino in modo inequivocabile il corso degli eventi.
Questi due fattori sono implicati nel determinare la nostra autostima ma non sono, di certo, le uniche componenti.
L’autostima è legata anche alla nostre relazioni sociali, a quanto siano appaganti e gratificanti, al nostro lavoro e se esso in qualche modo rispecchia quello che siamo o ci fa sentire utili e dotati di senso, a come ci vedono gli altri e infine al rapporto tra nostra immagine ideale e reale.
Ecco concentratevi sulla vostra immagine, su come vi vedete e vi rappresentate. La vostra immagine è in sintonia con voi stessi?
Che emozioni provate quando pensate a voi nel mondo, nella famiglia, nel lavoro e nella vita di tutti giorni?
Mi capita spesso di incontrare persone normalissime, con una vita tranquilla, equilibrate e sane, che non si sentono in sintonia con loro stesse, perché vorrebbero un corpo più snello, scattante, non vorrebbero fumare, magari desidererebbero alimentarsi in modo migliore e muoversi di più.
Sembra strano ma tutto questo è profondamente legato all’autostima, quindi ai giudizi che abbiamo nei nostri riguardi. Già, è proprio così, riflettiamo: se non troviamo tempo per fare sport, costruire le basi per una consapevolezza alimentare, frequentare le persone che ci piacciono, costruirci una rete di relazioni appaganti, può darsi che dentro di noi è radicata l’idea che tutte queste belle cose non ce le meritiamo, perché alla fine siamo una delle tante persone che va in giro per il mondo, che dobbiamo andare avanti perché la vita è questa, perché quando eravamo giovani abbiamo fatto tante stupidaggini per cui questo è quello che ci meritiamo, infine, l’argomentazione più deleteria, i tentativi falliti che a volte sono dei sabotaggi più o meno intenzionali utili a rimanere in una zona comfort.
Spesso sento i miei amici dire di essersi rivolti al miglior professionista della zona, senza nessun risultato, terminando il discorso con delle scuse francamente discutibili come: ”Ho il metabolismo basso, quando facevo sport mi ammalavo sempre, sono di costituzione robusta, non riesco a seguire la dieta”.
Scusate, ma io il concetto di dieta per persone in sovrappeso (l’obesità è un discorso molto diverso che non prenderò in esame), proprio non lo sopporto.
Parlare di dieta è il primo passo verso il fallimento perché, di fatto, si trasferisce la responsabilità del comportamento alimentare verso una prescrizione fatta da un’altra persona. E poi, ammesso che si riesca a seguire una dieta, una volta che essa è finita, che si fa? Si torna alle vecchie abitudini e si riprendono tutti i chili persi?
Il comportamento alimentare, così come quello sessuale, sociale e via dicendo, è uno specchio di quello che siamo, è l’insieme delle nostre emozioni, pensieri, credenze, condizionamenti, affetti e soprattutto dell’Autostima. Ad esempio, la perdita di peso deve essere inquadrata in più ampio raggio, come un aspetto, una conseguenza di un cambiamento dello stile di vita che punta alla salubrità fisica e psichica.
Non esiste cambiamento senza consapevolezza, essere consapevoli significa assumersi delle responsabilità verso se stessi, e la salute è una grandissima responsabilità che ognuno di noi dovrebbe tenere ben presente nel suo cammino verso il benessere.
Operare un cambiamento in questo senso è un modo potente di allenare l’autostima, ristrutturarla, migliorarla e farne il motore dei nostri successi in ogni settore della vita. Ognuno di noi se adeguatamente motivato ha la possibilità di porre in essere questo grande atto di amore verso se stessi (ricordatevi che l’amore si dimostra con le azioni, non con le parole o le canzoni) e un Coach esperto può essere un utile alleato, un facilitatore, un’opportunità in più verso la strada del miglioramento e della felicità.
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