Chi non sogna di vincere ha già perso. Vincere o perdere, andare avanti e pensare di andare indietro.
Stephen Covey diceva:
…quando vi arrampicate sulla scala del successo, assicuratevi di averla appoggiata all’edificio giusto
Non ci sono dubbi, una bella frase, ma come spesso accade dopo averla letta, è facile dimenticarne velocemente il contenuto e “ripartire di slancio verso altre avventure” (mettendo puntualmente la scala sull’edificio sbagliato 🙁 ).
A proposito di aforismi e frasi fatte, non temete, oggi vi lascerò in pace con la mia “allergia feisbukkiana”.
Quello che posso aggiungere, è che nel mio modo di concepire la vita vi sono mille buoni motivi per accettare la crescita personale, ma altrettanti per accogliere la regressione.
Il problema, infatti, non è crescere o non crescere, ma il giudizio che le persone attivano su se stesse.
Lo so, alcune volte è inevitabile… le domande sorgono spontanee: come vivere una vita vincente, all’insegna del continuo miglioramento? Come raggiungere il successo? Come evitare il giudizio?
Vedete il punto non è “giudicare/non giudicare” (sempreché qualcuno di voi voglia misurarsi con un ideale ascetico), ma semplicemente essere consapevoli dei propri giudizi.
Riconoscere il giudizio partendo da quello su se stessi, attivando la consapevolezza, è il vero segreto per diventare persone libere… Scegliere e saper scegliere consapevolmente è un buon modo per vivere in pace con se stessi e con gli altri.
Intanto spero proprio di non deludervi perché alla domanda sul “come vincere” non so proprio rispondere con una ricetta magica (lascio quindi a voi l’onere di fare le giuste ricerche e trovare una personale risposta).
Per quanto mi riguarda, sono persuaso del fatto che bisogna imparare a concepire “una nuova cultura della sconfitta, per una nuova cultura della vittoria”. Sconfitta e vittoria sono l’estrema espressione della competizione: due facce di una stessa medaglia.
Anche se l’idea di condurre una vita all’insegna della “regola dello sviluppo e del miglioramento” può sembrare una grande cazzata, essa rappresenta una “sana tensione” …un’ opportunità di crescita coerente con i bisogni umani che tendono all’autorealizzazione.
In diverse occasioni ho imparato agire di conseguenza proprio dalla causa dell’arretramento: sbagliare e perdere mi hanno fatto crescere tanto quanto vincere e raggiungere un obiettivo sfidante.
Pertanto, sul vincere e sul perdere, c’è da ricordare che:
ci sono mille motivi per apprezzare le sconfitte, mille occasioni per ricordarsi di attivare le proprie migliori potenzialità e in ogni caso… chi scappa non può vincere!
Angelo Bonacci
Tag: crescere, crescita, passi, perdere, vincere