Ansia …se la conosci la eviti!
L’ansia nello Sport e nell’attività agonistica è una complessa combinazione di emozioni negative che includono principalmente paura e preoccupazione. Spesso è accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, respiro corto e tremore.
Che cos’è l’ansia
L’ansia è una risposta naturale del corpo e della mente a una situazione percepita come minacciosa o stressante. Nello Sport Coaching l’ansia può essere definita come uno stato spiacevole di tensione da cui si desidera fuggire. Essa è soprattutto una paura indeterminata nei confronti di ciò che non si conosce, oppure il timore di assumersi le proprie responsabilità.
L’ansia è sempre presente in minima misura in ognuno di noi. In questo senso l’ansia è “fisiologica” e può essere benefica a livello psichico, quando stimola l’individuo a cercare delle soluzioni ai propri problemi e lo aiuta a uscire dalle situazioni di disagio. Un vago e lieve senso di apprensione, d’irrequietezza e d’insoddisfazione può essere un utile incentivo, capace di spingere a migliorare le proprie prestazioni e a contribuire al successo sociale (e sportivo) dell’individuo.
L’ansia è “patologica” quando non agisce da stimolo per la ricerca di risultati vantaggiosi, ma trattiene e rallenta (fino alla paralisi) l’ atleta.
Non esiste una reale linea di demarcazione tra l’ansia fisiologica e quella patologica: il limite di normalità è diverso da persona a persona e da atleta ad atleta. Individuare questa sottile linea di demarcazione è un compito da Sport Coach esperto anche perché nella mia pluriennale esperienza ho potuto constatare che tale soglia cambia da una situazione all’altra e da persona a persona.
Il controllo eccessivo del proprio comportamento (e della propria condotta) e i giudizi di valore che si rivolgono nei confronti di se stessi, possono indurre alla “somatizzazione” dell’ansia, ossia a incanalare la tensione conflittuale e del giudizio attraverso il corpo. In questo caso insorgono disturbi di origine psichica ma chiaramente organici, che si presentano come disturbi di uno o più organi specifici (disturbi psicosomatici).
Come insorge l’ansia
La caratteristica principale dell’ ansia è l’ anticipazione, ossia il riferimento a qualcosa di pericoloso o minaccioso proiettato nel futuro. La minaccia che vive l’atleta (ma anche la persona in generale) può essere di tipo fisico, psicologico ma anche simbolico.
Nel seguire un atleta attraverso una relazione di Sport Coaching occorre sapere che l’ansia che precede la gara è un fattore molto comune. Esso può diventare un automatismo e sconfinare in un comportamento cristallizzato abbastanza pericoloso.
Nello Sport Coaching, quindi, occorre prestare molta attenzione agli stati d’ansia e monitorare che quest’ultima non diventi “patologica”; occorre verificare che non arrivi a deformare la percezione della pratica agonistica in un evento spiacevole e non gratificante.
Gestire l’ansia con il Coaching
Nella mia esperienza come Coach sportivo posso affermare che un basso livello d’ansia sembra essere correlato con una buona stima di sé, a un buon livello di adattamento personale, nonché alla perseveranza verso il successo e all’autonomia.
Nello Sport Coaching non tutte le componenti dell’ansia interagiscono negativamente con il risultato: alcune di esse, addirittura, favoriscono il rendimento.
L’ansia diminuisce in misura significativa soprattutto negli atleti che conseguono un buon rendimento e che riescono ad avere buoni risultati anche durante gli allenamenti.
Per coloro che invece ottengono risultati deludenti e fanno fatica ad allenarsi, l’insorgere dell’ ansia diventa l’occasione per manifestare segnali di difficoltà e di disadattamento.
Per gli atleti che presentano in genere un livello basso di ansietà (ansia fisiologica) la gara è soprattutto un’occasione per conoscere le proprie possibilità. Pertanto il rendimento negativo inferiore alle attese, non costituisce uno stimolo per un calo del rendimento psicofisico, ma offre un semplice incentivo a migliorare le proprie capacità e le proprie prestazioni agonistiche.
In conclusione un piccolo segreto per combattere l’ ansia: smetti di pensare al risultato e concentrati sulla prestazione. Concentrati su cosa stai facendo e come lo stai facendo e non su cosa vuoi ottenere e ai risultati finali. Così facendo sostituirai l’ansia con la concentrazione e l’azione e… l’ ansia scomparirà.
Esercizio di Sport Coaching per gestire l’ansia
L’obiettivo dell’esercizio è sviluppare consapevolezza e gestire l’ansia attraverso la riflessione e l’azione.
- Identificazione delle emozioni. Trova un luogo tranquillo dove puoi riflettere senza interruzioni. Chiudi gli occhi e concentrati sulle sensazioni fisiche e emotive associate all’ansia. Chiediti: “Come si manifesta l’ansia nel mio corpo? Quali emozioni sto sperimentando?”
- Definizione dell’obiettivo. Chiediti: “Cosa vorrei ottenere imparando a gestire l’ansia?” Identifica un obiettivo specifico e realistico, ad esempio, “Vorrei ridurre la mia ansia in situazioni di lavoro.”
- Analisi delle credenze limitanti. Rifletti sulle credenze o i pensieri negativi che potrebbero alimentare l’ansia. Chiediti: “Quali convinzioni potrebbero contribuire alla mia ansia? Sono realistiche? Posso sfidarle?”
- Riformulazione positiva. Riformula le tue convinzioni in modo più positivo e realistico. Ad esempio, se pensi “Non sono mai all’altezza”, trasformalo in “Posso affrontare le sfide e imparare dalle esperienze.”
- Pianificazione dell’azione. Identifica piccoli passi che puoi intraprendere per affrontare l’ansia e avvicinarti al tuo obiettivo. Ad esempio, “Parteciperò a una riunione senza evitare situazioni stressanti.”
- Visualizzazione positiva. Immagina vividamente te stesso affrontare con successo una situazione che solitamente ti provoca ansia. Visualizza i dettagli, inclusi i suoni, le sensazioni e le emozioni positive associate.
- Affermazioni positive. Crea affermazioni positive legate al tuo obiettivo. Ad esempio, “Sono calmo e sicuro in situazioni stressanti” o “Affronto le sfide con fiducia.”
- Monitoraggio e riflessione. Tieni un diario in cui annoti le tue esperienze nel gestire l’ansia. Registra i successi, le sfide incontrate e le lezioni apprese.
- Riorientamento e adattamento.Periodicamente, rivedi il tuo progresso e apporta eventuali aggiustamenti al tuo piano in base alle nuove esperienze e conoscenze.
- Celebrazione dei successi. Riconosci e celebra i progressi, anche quelli più piccoli. Ciò può contribuire a rinforzare comportamenti positivi e a consolidare il cambiamento.
Questo esercizio di coaching è progettato per essere flessibile e adattabile alle esigenze individuali. L’obiettivo è sviluppare abilità di gestione dell’ansia attraverso la consapevolezza, la riflessione e l’azione graduale.
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