Il mio inno alla vita è un invito a vivere ogni giorno come se fosse un giorno speciale; vivi come se fosse sempre una incredibile alba.
Inno alla vita: partiamo dal principio.
Qualche giorno fa, mentre pensavo ad un argomento originale per scrivere un post, mi sono imbattuto in un vecchio film di James Dean.
Ottimo mi sono detto, potrei parlare brevemente della vita e della morte, visto che pochi ne parlano.
Quale miglior argomento per un blog che parla di Coaching umanistico e performativo, futuro desiderato e felicità?
E già, abbiamo talmente tanta paura di certi argomenti che cerchiamo, il più delle volte, di metterli in disparte, di ignorarli, di evitarli. Non facciamo, secondo me, l’unica cosa che dovremmo fare: accettare tutto quello che la vita ci dona.
In fondo la morte non è assolutamente un evento scollegato dalla vita stessa.
I grandi mistici, ad esempio lo confermano con chiarezza: “…non esiste una morte completa che cancella tutto anche solo a vederla dal solo punto di vista materiale”.
Inno alla vita: che dire, invece, della nostra coscienza?
Nemmeno lei muore realmente, fin da quando nasciamo tracciamo un segno indelebile nel mondo. Ciò che abbiamo fatto, ciò che abbiamo realizzato non svanirà mai.
Nel buddismo, ad esempio, si crede che la coscienza sia eterna, immortale, permanente, che non abbia età, che possa abbracciare tutti i tempi e tutti i luoghi.
Questo significa che ciò che conta è come hai vissuto realmente.
E poi, pensandoci bene, la paura della morte non ci impedisce di morire, ci impedisce solamente di essere liberi.
Abbiamo paura della morte perché ci siamo dimenticati di come si vive liberi, se lo ricordassimo non esisterebbe la paura stessa.
Ci sono persone che campano biologicamente fino a100 anni ma senza saperlo la loro vita finisce molto tempo prima. Molti smettono di lottare, di pensare, di provare emozioni, e vivono come schiavi.
Prova a pensare a James Dean… ci sono persone che muoiono molto giovani, ma lasciano il segno per tutta la vita e addirittura entrano nel mito.
Ci sono persone che muoiono povere e sole, ma poi dopo la morte vengono riscoperte e conquistano la loro dignità: pensa ad Alda Merini.
Spesso quando faccio Coaching con i miei clienti mi accorgo che il miglior modo per celebrare la vita è avere un progetto. Un progetto che in qualche modo dia la possibilità di vivere intensamente, di imparare ad apprezzare ed amare la vita. Un obiettivo, una direzione chiara, un sogno che se conseguito può donare la felicità.
Puoi avere mille motivazioni per avere cattivi pensieri. Tutti fatti veri, più o meno dolorosi. Pensaci: c’è una cosa che potresti rischiare di non avere più: il tuo futuro. Puoi rischiare di non scoprire il tuo futuro? Forse non troverai proprio un bel niente, forse la tua vita continuerà a essere mediocre… puoi rischiare di non vedere il tuo futuro? Ti faccio una confidenza… sai per cosa vivo? Io vivo per una canzone, un paesaggio da immortalare, una persona che mi fa vibrare l’anima, un film che non vorrei finisse mai, un’alba meravigliosa che mi apre il cuore, un libro che mi fa dire: “…ora sono una persona diversa”. Tutte piccole rinascite che mi migliorano che migliorano la mia vita Quest’estate mi sono svegliato molte volte all’alba non ho capito fino in fondo il motivo Un’alba è come un inizio. Noi dovremmo essere come ogni alba Ogni sogno è un’alba. Ogni progetto è un’alba Ogni obiettivo è un’alba non chiudere i tuoi sogni in un cassetto prova ad essere un’alba. Prova a crederci, prova a vivere consapevolmente.Tag: coaching, Consapevolezza, emozioni, Life Coaching, vita