Fortuna e felicità sono un mix perfetto! Il problema nasce quando si è fortunati e si immagina il contrario.
Il Coaching, inquadrato in una logica professionale, non è una tecnica prescrittiva da utilizzare solo in determinate circostanze; si tratta, invece, di un modo di gestire le relazioni, un modo di pensare, un modo di essere, un modo di focalizzarsi su se stessi e sugli altri. Il Coaching è una relazione generativa che permette di utilizzare al meglio le proprie potenzialità e le persone che le impiegano hanno la possibilità di servirsi della loro “più profonda essenza”. Ecco che esse si sentono spontaneamente felici e tendenzialmente autorealizzate e, attraverso questo, si sentono anche più fortunate.
In che misura la fortuna incide sul grado di felicità?
Sono sicuro che molti di voi non si sentono particolarmente fortunati. Altri si chiederanno come essere davvero felici. Di certo è fortunato chi vince la lotteria, chi eredita sostanziosi lasciti, chi viene sorteggiato e si aggiudica un bel premio.
Siamo sicuri, però, che esiste solo questo tipo di fortuna? Il problema va inquadrato cercando di capire a quale tipo di fortuna intendiamo riferirci. Quante volte è possibile vincere alla lotteria di fine anno? E se non vinciamo possiamo ritenerci delle persone poco fortunate?
Ci sentiamo felici e fortunati solo se siamo consapevoli
Bisogna definire, a questo punto, un concetto molto importante: la consapevolezza è una condizione in cui la cognizione di qualcosa si fa intima, profonda, completamente armonizzata con la conoscenza di sé. La consapevolezza è quel tipo di sapere che dà forma alla condotta di vita, alla disciplina, al comportamento.
Anche attraverso la chiave di lettura della consapevolezza, non è semplice parlare di fortuna e felicità senza cadere in concetti banali, a volte troppo filosofeggianti.
Quando faccio Coaching con miei Clienti e affrontiamo il tema della fortuna, cerco di essere molto concreto.
Le riflessioni si basano sull’uso di quattro verbi di utilizzo comune: essere, avere, fare appartenere.
- Essere: si stratta della felicità dell’esserci, di tutte quelle gioie in cui basta aprire gli occhi e rallegrarsi per il fatto di esistere. E’ una felicità atavica che ci ricongiunge con le nostre radici più profonde dove la felicità è la norma, la felicità è la normalità.
- Avere: è la gioia legata al possedere qualcosa. Si realizza ottenendo quello che si desidera, quello che si ama, quello che si sogna di avere.
- Fare: è la gioia insita nel compiere delle azioni concrete. Si riferisce alla gioia di camminare, di correre, di costruire, di creare, di riparare.
- Appartenere: è la gioia di vivere con gli altri, di sentirsi dentro una famiglia, un gruppo, una categoria. E’ il piacere di amare e di essere amati all’interno di una comunità.
Queste quattro parole contengono quasi certamente una fortuna di cui, fino ad oggi forse non avevi tanta considerazione. Sono quattro semplici fortune che tendiamo a dimenticare troppo spesso. Aprire gli occhi su di esse può farti scoprire un nuovo modo di concepire la tua incredibile fortuna… pensaci!
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