Le Correnti Culturali del Coaching: analisi dettagliata del Coaching Strategico.
Se stai cercando di comprendere le sfumature tra le diverse correnti culturali del Coaching, sei nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo le affinità e le differenze tra il Coaching Strategico e la forma più diffusa e comune basata sul dialogo maieutico, focalizzata sull’auto-esplorazione riflessiva ed evolutiva.
Fin dai primi anni ’70, Timothy Gallwey e John Whitmore, riconosciuti globalmente come i padri fondatori del Coaching moderno, hanno contribuito a una straordinaria diffusione di questo metodo. La loro visione e metodologia hanno trasformato il Coaching in uno strumento efficace di crescita personale e professionale.
Il tentativo di far evolvere il metodo ha generato numerose interpretazioni e speculazioni nonchè diverse correnti culturali, ciascuna con un proprio riconoscimento (spesso autoreferenziale). Il Coaching Strategico, insieme ad altri modelli più o meno convenzionali, ha guadagnato popolarità grazie al suo approccio semi-direttivo e speculativo sui deficit umani.
Nel frattempo, la forma originaria del Coaching basata su un approccio auto-generativo ed evolutivo, ha mantenuto un ruolo fondamentale, offrendo un approccio sempre più orientato all’apprendimento e alla “liberazione” del Potenizale inespresso.
In un contesto caratterizzato da una ricca storia, tentativi di innovazione, pochi successi e molti fallimenti, diventa fondamentale esplorare le affinità e le differenze tra queste correnti culturali per comprendere a fondo il variegato universo del Coaching professionale. Questo è essenziale soprattutto per distinguere ciò che realmente funziona da ciò che viene etichettato come “Coaching” senza esserlo veramente.
Che cos’è il Coaching Strategico
Partiamo da un assunto: il Coaching Strategico è un submodello della psicologia strategica. Questo, per molti puristi, potrebbe essere già sufficiente a non classificarlo come “Coaching”.
Tuttavia il Coaching Strategico si configura come un approccio mirato a facilitare il raggiungimento di obiettivi specifici, sia per individui che per i gruppi. In pratica, si tenta (con un approccio strategico) di intervenire sulle incapacità le fragilità e i problemi dei Clienti. Il processo include l’instaurarsi di un clima basato sul problem solving, l’identificazione dei limiti, l’apprendimento di come gestirli e, infine, il tentativo di trasformarli in risorse utili.
Nell’attività pratica, il Coaching Strategico è concentrato sul “superamento di un blocco“, di uno “stallo“, di un “limite personale“. Partendo da questo assunto, promuove una ristrutturazione della percezione di se stessi al fine di instillare comportamenti più efficaci di fronte a sfide o obiettivi da affrontare.
Il fondamento del Coaching Strategico risiede nella prospettiva di “guidare” la persona e indurre un “cambiamento strategico” (concetto coniato da Giorgio Nardone – psicologo e psicoterapeuta, fondatore della metodologia strategica). Tale cambiamento implica una “(…) modifica dello stato di un sistema, con l’obiettivo di creare un nuovo equilibrio più funzionale e salutare per il sistema stesso“.
Come accennato, il Coaching strategico parte dalla logica del deficit, scruta l’ostacolo, il blocco, l’elemento del puzzle mancante e si focalizza sul tentativo di creare un nuovo puzzle (come se fosse un “nuovo assemblaggio”) attraverso i temi del “dialogo strategico”, dell’“autoinganno”, della “tentata soluzione” e del “ricorso a stratagemmi”.
Il Coach Strategico assume il ruolo “guida” nel facilitare lo sviluppo di nuove prospettive e percezioni della realtà e delle risorse personali.
Questo processo, che parte dall’assunto che esista una resistenza al cambiamento, attraverso esperienze stimolanti e inaspettate, promuove l’acquisizione di capacità cruciali per raggiungere livelli superiori di apprendimento, performance e gratificazione.
Che cos’è il Coaching… quando non è strategico
Il Coaching è una partnership, una alleanza operativa, che attraverso un processo creativo, generativo ed evolutivo, stimola la riflessione ispirando la persona a utilizzare il proprio potenziale.
Il Coaching tradizionale favorisce il “parto” di autonome soluzioni e si distingue per il suo potere di mettere in discussione le certezze, estrarre nuovi e autentici pensieri, promuovere la riflessione profonda su se stessi, sui propri bisogni e desideri e sulle risorse personali.
Questo processo virtuoso che catalizza la crescita della persona e sopratutto l’auto-apprendimento, è basato su processo collaborativo di sviluppo personale o professionale, in cui un Coach “accompagna” l’individuo nell’esplorare obiettivi, risolvere sfide e massimizzare il proprio potenziale in totale autonomia.
A differenza del Coaching Strategico basato sulla persuasione, si concentra sulla maiuetica e sul promuovere l’autoriflessione attraverso domande aperte, senza guidare, prescrivere, gestire obiezioni, problemi o utilizzare tecniche di conduzione.
L’approccio tradizionale, basato sulla logica della sussistenza di un potenziale, punta a facilitare l’apprendimento autonomo, promuovendo un cambiamento spontaneo di prospettiva e favorisce la crescita individuale in modo etico e rispettoso.
Affinità con il Coaching Strategico
I punti in comune sono ben circostanziati e riguardano principalmente le finalità riferite alla “relazione d’aiuto”:
- Obiettivi personalizzati. Entrambe le pratiche pongono un forte focus sull’individuo, adattando gli obiettivi a specifiche esigenze personali. Il Coaching Strategico, si prefigge di facilitare il raggiungimento degli obiettivi attraverso un processo personalizzato.
- Comunicazione efficace. Entrambi gli approcci promuovono una comunicazione aperta e efficace e incoraggiano la condivisione di pensieri, idee e sentimenti in un ambiente di supporto e comprensione.
- Sviluppo personale. L’obiettivo principale di entrambe le pratiche è il miglioramento personale. Cercano di aiutare gli individui a superare sfide, sviluppare competenze e raggiungere il loro massimo potenziale.
Differenze chiave
Esploriamo le distinzioni con il Coaching Strategico, focalizzandoci su aspetti chiave come lo stile di domande, la gestione delle obiezioni, l’approccio alla persuasione, il ruolo del Coach, il rispetto per l’autonomia e la flessibilità dell’approccio.
- Stile di domande. Mentre il Coaching adotta un approccio basato sulla maieutica, stimolando la riflessione personale attraverso domande aperte, il Coaching Strategico spesso utilizza domande mirate a guidare l’interlocutore verso una prospettiva desiderata.
- Gestione delle obiezioni. Nel Coaching, non c’è spazio per gestire obiezioni, poiché l’obiettivo è favorire l’apprendimento autonomo. Al contrario, il Coaching Strategico può coinvolgere la gestione delle obiezioni attraverso un processo più strutturato e guidato.
- Approccio alla persuasione. Il Coaching non si basa sulla persuasione; il Coach facilita il processo decisionale senza influenzare il Cliente. Al contrario, il Coaching Strategico può utilizzare tecniche persuasive per guidare il cambiamento di prospettiva.
- Ruolo del Coach. Nel Coaching, il Coach agisce principalmente come facilitatore, guidando l’individuo nel processo di scoperta. Nel Coaching Strategico, il professionista può assumere un ruolo più attivo, suggerendo soluzioni e guidando in modo diretto o indiretto il percorso dell’interlocutore.
- Rispetto per l’autonomia. Il Coaching rispetta profondamente l’autonomia decisionale dell’individuo, evitando influenze eccessive. Il Coaching Strategico, sebbene miri all’autonomia, può implicare un maggiore coinvolgimento del Coach nella definizione del problem solving.
- Flessibilità dell’approccio. Il Coaching si caratterizza per la sua flessibilità, adattandosi alle esigenze e al ritmo dell’individuo. Il Coaching Strategico, pur personalizzato, può essere più strutturato, seguendo una sequenza di passaggi prestabiliti per raggiungere obiettivi specifici.
I rischi dell’abuso della professione di Psicologo
La percezione di un potenziale abuso della professione di psicologo nel Coaching Strategico, specialmente nel contesto del Life Coaching, è molto diffusa.
Dato il suo background clinico, il Coaching Strategico può accostarsi alle pratiche della Terapia Breve Strategica che si occupa del modo in cui l’uomo percepisce e gestisce la propria realtà attraverso la comunicazione con se stesso.
È imperativo che i Coach rispettino rigorosamente i confini etici e legali della psicologia. La trasparenza sui limiti tra le due professioni è cruciale per garantire un ambiente professionale ed etico.
Scegliere l’Approccio Giusto per Te
Se cerchi una Scuola di Coaching o un percorso di sviluppo personale basato sull’auto-riflessione, il Coaching dei padri fondatori (il vero Coaching) potrebbe essere la scelta giusta, in linea con i tuoi interessi e la tua onestà intellettuale.
Tag: cambiamento strategico, coaching strategico, strategia di coaching